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Gli undici modi attraverso cui la Luna è corrotta, Albumasar

Secondo Albumasar la corruzione della Luna può realizzarsi in undici modi.

1. Quando è eclissata nel segno della natività anche per trigono o per quartile al segno eclissato precedentemente alla nascita (cioè quando è una Luna in eclissi all’interno di una nascita oppure anche se non risulta eclissata al momento della nascita è ancora nel segno in cui ha incontrato la sua eclissi oppure è in trigono o quartile al segno della Luna in eclissi precedente la nascita se la sizigia della natività è una eclissi di luna).

2. Quando la Luna è sotto i raggi del Sole, in parole semplici quando la Luna è in congiunzione al Sole, con orbita separativa e/o applicativa di 12 gradi.

3. Quando mancano 12 gradi alla sua opposizione al Sole o mentre si separa dal Sole per opposizione, in parole semplici quando la Luna è in opposizione al Sole, con orbita separativa e/o applicativa di 12 gradi.

4. Quando risulta in aspetto ai malefici specialmente quando tali aspetti sono applicativi.

5. Quando occupa il dodicesimo di Saturno o di Marte nel segno in cui è (ovvero se occupa il dodecatemorion del Capricorno, dell’Acquario, oppure dell’Ariete o dello Scorpione).

6. Quando è con la testa o la coda del drago, oppure quando è con essi o ai pressi di essi entro 12 gradi applicativi e/o separativi.

7. Quando la sua latitudine è sud.

8. Quando al momento della nascita si trova nella via bruciata, compresa tra Bilancia e Scorpione (i gradi della via combusta sono diversi secondo l’autore di riferimento in genere si considera dal grado 19° della Bilancia al grado 3° dello Scorpione perché il segno Bilancia è la caduta del Sole e il grado 19 della Bilancia è il “massimo” della caduta, e il segno Scorpione è il segno della caduta della Luna e il grado 3 dello Scorpione è il “massimo” della caduta, infatti lo stesso Albumasar riporta che non esistono solo i gradi massimi di esaltazione ma anche quelli di caduta che sono opposti a quelli di esaltazione).

9. Quando la Luna si trova ai confini del segno, perché allora occuperà il confine di un malefico (Albumasar usa i termini egizi).

10. Quando la Luna è lenta.

11. Quando occupa il nono posto dall’ascendente (probabilmente perché il IX luogo è la casa ove gioisce il Sole quindi in posizione opposta al III luogo ove ha sede la sua gioia e luogo ove manifesta la sua massima forza, come riporta Albiruni).

La corruzione della Luna può indicare la corruzione di tutto ciò che la Luna significa accidentalmente e naturalmente. I significati naturali della Luna sono connessi alla funzione vegetativa, ma è anche un pianeta fortemente connesso alle inclinazioni dell’anima e della mente unitamente a Mercurio, come anche alle predisposizioni corporali e temperamentali ovvero alla capacità di azione nel mondo in quanto poiché astro più vicino a noi similmente significa le attività dell’uomo all’interno delle sue funzioni psichiche e biologiche.

Riportando le considerazioni qualitative della Luna secondo Albiruni, sintetizzo come segue:

• Una Luna favorevole e in luoghi favorevoli e dotata di forza essenziale e accidentale indica un cuore puro, una persona accomodante, un re tra i re e un servo tra i servi, magnanimo, eleganza, divertimento, rispetto pubblico, amatore, generosità, briosità, grande perspicacia e grande intuito, plasticità mentale, duttilità, disponibilità, animo accomodante, graziosità, disponibilità.

• Una Luna sfavorevole e in luoghi sfavorevoli e dotata di debolezza essenziale e accidentale, ovvero in più condizioni di corruzione tra quelli riportati da Albumasar, indica una personalità obliviosa (tendenza ad abbandonarsi alle cose con modo passivo e arrendevole), ciarliera (tendenza ai pettegolezzi e chiacchiere inopportune), insufficienti doti intellettuali, menzognero, calunnioso, eccessiva ansietà specialmente per la propria o altrui salute, arrendevolezza, fragilità, intemperanza, tristezza o visione decadente della vita, avarizia o tendenza alla territorialità avida, oppure tendenza a sottomettersi agli altri.

