BLOG ALMUTEN | FONTI TRADIZIONI RICERCA

Tag: astrologia antica

Natura dei Nemici secondo Ranzovius. E caso Emanuela Orlandi: la natura dei suoi nemici secondo genitura.

La natura dei nemici, secondo Ranzovius. Applicazione delle regole sul caso Emanuela Orlandi: la natura dei suoi nemici. Descrizione delle indicazioni di Ranzovius. Subito dopo una analisi sulla genitura di Emanuela Orlandi per quanto riguarda l’argomento “nemici del nativo”.

Ranzovius (Steinburg, 11 marzo 1526 – Breitenburg, 31 dicembre 1598, astrologo umanista e generale tedesco) nel suo trattato sulla natività descrive nel Sedicesimo Capitolo della Terza Parte come determinare i significatori dei nemici di un nativo, ovvero come identificare la qualità dei nemici di una persona, di coloro che possono causare male, danno, o chi può operare contro il nativo. Propone una breve indicazione generale sui significatori accidentali e naturali. Nell’astrologia del XVI secolo (periodo a cui è appartenuto Ranzovius) vi era l’abitudine di semplificare gli approcci con metodi didascalici, indicando tuttavia schemi per individuare i significatori accidentali quanto quelli naturali, con una serie di riferimenti, aforismi, e indicazioni affinché si possa arrivare a un giudizio finale.

L’autore indica di considerare i significati dei nemici dalla Dodicesima Casa e dal suo Signore. Poi propone l’utilizzo della parte dei nemici (che chiama Pars Inimicorum e che dice si calcola da Saturno a Marte nel giorno, lanciando dall’ascendente; di notte da Marte a Saturno). Poi indica un significatore naturale dei nemici, senza fare distinzione tra nascite diurne o notturne: item Saturni (nam is natura significat odia hominum) ovvero Saturno significatore naturale dei nemici perché è nella natura del pianeta significare l’odio degli uomini, o tutto ciò che è contrario alla vita e quindi all’uomo. È necessario poi considerare gli almuten dei luoghi indicati: ovvero almuten del governatore del XII luogo; almuten di Saturno; almuten della dodicesima casa.

È necessario, scrive, considerare se i pianeti e gli almuten che indicano o hanno a che fare con le questioni dei nemici del nativo sono in buone o cattive condizioni. In particolare, scrive se sono in “luoghi bruciati”: probabilmente vuole dire se sono pianeti sotto i raggi (sub radiis) o peggio ancora combusti, oppure ci indica anche una questione di visibilità del pianeta perché l’essere bruciati (o sotto i raggi) significa un pianeta che subisce un processo di invisibilità. Quasi a voler significare, rifletto, che l’invisibilità degli astri possa indicare qualcosa sui “nemici” e sul loro modo di agire (un modo invisibile, subdolo?). Ne consegue che l’eventuale visibilità non è detto significhi assenza di nemici, ma potrebbe indicarci nemici “visibili” o che si palesano chiaramente.

Saturno genera gli odi più feroci, dice Ranzovius. L’odio, e l’azione feroce e violenta dei nemici, dice l’autore si ha allo stesso modo quando la sorte di fortuna guarda la sorte dei nemici (pars inimicorum). Ne consegue che è da verificare le qualità o la situazione legata al governatore o dispositore della sorte di fortuna e della sorte dei nemici, se sono in tensione tra loro o se hanno qualche caratteristica particolare o qualche connessione particolare, i nemici del nativo agiranno sulla sostanza del nativo stesso ovvero avranno azione agente sulla vita del nativo (di danno).

Ranzovius dice che se il governatore della parte dei nemici è angolare, questa agirà con forza sulla o nella vita del nativo. Riporta poi alcune indicazioni di Albubater e scrive: se il segno del dodicesimo luogo oppure il segno del suo signore, oppure il segno del governatore della parte dei nemici è in un segno comune (gemelli vergine sagittario pesci) allora saranno tanti i nemici da temere!

La natura del segno della dodicesima casa può conferire ulteriori informazioni sulla natura stessa dei nemici. Ma Ranzovius dice che è importante giudicare piuttosto il “governatore” della dodicesima casa, la sua qualità essenziale come anche accidentale, e il luogo che occupa, per comprendere la natura dei nemici o la loro capacità agente o il modo di agire. Quindi dice che ciò che il pianeta significa come costumi sociali, professioni, o come descrizione di persone, questo darà l’indicazione sulla natura dei nemici del nativo.

Propone poi un altro metodo di indagine, che dice che “proviene da diversi codici”.

