Nella suddivisione dell’immagine del cielo, all’interno di un grafico, possiamo ripartire l’immagine in diversi quadranti. Albiruni divide questi quadranti rievocando concetti e terminologie vediche, come testimonianza della sua nota influenza per il mondo Indù. L’emiciclo che va dalla culminazione inferiore a quella superiore ha il nome di CHAPADHANU, questo emiciclo è orientale ed è considerato fortunato. La spiegazione è astronomica, gli astri quivi orientati tenderanno a salire verso il punto sorgente, superando l’orizzonte andranno poi verso la parte più alta del cielo. Potremmo riassumerlo come quadrante dove le cose aumentano, prendono forza, tendono da una condizione di invisibilità a mostrarsi, oppure da una condizione di visibilità tendono a rafforzarsi rendendosi ancor più visibili.

Questo è detto opposto a Kutadhanu, ovvero l’emiciclo che dalla culminazione superiore va verso quella inferiore, ci troviamo in un’area occidentale, qui gli astri compiono un movimento discendente, che va verso il punto tramontante superato il quale tendono a raggiungere il luogo più oscuro e profondo. Questo tipo di emisfero è considerato meno propizio, meno fortunato di quello orientale, la spiegazione è sempre astronomica: poiché gli astri in quest’area del grafico tendono a diminuire, ovvero vanno verso una discesa che li porterà gradualmente a tramontare dietro l’orizzonte, risulteranno meno propensi a stabilizzare o rafforzare, Albiruni dice che una natività dove molti astri sono posizionati in questo emiciclo esprimerà oppressione, furti ovvero senso di prevaricazione, offese, senso di sottomissione, o tendenze riferite a una sottomissione. 

L’emisfero posto sopra l’orizzonte è detto Chatra. Quello sotto l’orizzonte Nau. Albiruni riporta due concetti di derivazione Indù: l’emisfero superiore è una sorta di ombrello, è una protezione rispetto a criteri di abbondanza e possibilità, qui gli astri tendono a dare, donare, e a configurare dei privilegi o dei doni. Sotto l’orizzonte troviamo Nau ovvero battello, astri che possono dunque navigare in acque turbolente, oscure, dove possono esserci perdite di profitti e di guadagni, o comunque una certa instabilità. I soli quadranti non possono ovviamente offrire un giudizio assoluto sulla natività, perché lo studio dei vari astri dovrà essere effettuato con diversi criteri, per esempio tenendo in considerazione i 25 principi di Albumasar che riporta circa il giudizio della forza o debolezza degli astri. Ma sono un valido strumento orientativo, iniziale. Unendo quindi i quadranti orientali e occidentali, con quello sopra e sotto l’orizzonte, possiamo avere una visione di insieme rispetto al nostro grafico, osservato con un minimo di criterio astronomico. Infatti i quadranti rispondono non tanto all’orientalità od occidentalità rispetto al Sole, ma intende valorizzare la disposizione degli astri rispetto alla sfera locale, e alla percezione sinistra, destra, superiore e inferiore delle luci di nascita.

Il Quadrante Orientale inferiore (compreso tra casa tre, due uno) è corporeus animatus, flegma. Il Quadrante Orientale superiore (compreso tra casa dodici, undici, dieci) è animatus incorporeus, sanguis. Il Quadrante Occidentale superiore (compreso tra casa nove, otto, sette) è inanimatus incorporeus, flava bilis. Il Quadrante Occidentale inferiore (compreso tra casa sei, cinque, quattro) è corporeus inanimatus, atra bilis. Comprendiamo così che i quattro quadranti intenderanno anche offrirci informazioni temperamentali e naturali, su come certi astri al loro interno potrebbero reagire.

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