Partendo da una ricerca riferita al Lapidario di Camillo Leonardi, mi sono imbattuto in un altro lapidario che mi ha particolarmente colpito ovvero quello di Petrus Arlensis de Scudalupis. Non ho reperito molte informazioni biografiche su questo autore. Scopro però che è nato nel 1580, muore nel 1637. È definito “hierosolymitanus presbyter”, autore di “Sympathia septem metallorum ac septem lapidum ad planetas” (il lapidario che ho consultato e trovato casualmente) e per quello che trapela dalle sue pagine pare rigettare categoricamente le teorie e i principi della precedente magia caldea e persiana a favore della sola tradizione ebraico-cristiana.

INDICE ARGOMENTI

Chi era Petrus Arlensis e contesto storico.

Contenuto del lapidario.

Immagine degli Anelli Planetari realizzata da Petrus Arlensis

Descrizione degli Anelli Planetari secondo Petrus Arlenisis

Principio su cui si basa l’arte talismanica

Proprietà dei sette anelli planetari

Segnalazione approfondimento sui Lapidari a cura di “La Società dello Zolfo” e Pagina Facebook di Artigiani di Talismani secondo i dettami dell’Arte “Atria Radiis”

Chi era Petrus Arlensis e contesto storico

È sicuro che Petrus Arlensis è stato un medico, chimico (alchimista) e scrittore, partiamo col considerare il contesto storico. Ci troviamo nel XVI secolo e la tradizione dei lapidari è il best seller dell’epoca. Infatti è possibile ancora oggi consultare numerosi lapidari digitalizzati da diverse biblioteche: sono innumerevoli e molti non sono mai stati sfogliati o studiati. Credo che dai Lapidari potremmo trovare informazioni o curiosità astrologiche ancora oggi inesplorate, o perché no informazioni sulla logica delle associazioni dei pianeti e dei metalli ai sette pianeti, non sempre molto chiare sulle diverse fonti utilizzate dai vari autori. Nel periodo di Petrus troviamo anche lo Speculum Lapidum di Camillo Leonardi, il De Gemmis di Franciscus Rueus, le opere di Petrus Costantius Albinus de Villanova. Possiamo facilmente notare nei diversi lapidari una esposizione diversa dei contenuti: chi porta avanti una tradizione magica proveniente dalle fonti arabe, e chi invece pare volerla superare e criticare come fece Petrus Arlensis de Scudalupis, probabilmente in nome delle sue convinzioni religiose totalmente votate alle tradizioni ebraico-cristiane.

Contenuto del lapidario

CONTENUTO DEL LAPIDARIO DI PETRUS ARLENSIS

Il Lapidario di Petrus Arlensis riporta informazioni sui metalli e sui pianeti associati ai sette pianeti. Il testo è in latino, e per motivi di tempo mi sono limitato a comprendere solo alcuni passaggi in riferimento alla scelta delle pietre e alla loro associazione ai sette pianeti. Tuttavia c’è da dire che la particolarità di questo Lapidario è che riguarda un trattato composto da un autore contrario alla magia caldea, persiana, araba, o comunque all’eredità della letteratura del suo tempo per quanto riguarda l’Arte Talismanica. Quindi si tratta di una testimonianza di un fervido credente, un presbitero investito di onorificenze clericali, cristiane, cattoliche. Ci troviamo in un periodo della storia dove la Chiesa condanna ferocemente l’uso di certe tradizioni “magiche” che le considera contrarie alla Legge di Dio. Ciò che invece la Chiesa pare non condannare è l’uso dell’Astrologia per scopi naturali, per esempio la iatromatematica (o astrologia medica) ma anche l’astrologia del clima non erano soggette a forti condanne da parte della Chiesa. Petrus Arlensis si trova comunque a trattare un argomento che può facilmente indurre a inquisizione e al rischio di condanna. Ecco che nel manoscritto, Petrus sottolinea in ogni paragrafo la sua distanza dalle “idiozie” degli Arabi e sulle credulonerie dei suoi predecessori, condannandole profondamente. Critica anche l’Arte Elettiva dicendo che eleggere la creazione di un manufatto è in un certo senso ridicolo perché ciò che conta è prima di tutto la proprietà della pietra o del metallo: infatti secondo l’autore al di là dei decreti celesti la pietra che utilizzeremo intenderà infondere comunque la sua natura. Tuttavia anche Petrus Arlensis associa una relazione tra Pianeti e Pietre e consiglia di realizzare certi manufatti in modo tale che la natura della pietra sia il più possibile rappresentata dal cielo. Quindi sovente va in contraddizione: da una parte “negando” dall’altra poi sottilmente e in modo generico “confermando” le idee degli arabi.