 

Bibliografia
The Great Introduction… Albumasar
L’arte dell’astrologia… Albiruni

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Le Case del Settenario: la distribuzione dei domicili. Albumasar. Retorio. Tolomeo.

ALBUMASAR – Ai sette pianeti è associata la generazione e la corruzione delle cose di questo mondo, e i luminari sono quelli che più di tutti significano le cose universali e la generazione delle cose o la loro corruzione nel mondo.

Per quanto riguarda la Luna, è il pianeta più vicino a noi e quello dotato del movimento più rapido, muta velocemente nei segni ed è soggetta a una varietà di condizioni. Così per via della sua natura è simile a tutte quelle cose che sono veloci nel nascere o nel trapassare. I pianeti sono più efficaci quando sono nel culmine e il più vicino ai segni del nostro culmine che sono il segno Gemelli e il segno Cancro (Albumasar intende dire che nel segno Gemelli – Cancro il Sole volge verso il Solstizio d’Estate un momento in cui la Luce giunge nel suo massimo potenziale espressivo, il giorno in cui “la luce sconfigge le tenebre”). Gemelli è un segno maschile e questo è il segno che, quando vi è il Sole, segna la fine della stagione primaverile. Per la sua mascolinità e per il fatto che è il segno che indica la fine della stagione (primaverile) non è in accordo con la natura della Luna. Mentre il Cancro è un segno femminile ed è quello che, quando vi è il Sole, segna l’inizio della stagione estiva, il segno è di natura umida e femminile, e la Luna è un pianeta femminile e umido che indica gli inizi. Il Cancro è il segno più vicino al culmine (della luce, in riferimento al transito del Sole) ed è il pianeta più vicino a noi. Quindi Cancro e Luna sono in accordo nell’umidità, nella femminilità, nell’indicazione dell’inizio e della vicinanza a noi. Per questi motivi il Cancro è la casa della Luna.

Per quanto riguarda il Sole, con il suo sorgere l’aria diventa calda e con il suo movimento quando è in Cancro, Leone e Vergine nasce l’estate, ma l’evidente natura estiva, calda e secca, vi è quando il Sole è in Leone, essendo un segno maschile, caldo e secco. Il Sole indica per sua natura il caldo, secco, e la mascolinità, e il Leone è nel mezzo della stagione estiva, e il Sole è in mezzo ai sette pianeti. Quindi il Sole e il Leone sono in accordo nel caldo, nell’aridità, nella mascolinità, è nel mezzo delle sfere, ed è dentro la stagione estiva. Per questo il Leone è diventato la casa del Sole.
Il Sole è il luminare del giorno e la Luna della notte, e i due (eventi) si succedono nell’indicazione della generazione della vita, e degli inizi, e da questo possiamo ottenere indicazioni di ciò che accade nel mondo dalla loro congiunzione o dalla loro opposizione (…).

Poiché Cancro e Leone furono indicati come le due case dei luminari, della generazione e della crescita, e poiché questi due segni appartengono alla stagione estiva, Capricorno e Acquario furono indicati come le case di Saturno perché questi due segni appartengono alla stagione dell’inverno e del freddo. Saturno è freddo e secco, e la sua natura è diversa da quella dei luminari e ad essa opposta, è inoltre la sfera (il pianeta) più alta (più distante). Per questo le sue case divennero opposte alle due case dei luminari.

Giove indica moderazione, la sua sfera segue quella di Saturno, quindi a Giove furono assegnati i due segni che seguono le due case di Saturno cioè quella del Sagittario e quella dei Pesci, e divennero posizioni in trigono e di amicizia rispetto alle due case dei luminari (ovvero Giove in Sagittario è in un segno dell’emiciclo diurno ed è in trigono con il Sole nella sua casa, Leone; Giove in Pesci è in un segno dell’emiciclo notturno ed è in trigono con la Luna nella sua casa, Cancro).

