Argomento già trattato in numerose occasioni da Almuten.it il blog di THE SUN ASTROLOGY. Se consideriamo l’Ascendente come Vita o ciò che concerna la vita e l’esistenza, possiamo riflettere sul fatto che le altre 11 case celesti sono osservate o non osservate dall’Ascendente. Se l’ascendente lo paragoniamo ad un occhio che osserva la realtà che circonda, esso osserva rispettando le distanze tolemaiche:

  • la casa 11
  • la casa 10
  • la casa 9
  • la casa 7
  • la casa 5
  • la casa 4
  • la casa 3

Queste insieme all’ascendente esprimono questioni estremamente vitali o che concernono direttamente la vita. In particolare l’Ascendente o Casa Uno, insieme alla casa Dieci o Medio Cielo, casa Sette o Discendente, casa Quattro o Fondo Cielo, sono chiamate “case angolari” e risultano essere le più forti poiché la loro cuspide è un cardine che rievoca nella dimensione bidimensionale del grafico astrologico quattro punti della sfera locale in cui osserviamo il sorgere delle cose (in ascendente) il tramontare delle cose (discendente) la massima elevazione o il mezzogiorno delle cose (il medio cielo) la massima discesa o la mezzanotte delle cose (il fondo cielo). Questi luoghi sono di estrema forza e rappresenteranno quindi alcune esperienze di fondamentale vitalità e importanza per un individuo.

L’Ascendente osserva anche la Casa Undici che è succedente, la Casa Nove che è cadente, la Casa Cinque che è succedente e la casa Tre che è cadente. Una casa è succedente quando nel moto diurno degli astri è prima di un luogo angolare, un pianeta per esempio nella casa undici, nel suo modo diurno procederà o avanzerà verso il luogo angolare della decima casa, qui i pianeti acquisiscono una certa forza accidentale e si mostrano in aumento. Mentre una casa cadente è quella che è dopo un cardine, nel moto diurno degli astri un pianeta in una casa cadente significa che precedentemente a quella disposizione occupava un luogo angolare, ne consegue che un astro in luogo cadente è in fase recessiva, o di indebolimento.

La Casa Undici, Cinque sono succedenti e sono osservate dall’ascendente qui i pianeti acquisiscono una certa forza e una certa determinazione a rivelare sé stessi. Mentre la Casa Nove e Tre sono cadenti, qui gli astri perdono un po’ della loro forza tuttavia poiché sono luoghi osservati dall’Ascendente conservano comunque un po’ di forza e di capacità espressiva.

Diversa la situazione relativa ai luoghi inosservati dall’ascendente. Questi sono la Casa Dodici, la Casa Otto, la Casa Sei, la Casa Due. Questi luoghi celesti sono alcuni succedenti e altri cadenti, ma poiché non osservati dall’ascendente gli eventuali astri presenti non sono determinanti in modo esplicito nella vita dell’individuo, quindi possiamo incontrare astri che in questi luoghi subiscono un indebolimento intanto perché non li percepiamo correttamente nei nostri vissuti e le loro nature non si palesano chiaramente in noi. Sicuramente la Casa Dodici e la Casa Sei sono le più difficili perché sono anche case cadenti, che abbandonano cioè un luogo angolare, ma a differenza delle case cadenti 9 e 3, non sono osservate dall’ascendente. Così gli astri qui presenti sono spesso definiti incapaci di operare realmente nella loro funzione, sono astri estremamente indeboliti o inefficaci, e tutto ciò che viene indebolito diventa inesorabilmente un punto di fragilità o di instabilità.

Le altre case non osservate dall’Ascendente sono la Casa Otto e la Casa Due, che sono comunque succedenti, quindi una piccola forza intrinseca la possiedono. Ma proprio perché risultano inosservate dall’Ascendente, qui gli astri possono essere definiti come inoperosi. La letteratura astrologica parla di inoperosità in particolare per la casa otto, citando poco la seconda casa, anche se Manilius nel suo Astronomicon la paragona alla stessa natura della ottava casa, ovvero anche la seconda casa è nefasta e difficile. Il poeta astrologo definisce l’asse seconda-ottava come “luogo di Tifone” o asse tifonico, molto distruttivo. In effetti i pianeti in casa otto e in casa due occupano luoghi succedenti, quindi i pianeti non sono totalmente abbandonati a sé stessi, ma abbiamo una difficoltà a percepirli chiaramente e ci arrivano come distorti, alterati, o incapaci di viverli in modo equilibrato. Ecco che una Venere e un Marte in casa otto, poiché pianeti dei piaceri, della libido, e delle pulsioni (specialmente per venere) e della irascibilità ovvero della capacità reattiva agli stimoli (specialmente per Marte) possono provocare in un individuo una certa lascività, o inattività, una certa difficoltà nel provare piaceri, o una certa difficoltà nel controllare i propri istinti irascibili, o una certa difficoltà nel percepire fino in fondo i potenziali dei due astri in ottava.

Questo per quanto riguarda la forza dei pianeti, giacché i significati delle 12 case sono anche collegati ai loro governatori e almuten, e quindi dipenderà molto dallo studio complesso dell’intera immagine di nascita. Per esempio: un pianeta in ottava è inoperoso, e poiché governa o sarà almuten di una o più case celesti, tale inoperosità potrebbe essere legata ai luoghi da esso disposti. Non meno importante lo studio delle fasi eliache, come anche degli aspetti tra pianeti, non solo di longitudine, perché possono di molto stemperare condizioni in apparenza difficili di certi astri. Avere dunque un pianeta in dodicesima non necessariamente significa qualcosa di “negativo” se lo stesso è sorretto da aspetti importanti dei luminari, o del governatore o almuten dello stesso Ascendente. Se per esempio il governatore dell’Ascendente osserva pianeti inoperosi, questo in certe condizione può essere un “fatto” o un “motivo” di stemperamento della inoperosità stessa dell’astro.

realizzato da Francesco Faraoni

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