Scrive di considerare i pianeti che sono nel settimo e dodicesimo luogo (perché avranno significato sui nemici del nativo). Nonché i pianeti che si oppongono ai luminari (in questo caso l’autore pare indicare che i pianeti con l’aspetto più tensivo in assoluto, l’opposizione specificatamente ai luminari ovvero Sole e Luna, possono avere significato sui nemici del nativo, ne consegue a rigor di logica che anche i pianeti in quadratura ai luminari possono aver significato sui nemici) … poi indica nuovamente Saturno che è necessario da considerare in qualità di significatore naturare dell’odio nei confronti degli uomini.

ANALISI DELLA GENITURA DI EMANUELA ORLANDI

ho provato ad analizzare la questione dei nemici sulla natività di Emanuela.

Chi sono i nemici di Emanuela Orlandi? Quale la natura di chi ha operato o ha agito a suo danno? La domificazione della natività è Regiomontano. Orario della nascita RR=A.

CONSIDERAZIONI

  • Identifichiamo il pianeta della vita – Stabiliamo l’Hyleg perché è importante verificare se i significatori accidentali e naturali dei nemici sono in relazione con il pianeta che significa la vita. L’Hyleg (o Afeta ovvero predominatore haylâj) è Giove. Giove è il governatore dell’Ascendente e Hyleg della natività, è retrogrado e nella sua essenzialità debilitato poiché in detrimento.
  • Identifichiamo i pianeti dei nemici – secondo le indicazioni di Ranzovius possiamo utilizzare la Casa Dodici come luogo di riferimento per identificare il significatore accidentale dei nemici del nativo. La dodicesima casa è in Scorpione, quindi, è Marte senza ombra di dubbio il significatore accidentale dei nemici. Marte è nella casa di Giove (ovvero nel segno in cui incontriamo proprio il domicilio dell’Hyleg Giove). Inoltre, la natività essendo notturna vede la Luna come primo luminare: essa si separa da Marte il pianeta che rappresenta il significatore accidentale dei nemici del nativo, e si applica subito dopo a Saturno, significatore naturale dei nemici del nativo. Saturno è proprio nella casa di Marte. Questo significa che la Luna è assediata, pur essendo in domicilio occupa inoltre l’ottavo luogo indicato anche nei testi di Ranzovius come un altro luogo di ostilità per il nativo. L’assediamento del luminare può significare l’essere preda di nemici.

Soffermiamoci un attimo su alcune qualità di Marte (significatore accidentale dei nemici del nativo) e di Giove (Hyleg della natività).

  • MARTE è visibile, veloce, diretto, occidentale, nella sua triplicità.
  • GIOVE è visibile, lento, retrogrado, orientale, nel suo esilio.
  • Il pianeta dei nemici è veloce, visibile, diretto quindi è famelico, agisce in modo pronto e veloce. Mentre il pianeta della vita, Giove, è lento, retrogrado e anche in esilio quindi subisce Marte, ovvero Marte è capace di avere la meglio sul pianeta che rappresenta la vita del nativo. Questo significa che i nemici rappresentati dalla natività di Emanuela Orlandi sono capaci di predazione e di avere la meglio sul nativo stesso.
  • Da notare che Marte è in III casa e Giove è in IX casa, la dinamica nemici VS vita del nativo avviene in luoghi cadenti, metakosmion, ma che comunicano con l’ascendente hanno cioè efficacia sulla vita stessa della persona. Inoltre, come significati e come luoghi, la terza e la nona sono per antonomasia luoghi della dea e del dio, ovvero luogo della religione, dei riti, dei culti, dei templi, dei luoghi sacri o consacrati.
  • Marte identifica la natura del nemico del nativo: chi è o chi sono i nemici che causeranno danno al nativo?
  • Può essere un gendarme, o chi ha a che fare con le milizie o chi indossa una divisa, un militare, il pianeta rappresenta i generali di eserciti, i colonnelli, i capitani, i soldati, i militari di ogni specie, ma anche i medici, i farmacisti, i chirughi, gli alchimisti, gli artiglieri, i macellai, gli ufficiali in genere, i fornai, i macellai, gli armaioli, gli orologiai, i barbieri, i caprentieri.
  • Da considerare una indicazione di Ranzovius; dice che se il Governo della dodicesima casa è retto da un segno comune (come in questo caso essendo Marte in Pesci) e se anche il governatore della parte dei nemici è in un segno comune (che vedremo più avanti, comunque lo è essendo Venere il governatore della parte dei nemici, nel segno sagittario) molti saranno i nemici da cui difendersi! In questo caso Marte e Venere in segni comuni, il primo significatore accidentale dei nemici e il secondo governatore della sorte dei nemici, significano che il nativo avrà molti nemici, ovvero che il nemico non è uno ma una moltitudine.
  • È necessario anche verificare la natura del segno: Marte è in Pesci. Quindi il segno dei Pesci essendo casa di Giove il nemico può avere anche a che fare con i significati di Giove. Ma il volto di un pianeta ci indicherà le vesti indossate da Marte, gli abiti che porta: il volto è di Saturno.
  • I nemici identificati dalla natività di Emanuela Orlandi hanno una natura Marte (è come un militare o agisce come un predatore) e nature connesse a Giove e Saturno. Giove significa persone di alto rango, Giove è significatore della religione, dei nobili, del governo, degli orefici, dei banchieri, dei re, visir, magnati, giuristi, ricchi, mercanti. Saturno significa i proprietari di immobili, amministratori dei re, religiosi di varie sette, uomini maligni, devoti, ladri, stregoni, agricoltori.
  • La discriminante la fa il segno occupato da Marte che è il segno dei Pesci che significa “le dimore degli angeli e dei santi e dei sacerdoti e dei maghi, nonché i luoghi del lamento”.