È inevitabile ritenere che in questo periodo alcuni autori scrivessero anche sotto una “minaccia culturale” non di poco conto, quella della Santa Inquisizione. E possiamo pensare che molti scrivessero anche in modo tale da impedire il più possibile certe accuse. Come dire: io ti dico che gli Arabi eleggevano la creazione delle pietre secondo decreti elettivi del cielo, ma ti dico pure che è una idiozia, ma ti dico pure che comunque è sempre meglio avere il supporto del cielo nella creazione di un manufatto che vogliamo per esempio usare per curare un morbo. Appunto: contraddizioni una dietro l’altra.

Rimane comunque interessante il contenuto di questo lapidario, in particolare la proposta che fa l’autore per il montaggio di Sette Anelli Planetari, ogni anello è di un metallo legato ad un pianeta specifico, e per ogni anello è incastonata una pietra legata sempre al pianeta. Questi manufatti secondo l’autore rilascerebbero nella persona che li indossa una serie di proprietà naturali (potremmo dire “proprietà minerali”) per favorire certi equilibri temperamentali e fisici, sono dunque oggetti indicati più per questioni di benessere fisico che per questioni “magiche” (tipo un anello planetario per trovare l’amore sarebbe stato considerato, secondo la cultura di Petrus Arlensis, un oggetto diabolico).

Immagine degli Anelli Planetari realizzata da Petrus Arlensis

Descrizione degli Anelli Planetari secondo Petrus Arlenisis

ANELLO DI SATURNO: realizzarlo in piombo, incastonare una pietra di turchese.

ANELLO DI GIOVE: realizzarlo in stagno, incastonare una pietra di corniola.

ANELLO DI MARTE realizzarlo in ferro, incastonare una pietra di smeraldo.

ANELLO DEL SOLE realizzarlo in oro, incastonare una pietra di diamante o zaffiro.

ANELLO DI VENERE realizzarlo in rame, incastonare una pietra di ametista.

ANELLO DI MERCURIO realizzarlo in argento vivo (? amalgama), incastonare una pietra di magnetite anche se andrebbe proprio tradotto come “un magnete” cioè letteralmente una calamita!

ANELLO DELLA LUNA realizzarlo in argento, incastonare una pietra di cristallo (di rocca).

L’autore dice che non solo la disposizione del cielo è importante nelle fasi elettive per la costruzione di un oggetto, che in certi momenti pare invece criticare ferocemente, anzi è più importante saper scegliere la pietra adatta e più adeguata. Se associamo al Turchese il pianeta di Saturno, l’autore vuole dirci che non tutte le pietre di Turchese apparterranno a Saturno ma solo quelle che rispettano certi criteri. Quindi per l’autore l’attenzione è da porsi non solo nelle scelte elettive delle disposizioni celesti, ma prima di tutto sule “scelte selettive” nel momento in cui dobbiamo scegliere una pietra.

Turchese

ANELLO DI SATURNO – per questo anello l’autore indica la pietra di Turchese, dice che la pietra di turchese più adatta è quella che ha la colorazione blu/celeste più intensa, con sfumature bianche.

Corniola

ANELLO DI GIOVE – per questo anello l’autore indica la Corniola, dice che di queste pietre ve ne sono molte anche in Italia e in Europa in genere, ma sono tutte non adatte, meglio rivolgersi all’oriente (?) per cercare corniole dal colore rosso intenso, indica che la pietra deve essere di “colore aggregato” a rievocare quel rosso che si vede quando il sangue coagula. Eviteremo secondo l’autore corniole con troppe sfumature, o con inclusioni di colorazioni evidentemente diverse dal colore principale che è “rosso sangue coagulato”. Per questa pietra dice che attenua i dolori della testa e distende i nervi.

Smeraldo

ANELLO DI MARTE – l’autore associa a questo anello la pietra di Smeraldo, dice di optare per smeraldi che provengono da ambienti incontaminati, verdeggianti, ovvero da preferire i luoghi di estrazione immersi in una natura intensamente fitta di vegetazione. Optare per smeraldi verdi brillanti, verdi intensi, in parole semplici consiglia uno smeraldo intensamente verde privo il più possibile di inclusioni cromatiche diverse dal verde. Dice che questa pietra “assorbe e mantiene il calore”, quindi messa in bocca “rinfresca”. Forse vuole dire che toglie le infiammazioni di qualsiasi tipo proprio perché il verde rievoca i boschi e la natura fresca e umida, e poiché la pietra conserva e mantiene calore riesce a “togliere” o ad assorbire i mali di Marte che sono principalmente anche quelli associati alle infezioni e infiammazioni (che sono patologie in cui si verifica aumento del prurito e del calore nelle aree per esempio di una ferita purulenta). La pietra eliminerebbe questo calore. Ecco che anche se la pietra è della natura di Marte, ha una funzione sfiammante, quindi, renderebbe ciò che è della natura di Marte più “accomodante” per la persona.