Marte è un malefico natura calda e la sua sfera segue quella di Giove, quindi gli fu assegnato lo Scorpione e l’Ariete in quartile e disgrazia rispetto alle case dei due luminari (Marte in Ariete è in un segno dell’emiciclo notturno ed è in aspetto di disgrazia o inimicizia alla casa della Luna; Marte in Scorpione è in un segno dell’emiciclo diurno ed è in aspetto di inimicizia alla casa del Sole).

La natura di Venere è la moderazione, la sua sfera segue quella del Sole, così gli furono assegnate le due case che seguono quelle di Marte, cioè la Bilancia (che è segno dell’emiciclo diurno in sestile alla casa del Sole), e il Toro (che è segno dell’emiciclo notturno in sestile alla casa della Luna).

I due segni rimanenti furono dati a Mercurio, cioè Gemelli e Vergine (TOLOMEO: alla stella di Mercurio che mai si allontana dal Sole di più di un segno in entrambe le direzioni e la cui sfera è inferiore a quella delle altre stelle e maggiormente prossima ad entrambi i luminari, gli furono attribuiti i due restanti segni, che sono contigue ai domicili del luminari, Gemelli e Vergine, Tetrabiblos I-17).

Poiché i luminari sono i pianeti principali che agiscono su questo mondo, ad essi furono assegnati metà della Sfera al Sole (Leone Vergine Bilancia Scorpione Sagittario Capricorno segni dell’emiciclo solare) e l’altra metà alla Luna (Cancro Gemelli Toro Ariete pesci Acquario segni dell’emiciclo lunare), in modo tale che ciascun luminare abbia una collaborazione con ogni pianeta in uno delle sue case, ognuno nel suo emiciclo.

RETORIO – i domicili della Luna e del Sole sono opposti a quelli di Saturno. Diciamo che la Luna ed il Sole sono le luci del mondo e che Saturno è signore delle tenebre e che, pertanto, sempre la luce si oppone alle tenebre e le tenebre alla luce. A loro volta i domicili di Mercurio sono opposti a quelli di Giove e viceversa. Ora se Giove porta l’abbondanza e le ricchezze, Mercurio è sempre il signore della ragione e sempre la ragione si oppone e disprezza il desiderio delle ricchezze e, dal canto suo, l’abbondanza si oppone alla ragione. E i domicili di Marte sono opposti a quelli di Venere. Se Venere porta ogni desiderio e piacere e diletto, Marte arreca la paura e la guerra e l’ira e sempre la voluttà, l’appetito e il piacere si oppongono al timore, a ciò che è battagliero e ardimentoso. Così stando le cose, occorre giudicare secondo verità le nature degli astri in ogni momento, secondo le loro reciproche configurazioni. Infatti, l’unione di Marte e di Venere può generare l’adulterio. Non è forse manifesto che ogni adulterio proviene dal piacere e dalla paura ovvero da Marte e da Venere? Osserva poi quando Venere è unita a Saturno, giacché crea i nativi sterili, infelici nei figli, sordidi, non sposati. Cercare quindi la causa: poiché la natura di Saturno è fredda e secca, raffredda e inaridisce il liquido seminale. Come può dunque il nativo essere prolifico o avere unioni non sordide con persone anziane o vili secondo la natura dell’Astro?

 

BIBLIOGRAFIA
The Great Introduction to Astrology  – Albumasar
Commento al primo libro della Tetrab. – Bezza
CGAG – Retorio
Arcana Mundi – Bezza

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Brevi note su Albumasaro (Abu Ma’shar al-Balkhi) tratte da Vite di matematici arabi di Bernardino Baldi

Segue trascrizione del paragrafo “Albumasaro” del testo “Vite di matematici arabi” di Bernardino Baldi, edito nel 1873 dalla Tipografia delle Scienze Matematiche e Fisiche, ritrascritto in italiano odierno.