I nemici di Emanuela Orlandi sono a questo punto circoscritti in modo abbastanza chiaro.

LA PARTE DEI NEMICI

  • La sorte dei nemici cade nell’ultimo grado della Bilancia, quindi il suo governatore è Venere in Sagittario.
  • Poiché Venere è in prima casa significa che i nemici agiscono sul nativo, ed essendo Giove Hyleg e governatore dell’ascendente impedito dal moto retrogrado, lento, in esilio, e in luogo cadente, risulta più debole di Venere signora della sorte dei nemici che è veloce, diretta e in casa angolare e non è peregrina essendo nel suo confine.
  • Venere è in antiparallelo alla sorte di fortuna, i nemici agiscono sulla sostanza del nativo sottraendola.
  • Ma sia la Sorte di Fortuna che la Sorte dei Nemici sono entrambe disposte e governate da Venere ma la Sorte di Fortuna è in VI casa la sorte dei nemici è in undicesima, dunque la sorte del nativo del nativo è più debole rispetto alla sorte dei nemici che è quindi avvantaggiata.

ULTIME OSSERVAZIONI

  • Osservo che il significatore accidentale dei nemici (Marte) il governatore della sorte dei nemici (Venere) hanno qualche connessione a Giove pianeta Hyleg e pianeta che governa l’Ascendente, Marte agisce con opposizione a Giove; inoltre Saturno è nella casa di Marte, e in esilio quindi agisce in modo distruttivo.
  • La capacità distruttiva dei nemici è data anche dall’aspetto della Luna a Saturno che è applicativo, un aspetto tra l’latro molto lesivo per questa natività che è notturna: è figura che indica sempre danno e infortunio a chi nasce, e se questa figura è con Saturno governato da Marte significatore accidentale dei nemici, l’infortunio e il danno viene proprio da loro.
  • Il nativo è soggetto quindi alle azioni di danno dei nemici, che sono numerosi, e che hanno una natura abbastanza eloquente visto quanto è emerso da questa analisi.
  • Non meno importante è il movimento della Luna calcolato nel percorso NYCHTEMERON  che va a realizzare una opposizione al secondo luminare, il Sole. Le opposizioni o le quadrature tra i luminari, specialmente quando i significatori dei nemici agiscono con danno sui significatori della vita, amplificano la capacità di danno dei nemici e la loro capacità agente.

FINE

/ 5
Grazie per aver votato!

Gli onori del nativo, secondo Ranzovius (1526-1598 Tractatus Astrologicus de Genethliacorum)

Nell’undicesimo capitolo della terza parte del Tractatus Astrologicus De Genethliacorum Thematum iudiciis pro signgulis nati accidentibus di Rantzau Henrik (Ranzovius, 1526-1598 astrologo, umanista e generale tedesco) l’autore propone un breve ragionamento sulla dignità e sugli onori di un nativo, attraverso lo studio del tema natale. Introduce l’argomento citando immediatamente Tolomeo che riporta il ruolo imprescindibile dei luminari; infatti Luna e Sole superano in splendore, e in eleganza (ovvero nella loro luminosità) tutti gli altri astri e lumi del cielo; in questo modo i luminari Sole e Luna suscitano gli spiriti nobili e coloro che lottano per cose importanti e coloro che si oppongono potentemente a qualsiasi difficoltà, essendo essi (i luminari) splendenti più di ogni altra cosa, quasi a voler contrastare qualsiasi altra luce possibile.