Zaffiro

ANELLO DEL SOLE – l’autore indica lo Zaffiro. In particolare pare suggerire quelle pietre di zaffiro che emettono luci bianche… (riflessi quindi?). In effetti lo zaffiro può avere delle colorazioni tali che i riflessi possono risultare biancastri. Pare dunque indicare che tra le pietre dello Zaffiro opteremo per quelle che emulano in un certo senso l’azione del sole, che sprigiona luce visibile, quindi opteremo per pietre riflettenti luci biancastre.

Ametista

ANELLO DI VENERE  – per la pietra di Venere abbiamo alcune indicazioni che ci fanno comprendere il pensiero dell’autore. Associa le pietre di Ametista ma indica di scegliere pietre pure, prive di infiltrazioni di altri elementi oppure di inclusioni “impure” perché ogni inclusione impura rappresenterà un impedimento per la pietra nell’elargire la natura (e i benefici) di Venere. Questo ci fa capire bene che l’autore quando parla di “elezione” nei confronti delle pietre non si sta riferendo all’Astrologia elettiva (visto che critica profondamente anche gli arabi circa questa arte) ma si riferisce alla “scelta” della pietra, una scelta secondo criteri organolettici di purezza, lucentezza. Secondo l’autore prima di incastonare una pietra e di usarla per un talismano o un anello planetario dobbiamo verificare che la pietra sia “pura” e non sia contaminata da inclusioni che rappresenterebbero veri e propri impedimenti nell’elargizione da parte della pietra dei doni promessi dalla natura del pianeta associato.

Magnete

ANELLO DI MERCURIO – dice l’autore che il Magnete è una pietra di mercurio e che non è Mercurio a darci i suoi doni ma è la pietra a rievocarli, dice che il Magnete si comporta come Mercurio perché attira a sé le cose e Mercurio è un attrattore, un comunicatore, un pianeta veloce, frequentemente in moto retrogrado, sempre vicino al Sole, il magnete quindi nella sua funzione “attrattiva” emula in un certo senso le qualità del pianeta Mercurio, ecco che secondo l’autore il magnete si associa a Mercurio per una sua intrinseca qualità naturale. Per quanto riguarda l’anello di Mercurio vorrei soffermarmi anche sull’indicazione del metallo proposta dall’autore. L’autore parla di Argento Vivo, concetto con cui ci si riferisce al Mercurio come metallo. Tuttavia, il Mercurio è un metallo che alle temperature ambientali è liquido. Quindi a quale metallo si riferisce l’autore? Ovviamente alla Amalgama d’argento, una lega metallica usata anche in antichità (citata anche da Sant’Agostino) composta da una combinazione di metalli come argento, mercurio, stagno, rame. L’aggiunta di mercurio in questa lega garantisce, proprio per la sua fluidità, una gradevole morbidezza e flessibilità. Notiamo che Mercurio come pianeta, anche nella tradizione araba del Picatrix, è definito multiforme, ne maschile ne femminile, ne buono ne cattivo, dotato di più colori, multi variegato, plastico, adattabile. Ecco che l’Amalgama pare la lega metallica più congeniale per Mercurio-pianeta perché è una lega di più metalli, ed è un metallo plastico, morbido, che differisce da tutti gli altri. È doveroso precisare che l’amalgama contenente mercurio è stata utilizzata anche nella medicina odontoiatrica come leghe da otturazioni. Una serie di studi hanno dimostrato che queste leghe con il tempo, e sottoposte a usura, rilasciano piccole dosi di mercurio che evaporerebbe nel tempo. Gli studi però dimostrano che queste dosi rilasciate sono molto piccole, quasi insignificanti, rimane comunque un metallo che contiene un elemento tossico che è appunto il mercurio. Oggi con le conoscenze che possediamo, possiamo per un Anello di Mercurio optare per leghe metalliche dove non inseriremo metalli tossici (come il mercurio), ciò che conta secondo l’autore è utilizzare una lega che sia composta da più metalli perché è tipico di Mercurio rappresentare tutto ciò che è multiforme e variegato (quindi opteremo per una lega per esempio di argento, rame, stagno, zinco, ferro, oro eccetera).