Albumasaro, che alcuni scrivono Abumasaro, altri Aboasaro, e altri Iafaro, scrisse molto fra gli Arabi del suo tempo, e acquistò grande importanza fra i matematici del suo tempo. Scrisse principalmente sull’Astrologia. Così abbiamo fra le mani il suo Introduttorio Astronomico, nel quale fra le altre cose discute dell’ordine dei pianeti, discorrendo per il quale motivo e per la quale ragione il Sole dovesse essere nel mezzo di tutti gli altri astri. Questo provvido autore diceva che Dio pose il Sole nobilissimo fra tutti i Pianeti, come grandissimo agente della vita universale di tutte le cose corporee, lo mise nel mezzo di tutti gli altri Pianeti; perché se lo avesse posto subito sotto al firmamento, e sopra il Cielo di Saturno, esso (il sole) non avrebbe potuto per la notevole distanza esprimere e diffondere la sua azione in tutte le cose poste nel mondo sublunare, così tutte le cose sarebbero state fredde; ma, conseguentemente, se l’avesse posto appena sopra la Luna, nemmeno in questo caso avrebbe potuto operare nelle cose inferiori, poiché per la sua distanza avrebbe bruciato tutte le cose inferiori.

Scrisse anche un libro sulle congiunzioni dei pianeti, del quale fa menzione Francesco Giuntini nei commentari sopra la Sfera del Sacrobosco. Inoltre, ampliò – secondo Francesco Giuntini – l’Almagesto di Tolomeo, che era stato ridotto in Epitome da Albategnius (si riferisce al matematico, astronomo e astrologo siro Muḥammad ibn Jābir al-Ḥarrānī al-Battānī 858-929). Egli aveva mirabili opinioni sui pianeti, diceva che Sole, Venere e Mercurio fossero in un solo ciclo, il che si sforzava di salvare (di testimoniare) attraverso l’argomento della grandezze degli Epicicli. Il che è manifestatamente contro quello che hanno sostenuto da Tolomeo e tutti gli altri Astrologi e Fisici insieme.

Compose alcuni dialoghi nei quali si sforza di provare che la zona torrida del mondo sia abitata. Questo suo libro è allegato da Giovanni Stoflero sopra la Sfera di Proclo. Afferma il Giuntini, opinione di Albumasaro, che appartiene ad Hali Abenragele essere (ovvero tratta da considerazioni di Albohazen Haly), che il fondo (del cielo) fosse stato creato da Dio nel tempo dell’autunno, e della quale opinione furono, come egli dice, tutti: Ebrei, Ismaeliti ed Egiziani, Caldei e Arabi.

Albumasaro nel suo Introduttorio Astronomico, parlando della Vergine, segno celeste, vuole ch’ella sia la beata Vergine, Madre di Gesù Cristo; nel che (ovvero nel dire questo) è degno di lode nel confessare la Vergine, come è tanto degno di essere stato deriso per averla posta fra le immagini stellate, essendo ella sopra le stelle tutte del Cielo, che sono gli Angeli medesimi. Di costui si hanno tradotti e stampati alcuni libri, molti che egli scrisse sulla grande congiunzione e sulla rivoluzione degli anni, furono pubblicate dalle stampe d’Augusta già cento anni fa, e quasi nello stesso tempo furono pubblicati nell’istessa città i Fiori dell’Astrologia del medesimo, con le figure dello zodiaco e dei pianeti. Albumasaro ebbe un figliolo detto Abalachio, anch’egli matematico e nobile, come afferma Francesco Giuntini. Fra gli Astrologi illustri di Spagna è stato commentato da Damiano da Goa.

 

Fonte Vite di matematici arabi” di Bernardino Baldi, edito nel 1873
(link)

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Aforisma II,169 – Albumasar sui significati di Venere in relazione a Marte, Saturno, Giove, Sole

Mai sottovalutare gli aforismi e le metafore. Queste sono essenziali nello studio astrologico perché anche se sono “prive di un significato assoluto”, perché vanno sempre contestualizzate nella complessa dinamica di una immagine celeste, forniscono i perimetri dai quali non è possibile valicare i confini se intendiamo rispettare le qualità che sono alla base della interpretazione astrologica.

Giuseppe Bezza, orgoglio italiano per la riemersione delle conoscenze antiche dell’astrologia e la loro divulgazione, ha tradotto da Angelicus 28 66ss Laurentianus Plut. 28, 33, fo. 123ss. una serie di metafore che incontriamo in Libri mysteriorum. Vi riporto la versione in inglese tradotta da Daria Dudziak e una traduzione generale della metafora, con un commento e ragionamento personale. Potete trovare altre metafore nella celebre e rinomata associazione culturale di astrologia classica CIELO E TERRA al link che troverete in bibliografia a fine articolo.