L’autore scrive che “diventano i più potenti” coloro che avranno i luminari che occupano certe disposizioni e qualità, proponendo un elenco di indicazioni, che vi riporto di seguito:

[1] Il Sole preferisce i segni del trigono igneo, e in generale i segni maschili. Quello che ci vuole dire Ranzovius è che dobbiamo giudicare l’essenzialità dei due luminari, partendo dalla natura del segno, e dallo studio delle qualità legate alla sfera celeste che sono connesse alle dignità essenziali. Infatti, aggiunge che è necessario valutare le dignità essenziali occupate dai luminari. L’autore riporta che il Sole preferisce segni maschili specificatamente quelli del trigono di fuoco: questo perché il sole è Caldo e Secco, i segni di fuoco Ariete Leone Sagittario poiché caldi e secchi risultano più in sintonia al Sole. Nel trigono di fuoco troviamo in effetti l’Ariete che è sede dell’esaltazione del Sole e il Leone sede del domicilio. È necessario dice Ranzovius giudicare anche l’essenzialità del Sole, più il Sole occupa posizioni dignitose (domicilio, esaltazione, triplicità, confine, volto) più significa onorabilità per il nativo. Mentre più condizioni debilitanti (per esempio in caduta, in esilio, peregrino, o segni contrari alla sua natura essenziale) faranno emergere l’idea di poca onorabilità o di poca capacità di essere visti e apprezzati. Ma vedremo più avanti, anche in un esempio pratico, che la regola dell’essenzialità non è tuttavia ferrea perché nel giudizio delle cose è necessario pesare più variabili, tra loro anche molto diverse.

[2] Per la Luna preferiremo segni femminili in genere e sicuramente la luce crescente della Luna significa l’aumento della onorabilità, ma in genere una Luna che risulta visibile è preferibile per quanto riguarda le condizioni della onorabilità e della fama. Anche in questo caso valorizzeremo come per il Sole le condizioni di essenzialità.

[3] Importante poi distinguere il luminare del tempo, ovvero valorizzare maggiormente il Sole per le natività diurne e la Luna per quelle notturne.

[4] L’autore indica che è importante anche la posizione nelle case, da suddividere in luoghi cadenti e succedenti incongiunti all’ascendente (casa 6, 12 – casa 2, 8) che risultano luoghi di pigrizia e di sfavore, di difficoltà all’emersione della onorabilità; luoghi cadenti e succedenti comunicanti l’ascendente (casa 9, 3 – casa 11, 5) sono luoghi operosi, che conferiscono una certa nobiltà, fama, prestigio e onorabilità, specialmente quando il Sole occupa la IX casa perché è nella sua gioia, e la Luna in III perché è luogo della sua gioia; e luoghi di potere e dominio (casa 1, 10, 7, 4) ovvero luoghi angolari o cardini, qui i luminari rivestono un ruolo di dominio, potere, bisogno di dominare; nel bene o nel male i luminari qui posti (in particolare in casa uno e dieci) sono molto accentuati e nel bene significa il carisma del “re” o il carisma di chi sa comandare; in senso negativo invece può significare il carisma del despota o del tiranno, o di chi ha mire territoriali e settarie.

[5] Dice poi di valutare le stelle regali specialmente quando configurate ai luminari, le stelle regali ma anche quelle più “luminose” unite ai luminari evidenziano un “senso di luminosità” ovvero di splendore, di nobiltà e regalità.

[6] Poi emerge la solita regola, che ho trovato in tutti i trattati medievali: la relazione alle benefiche stelle. Sole e Luna che si relazionano ai benefici sono migliorati nelle loro condizioni. Se le loro condizioni sono già buone (quelle di partenza) queste sono ulteriormente sottolineate. In particolare, le relazioni a Giove significano l’onorabilità e la capacità di governo. Le relazioni a Venere la bellezza quindi la capacità persuasiva e seduttiva.

[7] Interessante notare che l’autore scrive di non sottovalutare Marte, che anche se malefico quando ha certe relazioni con i luminari, specialmente con il Sole, e quando Marte è in condizioni di essenzialità buone, può significare capacità e autorità, non è infatti raro vedere condottieri, conquistatori, con una buona configurazione tra Sole-Giove e con l’intervento o il ruolo di un Marte favorevole. (Per esempio, Doroteo su Marte in trigono al Sole dice: In genitura notturna, se Marte è signore dell’ora e in aspetto di trigono al Sole, indica grandissimi benefici e talora un re potente; se poi Giove si trova nel proprio triangolo o in un cardine, chi nasce sarà un capo nobile e potente e, se è osservato dalla Luna, valoroso, signore di vita e di morte, veloce nel cambiare dimora, di natura sospettosa e diffidente persino verso se stesso, segnatamente se fosse in segno maschile).