Cristallo di Rocca

ANELLO DELA LUNA – di cristalli ne esistono tanti, dice l’autore, ma per un anello lunare opteremo per il cristallo di rocca perché la sua lucentezza e il modo in cui riflette la luce rievoca la luce lunare, che non offende mai gli occhi.

Principio su cui si basa l’arte talismanica

Questione affrontata anche in altri articoli, e che ripropongo brevemente. L’Arte Talismanica si basa sul principio della SIMPATIA termine che deriva dal greco sympatheia, parola composta da συν + πάσχω (syn + pascho = συμπάσχω), letteralmente «patire insieme» oppure «provare emozioni insieme…». Il concetto della Sympatheia è alla base della teoria talismanica secondo cui le cose del mondo sublunare (per intenderci metalli, pietre ed erbe) hanno una simpatia ovvero una correlazione e relazione a certe cose del mondo celeste (stelle fisse, pianeti del settenario, e anche i 12 segni zodiacali). Tali legami informano dunque sulla natura della cosa del mondo terrestre, cioè se ho bisogno dei favori di Mercurio cercherò di entrare in contatto il più possibile con “cose” che appartengono a Mercurio e che posso ritrovare sulla terra attraverso per esempio metalli, erbe e pietre associati al pianeta. Questa forma di Arte risponde alla Sentenza VIII del Centiloquio Pseudo-tolemaico che dice “l’animo sapiente collabora con l’azione della sfera celeste come il contadino collabora con le forze della natura e potando” ovvero colui che conosce queste cose potrà attraverso gli oggetti della terra (erbe metalli e pietre) operare affinché siano concessi i favori del cielo. Dal punto di vista più pratico tali favori sarebbero secondo quest’Arte connessi alla capacità di questi oggetti di suscitare certe azioni sul temperamento individuale. Ovvero secondo quest’Arte se mi metto in relazione a cose della natura di Marte, inevitabilmente il mio temperamento tenderà ad amplificare i suoi lati connessi alla natura marziale. Si usa eleggere il momento più adatto ponendo il pianeta associato per esempio alla pietra che stiamo incastonando in un talismano in condizioni di essenzialità e di accidentalità favorevoli, e ponendo sempre la Luna in contatto con il pianeta-fulcro.

Proprietà dell’anello planetario

ANELLO DI SATURNO: proteggere la vecchiaia, fortuna nell’agricoltura o nelle attività generali con la terra, per avere capacità di giudizio, prontezza nella capacità di risolvere ogni impedimento, acutezza e autorità.

ANELLO DI GIOVE: per favorire una condotta onesta o attività oneste, bellezza, eleganza, per favorire cariche autorevoli, per avere giustizia, per aumentare i propri possedimenti, per migliorare le finanze in genere.

ANELLO DI MARTE: per condurre le battaglie, le dispute, le strategie al meglio e in modo vincente, per avere capacità di comando, di leadership, per aumentare il coraggio, la determinazione, la prontezza negli affari, le speculazioni.

ANELLO DEL SOLE: per avere buoni rapporti con i principi, i re, i nobili, o le persone che contano, per aumentare il proprio carisma nel mondo, per infondere autorità in ogni cosa, per vedere tutto ciò che si ha intorno chiaramente, per svelare i nemici.

ANELLO DI VENERE: per favorire bellezza, amore, gioia, piacere, sessualità, matrimonio, arte, ecc ecc

ANELLO DI MERCURIO per favorire saggezza, capacità poetica ed eloquenza, commercio e contrattazioni commerciali favorevoli, per affrontare senza danno e con vantaggio le questioni finanziarie legate alle tasse, per conoscere le cose, apprendere, per conoscere le cose superiori, per arricchirsi intellettualmente.

ANELLO DELLA LUNA: per favorire o proteggere il corpo, nella sua componente vegetativa e organica, per contrastare i mali dell’animo, per favorire sentimenti, cordialità, amicizia, per favorire viaggi e spostamenti, e per favorire lo scorrere di un tempo che sia sempre propizio.

FONTI

Consultato direttamente il manoscritto presso
BIBLIOTHÈQUE NATIONALE DE FRANCE

LINK E SUGGERIMENTO
Un approfondimento sui lapidari curato da “La società dello Zolfo” con Mattia Mazzeo, Irene Zanier e Margherita Fiorello.
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