TRADUZIONE ITALIANA
METAFORA II 169
Sui significati di Venere quando si unisce a Marte o Saturno o Giove o al Sole e sui significati di Giove quando è congiunto ad essi.

Quando Venere è con Marte è simile a una donna che cerca il piacere e che si unisce a un uomo perverso e mercante di prostitute; ella lo teme, lo adula, ha un atteggiamento amorevole nei suoi confronti e gli mostra affetto; per quanto queste cose siano surrogate, emula per paura.

Nella prima parte della metafora è descritto l’incontro tra Venere-Marte, dove gli elementi della passione, della prostituzione, del godimento, sono risaltati. La sessualità è una attitudine umana, fisiologica, biologica, sensoriale, dove rintracciamo a livello di temperature e umori atmosfere di caldo-freddo con forte componente di umidità. Per questo è erroneo associare a Marte il sesso in assoluto. Infatti, in gran parte della Letteratura Astrologia Medievale il coito e specificatamente il “piacere del coito” è associato a Venere. In questo astro troviamo due caratteri fondamentali, il freddo e l’umido. Tuttavia, Albiruni e molti altri autori ci ricordano che in Venere c’è anche una componente di calore, e quindi il calore non è totalmente assente in questo astro. La componente di calore di Venere è dovuta ad una questione astronomica, essendo un astro vicino al Sole e che non si distanzia mai da esso entro un certo range (elongazione massima 47°). Tuttavia non è il calore ad essere prevalente, ma non è nemmeno totalmente assente. Il freddo inoltre non è prevalente. La componente più forte di Venere, a livello di temperamento, è l’umidità. Essa relazionata a ingerenze di freddo e caldo, va a creare un habitat o microclima perfetto per la proliferazione della vita, ecco che in questo clima la vita prova piacere nel vivere e nell’espletarsi o sorgere. Venere come Giove, sono infatti i due astri a favore della vita, a contrario di Marte e Saturno che sono contrari alla vita. La vicinanza di Venere a Marte, tuttavia, crea qualcosa di particolare: Marte è eccesso di caldo e secco, tali caratteri sono estremi, c’è una prevalenza di caldo. Così l’ingerenza di questi caratteri apporta in Venere certe qualità che in essa sono appena accennate e che con Marte diventano più importanti. Aumentando il calore, diminuisce anche l’umidità anche perché Marte apporta secchezza. Tutto dipenderà dalla potenza dei tue astri nella sfera locale. Una Venere preminente rispetto a Marte, nella congiunzione per esempio di una Venere in Toro nel suo domicilio congiunta a Marte in Toro nel suo esilio, sarà prevalente per dignità essenziale Venere, e tale incontro potrebbe anche produrre interessanti energie, dove la sessualità quindi la passione, la creatività, la voglia di creare, di conquistare, saranno mosse e orientate da un senso di amor proprio, un forte gusto edonistico e una orientazione a raggiungere piaceri intensi. Ma se mettiamo caso Venere è in Ariete nel suo esilio e Marte in Ariete nel suo domicilio, l’incontro vedrà Marte preminente, almeno per dignità essenziale. Ecco che l’eccessivo Mavor potrà corrispondere a eccessi di sensualità laida: cose immonde, nauseanti, oscene, immorali. Questo dipenderà proprio dallo studio dei due astri nell’interezza della sfera celeste, perché molto dipenderà anche dalle fasi eliache dei due astri. Tuttavia Albumasar ha voluto evidenziare nell’incontro Venere-Marte il fatto che in esso si verifica comunque un aumento della seduzione, della provocazione, del voluttuoso, dell’eccitazione, verso cui tuttavia si può provare un fascino che smuove paure-tentatrici e peccaminose..

Quando Venere è con Saturno è simile a una giovane donna di bella figura che fa compagnia a un uomo vecchio e impotente. È angosciata per questo motivo e il modo in cui conduce la sua vita le sembra insopportabile.