Visibilità. Astri veloci. Astri lenti. Latitudine. Pianeta retrogrado. Diretto. Stazionario.

Un passaggio da considerare è il fatto che i vari pianeti giudicati nelle questioni dell’onorabilità vanno osservati anche in alcune qualità astronomiche: per esempio i pianeti visibili hanno significati sulla “visibilità del nativo” sulla sua capacità di essere visto, apprezzato, sulla sua capacità di popolarità e di fama. Ne consegue che astri invisibili diminuiscono l’efficacia della popolarità e della fama, ma possono comunque conferire qualità di onorabilità in spazi privati o in contesti più ristretti. La velocità degli astri è significativa alla capacità operante e operativa. La lentezza nonché i pianeti retrogradi possono indicare ambiguità, ovvero un certo modo di apparire che in realtà nasconde qualcosa, ovvero un apparire diverso da quello che si è realmente. Anche la Latitudine specialmente quando è positiva indica la capacità di elevarsi sugli altri o di suscitare l’idea di una notorietà e di una fama e popolarità. Questi dati valgono in particolare per la Luna (ovviamente tranne per il moto retrogrado / stazionario visto che non è soggetta a tale moto apparente) o per tutti quegli astri che hanno dominio o governano i luminari o che hanno significato sulle opere e sulle azioni del nativo.

C’è poi un interessante passaggio sulle “congiunzioni”, l’autore dice che la configurazione più forte o che indica l’autorità, l’onorabilità è fra tutte la congiunzione che in realtà non dovrebbe essere definita “aspetto”. L’aspetto infatti è una relazione dotata di una certa distanza che intercorre tra due punti (sestile, trigono, quadrato e opposizione) mentre la congiunzione è più una unione fisica prospettica dove due corpi ovvero due nature si uniscono in “un solo scopo” o per fornire una natura “unita” a servizio del nativo. Ecco che in temi di nascita di dittatori, tiranni, come anche di re e regine, incontriamo spesso congiunzioni forti unitamente alla posizione angolare dei luminari.

I luminari nelle sedi dei luminari stessi significano o amplificano i significati dell’onorabilità.

Tuttavia, aggiunge Ranzovius: se i luminari Sole e Luna non sono angolari, dobbiamo comunque valutare la posizione delle stelle fisse specialmente in Ascendente e in Medio Cielo, perché queste stelle possono significare cose illustri e fama e fare le veci dei luminari. Ma se i luminari sono in condizioni estreme, ovvero privi di dignità essenziale, in luoghi deboli, non configurati alle stelle benefiche, allora indicano una difficoltà nella onorabilità e nella fama, o anche una tendenza alla privatezza, e all’isolamento. E se invece abbiamo condizioni miste, alcune buone e alcune cattive, allora potremmo avere una onorabilità o una fama tra “pochi intimi” oppure una onorabilità e un modo di esercitarla che è dominante e imperante, anche castrante. Pare dunque che Ranzovius voglia distinguere la fama in pubblica, privata, in elevata, media, bassa, nonché evidenziare i concetti di non-socialità, isolamento, riservatezza, in collegamento allo studio della forza essenziale ed accidentale dei Luminari.

Ranzovius commenta alcune indicazioni di Tolomeo scrivendo: Se Saturno è con il Sole, se Saturno è orientale, se Saturno è nelle sue dignità, se ha dominio sui luoghi luminosi (intende dire se ha dominio sui luoghi ove sono i Luminari ovvero se ha dominio per essenzialità su Sole e Luna ma anche dominio sui luoghi celesti occupati dai luminari o dalle congiunzioni) allora aggiunge onore, ricchezze, denaro, autorità o autorevolezza. Idem per Giove, che invece conferisce grandezza, favori, fortune, eleganza. Idem Marte che propende più a donare comando, capacità di dominio e di conquista. Idem Mercurio che conferisce una autorevolezza più legata alla conoscenza e allo studio delle cose.

Ulteriori indicazioni riportate da Ranzovius orientano nella selezione di figure importanti. Per esempio, riporta che le congiunzioni Giove-Saturno indicano la nascita di persone grandi e famose o di chi causerà importanti cambiamenti nella società, nella politica, nelle cose di tutti. Di conseguenza anche le congiunzioni Marte-Giove hanno un certo effetto sull’onorabilità ma anche sulla capacità di dominio. Valgono però le regole anche precedenti. Voglio dire, potremmo avere una grande quantità di persone che nascono con Giove-Saturno congiunti o con Marte-Giove congiunti, ma solo alcune di queste saranno famose o apporteranno cambiamenti e benefici a tutti, e questo sarà stabilito nel giudizio della qualità della forza dei luminari e quindi è l’insieme delle variabili e di più testimonianze a indicarci un certo fatto.

