INCIPIT – Di autori originali nel medioevo ne abbiamo avuti a bizzeffe. Levi ben Gerson (1288-1344) è uno di questi, autore poco citato negli approfondimenti dell’Astrologia tradizionale, probabilmente perché il suo sistema astrologico e quindi astronomico è fortemente focalizzato e indirizzato verso una ricerca teleologica, che ha come obiettivo la congettura del fenomeno celeste in una qualche prova dell’esistenza di una Intelligenza Divina che tutto muove e tutto causa. Ho nel tempo raccolto approfondimenti su questo autore e sulle sue opere, tutte fonti rigorosamente in inglese, il che mi ha permesso anche di tradurle e di memorizzarle e ragionarle nel tempo, in una vera e propria scoperta che mi ha entusiasmato parecchio. L’Astrologia medievale era molto diversa da quella praticata oggi, infatti il suo sistema era un importante metodo di congettura unitamente bilanciato alle scienze naturali, e al pensiero religioso e filosofico: ovvero scienza, matematica, astronomia, religione, filosofia, si rintracciano e coesistono – ognuno in modo diverso – nel complesso e articolato metodo astrologico. Levi ovviamente ritiene che il principale merito dell’astrologia è nella capacità di fornire spiegazioni teleologiche (ovvero la dimostrazione di Dio) grazie alla grande varietà dei moti stellari e alla grande mutabilità del mondo sublunare: proprio questi moti governati da leggi fisiche e matematiche, sono per Levi la prova di una esistenza divina, o meglio di una intelligenza motrice che permea ogni cosa in una logica che non può che avere origine da Dio. Sono due infatti le questioni principali che ho riscontrato nel pensiero di Levi: l’astrologia pone una questione razionale sull’unità del cosmo che è indispensabile per dimostrare l’unità di Dio, poi la questione della provvidenza che è un tema molto delicato per chi aderisce ad un sistema morale ed etico di tipo religioso; Levi (Bagnols-sur-Cèze, 1288 – Perpignano, 20 aprile 1344)  è stato non solo un astronomo e matematico ma anche un filosofo, teologo e talmudista ebreo, protagonista del pensiero ebraico medievale; ha operato come esegeta dei testi sacri unificando il sistema filosofico di Maimonide con l’aristotelismo di Averroè. Nelle ricerche accumulate, di cui troverete in bibliografia l’origine, Levi non offre solo dissertazioni filosofiche e religiose ma propone ragionamenti astronomici, nonché una articolata e per nulla superstiziosa congettura della natura delle cose, delle stagioni: per esempio ciò che dice sul “calore” del Sole è a dir poco stupefacente, perché propone un ragionamento sull’azione del cielo fisica e percettibile, come dimostrazione di una intelligenza divina che si fa sentire attraverso l’espressione della natura, come approfondirò più avanti.

ARGOMENTI TRATTATI

[1] Astrologia come strumento teleologico. [2] Principi astrologici secondo Gersonide. [3] Una spiegazione sulle macchie scure lunari. [4] Universo integrato e l’astronomia di Gersonide [5] Lo scopo delle influenze celesti.

L’argomento è molto vasto, ed ha richiesto un approfondimento di svariate pagine. Per questo trovate la relazione in formato PDF liberamente consultabile. Buona Lettura!

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