Lo stesso discorso è evocato nella metafora tra Saturno e Venere. Qui l’autore vede giustamente Saturno come un vecchio, e per questo impotente, mentre Venere come una graziosa donna, nel pieno del suo vigore femminile e desiderosa di amare. Eppure è costretta a un vincolo che la rende infelice e insoddisfatta. In Saturno l’eccesso del freddo fa da padrone, e amplifica i già noti caratteri freddi di Venere, irrigidendola all’interno di schemi temperamentali che danno poca mobilità o poco spazio a espressioni di piacere e godimento.

Quando è con Giove è simile a una donna che è nel pieno della vita e che si unisce a un uomo onesto, c’è tra loro gradevole affetto.

Mentre le descrizioni cambiano molto quando Venere si unisce a Giove. I due astri benefici incontrandosi mettono insieme i loro caratteri buoni, e da essi ne scaturisce una relazione proficua, soddisfacente, godereccia, spensierata. Giove è infatti un benefico e quindi unendosi con un altro benefico, non può che esserci bene da questa unione.

Quando è congiunto al Sole è simile a una donna addolorata e sofferente che è sempre soggetta a suo marito.

Molto interessante invece la metafora finale, quella che immagina l’unione tra Venere e Sole. Albumasar ci vede una situazione di sofferenza e dolore, quindi inappagamento, frustrazione, insoddisfazione. Per quale motivo? Pare abbastanza ovvio osservare che Venere quando si avvicina al Sole comincerà una “fase eliaca” importante. La relazione Venere-Sole deve essere giudicata man mano che essa si esprime ed avanza. Venere troppo vicina al Sole viene intrappolata dai suoi raggi, e successivamente a tale evento viene poi combusta. Gli autori medievali considerano la combustione di Venere già a 8° di distanza dal Sole, molti la preferiscono ridurre questa distanza. Sempre gli autori medievali considerano Venere intrappolata dal Sole già a una distanza di 15°, molti riducono tale distanza specialmente per astri veloci come Venere. Al di la di quale orbita sia più corretto tenere in considerazione, il ragionamento di fondo a cui allude Albumasar è un ragionamento basato su un fenomeno astronomico di avvicinamento di Venere al Sole. L’astro vi ricordo è notturno, Venere appartiene alla setta notturna e quindi una Venere troppo vicino al Luminare diurno non è una buona cosa… gli stessi autori medievali dicono che le combustioni dei pianeti al Sole sono peggiori per gli astri notturni come Venere e Marte, che la subiscono di più rispetto agli altri che comunque ricevono anch’essi una violenta azione. Il Sole infatti è l’astro più distruttivo del sistema astrologico, lo diventa quando si avvicina troppo ai corpi celesti, e la sua incredibile energia può dunque distruggere. Questa fase distruttiva produrrà poi una fase di uscita da tale condizione, ma questo è un altro discorso. Qui Albumasar ha voluto sottolineare come Venere vicino al Sole può essere distrutta nelle sue qualità naturali, creando nella metafora l’idea di una donna sofferente e addolorata per la relazione che vive, succube del suo partner (intrappolata in esso).

II, 169. On the meanings of Venus when it joins Mars or Saturn or Jupiter or the Sun and on the meanings of Jupiter when it is conjunct to them. When Venus is with Mars it is similar to a woman who searches for pleasure and who joins a man that is perverse and is a whore-monger; she fears him, flatters him and she has a loving attitude towards him and shows affection to him; and however these things are pretence, she does them for fear. When Venus is with Saturn, it is similar to a young woman with a good figure who keeps company with an old , impotent man. She is distressed for this reason and the way she leads her life seems unbearable to her. When it is with Jupiter it is similar to a woman who is in the prime of life, and who joins up with an honest man and there is affection between them. When it is conjunct to the Sun, it is similar to a grieved and suffering woman who is always subjected to her husband. […]

 

FONTI E CONSIGLI DI LETTURA

CIELO E TERRA – The astrological metaphors (link)
Albumasar – La piccola introduzione alla scienza degli astri (link)
Abu Ali Al-khayyat – The judgments of nativities (link)

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