Ranzovius parla poi di alcune “sorti” che chiama Partem Honoris (potrebbe riferirsi intanto alla Sorte di Fortuna, ma anche a Parti più specifiche come la Parte del re e del sultano, la Parte delle conquiste e delle vittorie del sultano, la Parte delle persone di alto rango, la Parte delle attività del nativo, la Parte della potenza, del Successo). Individua poi dei gradi di elevazione quindi grado 19 dell’Ariete (che è elevazione del Sole) e grado 3 del Toro (che è elevazione della Luna). Questi gradi pare essere visti da Ranzovius come gradi in cui se i luminari o altri pianeti o sorti fossero presenti, possono significare qualcosa sulla onorabilità e la fama.

Cita poi alcuni autori: alcuni di questi considerano il medio cielo, ovvero i pianti in decima, e le qualità del governatore della decima casa, essi avranno significato sull’onorabilità, il potere e il dominio. Altri autori, dice, preferiscono invece l’Ascendente e i pianeti ivi presenti che conferiranno al nativo grande potere, ovvero i pianeti in casa uno (nel bene o nel male) diventano “parte integrante” del corpo e dell’animo e del temperamento e della mente del nativo, perché l’Ascendente ha significato su tutto il corpo e quindi su tutte le sue funzioni animiche e razionali, dunque nella complessione temperamentale.

Molto interessante un’osservazione di Ranzovius; dice: anche Giove partecipa ai significati dell’onorabilità! Per esempio, un Giove in decima casa (o in ascendente) può indicare l’onore, la regalità, ma dice che non può indicare le cariche onorifiche pubbliche o i riconoscimenti pubblici! Ciò che vuole dire è che non basta Giove in decima o in ascendente, o piazzato in modo forte, dobbiamo sempre e comunque riferirci alla condizione dei luminari. Giove in decima conferisce onore e pregio che può anche essere vissuto in ambito privato, o in ambienti estremamente ristretti. Mentre se questo onore e pregio diventano di dominio pubblico, e riconosciuti da tutti, allora avremo con molta probabilità una condizione di forza dei luminari, dignificati nell’essenzialità e nell’accidentalità, e configurati in qualche modo anche a Giove! Ecco che la fama promessa da un Giove dominante diventa anche pubblica.

Aggiunge poi le seguenti affermazioni:

Il nativo frequenterà luoghi della società che contano o che conferiscono dominio e fama o regalità quando Giove e Saturno sono nella loro casa. Saturno in Ascendente e nella sua casa, e Giove che fa aspetto a Saturno, significa la stessa cosa. Venere in aspetto a Giove specie in trigono, e quando Venere è in decima casa, significa i costumi regali, gli amori, le passioni, ovvero ciò che regna e rende onore è l’atteggiamento, l’amore ovvero la passione per le cose, la creatività, il carisma, la bellezza magnetica e ammaliante. Ma poi conclude il capitolo affermando che la Luna gioca un ruolo fondamentale sia nelle natività diurne che notturne, perché essa indica la popolarità, l’aumento delle ricchezze.

La nascita di Elisabetta II.

Osserviamo la condizione della natività di Elisabetta II, rispetto a quanto indicato da Ranzovius.

La nascita è notturna, quindi ha un grande valore la condizione della Luna che è in una casa angolare e governa l’angolo. Questa è una condizione di forza, onorabilità e di fama, di regalità.

Inoltre la Luna in Leone è nella casa del Sole: tutta la letteratura medievale concorda nel dire che la Luna nelle dignità del Sole significa regalità, potere, fama.

Pur essendo la Luna peregrina, ha alcune condizioni che richiamano l’altro luminare, quello del Sole.

La Luna è nel domicilio del Sole. Il Sole è nell’esaltazione della Luna! Vi sono mutue ricezioni interessanti che possono collaborare nel conferire autorevolezza od onorabilità al nativo.

La Luna inoltre risulta visibile, quindi in potenza il nativo può essere soggetto a onorabilità pubblica (per visibile intendo dire che è sopra l’orizzonte oltre che ad essere visibile ovvero non sotto i raggi del Sole).

Inoltre, la Luna è crescente, quindi è testimonianza di “cose in aumento”, fama che può aumentare e crescere nel tempo. Il primo aspetto che forma è con il benefico della setta notturna, Venere che è in esaltazione!

Notiamo che il Sole, altro luminare da verificare, non ha alcuna dignità essenziale, è peregrino. Ma anche in questo caso il luminare acquisisce una serie di fortune: per esempio è unito alla Sorte di Fortuna e specialmente ha un aspetto nel mondo all’Ascendente. Non meno importante il già citato scambio di essenzialità, il Sole è nell’esaltazione della Luna, la Luna nel domicilio del Sole, questa mutua ricezione significherà qualcosa, o no?

Osserviamo che è presente nella natività una condizione indicata da Ranzovius, quella delle congiunzioni in luoghi forti: in questo caso abbiamo l’unione di Marte-Giove che comunicano con la Luna, luminare del tempo. È vero che l’aspetto di opposizione è considerato negativo, ma in questo momento ci interessa una comunicazione tra luminare del tempo ed eventuali pianeti in congiunzione (perché quando il luminare comunica con due pianeti uniti, indica che quella natura della congiunzione diventerà qualcosa di dominante nel nativo). Marte concorre secondo Ranzovius al comando e alla capacità di dirigere il proprio potere, e quando è unito a Giove ed entrambi configurati a uno dei due luminari, significa un potere che agisce sugli altri, riconosciuto, regalità.

Certamente l’opposizione della Luna alla congiunzione Marte-Giove può anche significare momenti di tensione nel regno, o in ciò che il nativo comanda o nelle cose in cui il nativo ha dominio.

Osserviamo che la congiunzione Marte-Giove è nel volto della Luna, ovvero tale congiunzione si “veste” di abiti lunari. Questo riafferma la notorietà e l’autorità, anche perché la Luna come corpo è in configurazione alla congiunzione Marte-Giove.

La decima casa ha significato sul potere: è governata da Marte in una casa cardine, l’ascendente.

Anche l’ascendente ha significato sul potere: è governato da Saturno angolare.

Dice Ranzovius che quando il luminare del tempo (in questo caso la Luna) si relaziona a Marte l’autorità è dedita al comando; a Giove l’autorità è elegante, austera, regale; a Saturno è seria, strutturata, decisa. Nel male, quando il luminare del tempo è configurato a Marte l’autorità è tirannica, distruttiva; a Giove è ostentata; a Saturno è spietata, crudele, senza cuore. A Venere è raffinata, elegante. Il primo aspetto che la Luna forma è con Venere!

Il Luminare della natività, la Luna, governa sull’angolo della settima casa e sull’angolo della IV casa per esaltazione.

LA REGOLA DEL GRADO DI ESALTAZIONE DEI LUMINARI

Notiamo poi che viene rispettata un’altra regola, quello del “grado di esaltazione dei luminari”. La sorte di fortuna è nei “gradi” di tolleranza dell’esaltazione della Luna (3° Toro) ed essendo questa natività notturna, questo significa un fato o un destino di grande fama e di grande autorità, giacché tale sorte e tale grado di esaltazione lunare va a collocarsi proprio nella sede di gioia della Luna ed è posseduto dalla sorte di fortuna (casa tre). La Sorte di Fortuna è governata da Venere in esaltazione. La sorte è in antiparallelo a Giove, in relazione all’Ascendente per sestile nel mondo, congiunta al Sole. Questo concorre oppure è un’ulteriore testimonianza di un destino di fama e di autorità.

BIBLIOGRAFIA
Ho consultato la versione latina del Trattato di Ranzovius, traduzione e commento autonomi.

/ 5
Grazie per aver votato!

Vera e Falsa astrologia: stralci e commenti personali dal manoscritto di Giovanni Battista Grassetti del 1683

Articolo pubblicato su LINGUAGGIO ASTRALE rivista dell’Associazione CIDA Centro Italiano Discipline Astrologiche

Brevi stralci del manoscritto La vera e la falsa astrologia di Giovanni Battista Grassetti, rielaborati in un italiano più comprensibile, come testimonianza dei nostri predecessori Astronomi-Astrologi che tentarono di confutare l’Astrologia tuttavia non riuscendoci; un modo, spero gradito, per rievocare autori minori e meno noti su cui riflettere insieme. Tra parentesi tonda troverete i miei personali commenti.

Buona lettura.

STRALCI E COMMENTO

  • Sulla natura delle dodici case celesti: […] la prima casa è casa della vita e vien significata per la parola Natus. Ella è la prima casa, anzi l’oroscopo istesso, in essa si forma il giudizio della vita naturale e dello spirito. La seconda casa, dalla quale si conosce la speranza del possedimento delle facoltà, del vitto dei ministri e dell’accrescimento dei servitori, è luogo pigro e alieno dall’oroscopo, porta dell’inferno. La terza casa è quella che dà indizio di quel che accade coi fratelli, sorelle, propinqui, e il minor viaggio. La quarta dimostra i parenti, i patrimoni, l’eredità, tesori, e tutto quello che appartiene alle riposte e nascoste facoltà del patrimonio. La quinta casa è la casa dei figlioli, della benevolenza, dell’ambasceria, delle donazioni e di quelle cose che dopo la morte accresceranno di lode o di vituperio, anche di beni, di fortuna e somiglianti. La sesta casa dà luce per conoscere quelle cose che devono succedere di tristezza o di malattia, scopre i ladri, gli insidiatori, gli omicidi e per questo è chiamata casa di mala fortuna e gaudio di Marte, quasi che egli di tali mali si rallegri e goda. La settima accenna la quantità e qualità dei maritaggi e nuovi parentati. L’ottava fa mostra del timore e della paura e dà indizio della qualità della morte. La nona ha virtù di significare le sétte, la sapienza, la religione, i pellegrinaggi. La decima è casa del Regno e da questa scopronsi le magistrature, le dittature e altre dignità. L’Undicesima è casa di Giove perché è casa di lode, di maggior fortuna, d’aiutanti e di ministri. La dodicesima casa è di tutte le altre la più infelice e pestilenziale.
  • Amici e nemici, nonché prime virtù dei pianeti: […]
  • Amici sono Saturno Giove Sole e la Luna.
  • Inimici sono Marte e Venere.
  • Amici di Giove sono tutti gli altri tranne che Marte.
  • Amici di Marte sono Venere e Sole.
  • Inimici dell’istesso tutti gli altri quattro.
  • Amici del Sole sono Giove e Venere, inimici Marte, Mercurio e la Luna.
  • Amici di Mercurio sono Saturno, Giove e Venere, inimici gli altri.
  • Amici della Luna sono Saturno, Giove e Venere e gli altri inimici sono dell’istessa.
  • Giove e Venere sono benigni. Il primo maggiore del secondo.
  • Saturno e Marte sono maligni, il primo maggiore del secondo.
  • I benigni nella casa del maligno, maligni diventano.
  • Mentre i maligni nella casa del benigno, benigni diventano.
  • Mascolini son quelli che caldi e secchi sono, e quelli che son freddi e umidi, saranno femminili.
  • Della disposizione degli Astri: […] Inoltre è da sapersi che i pianeti sono Orientali e altri Occidentali. Orientali sono quelli che sorgono la mattina sopra l’orizzonte avanti la levata del Sole. Gli Occidentali quei che tramontano la sera prima del tramontare di quello (del Sole). Altri di più sono Settentrionali &altri Meridionali. Settentrionali son quelli che nel suo Eccentrico dalla Eclittica verso Settentrione declinano, & i Meridionali al contrario, che verso il Meriggio piegano.
  • Sulla figura della natività: […] Fatta dunque la figura della natività, notano (gli astrologi) il sito e il luogo particolare di ciascun Pianeta e osservano qual di essi pianeti sia nella prima casa del cielo e chi nella seconda; qual di essi nella propria casa si ritrova; se il Sole nel Leone, Saturno nel Capricorno, e così per gli altri astri (ovvero l’autore vuole dire che si osserverà se i vari astri sono nelle loro dignità, o eventualmente debilità). Confideranno di più chi di quelli abbia più dignità maggiori, cioè la propria casa, l’esaltazione, gli aspetti più benigni (ovvero, l’autore fa presente che si tengono in buona considerazione quegli astri che si ritrovano nella casa della loro gioia e quelli che sono nella loro dignità; il Sole gioisce in IX casa, la Luna in III casa, Marte e Saturno rispettivamente gioiscono il primo in VI e il secondo in XII casa, Venere e Giove gioiscono rispettivamente in V e in XI casa; per quanto riguarda le dignità maggiori l’autore cita solamente l’esaltazione e considera la posizione di un astro nella casa della sua gioia, considerata come una dignità importante). [Guardano poi] i quattro angoli dell’Oriente e dell’Occidente, del Mezzo del Cielo e del Fondo del Cielo, poi vedono quali siano i Signori e i dominatori della genitura, formando così il giudizio e presagio delle cose future.
  • Obiezione dell’Autore sulla data da considerare nella realizzazione della carta di nascita: […] Queste sono le Dottrine e la pratica degli Astrologi. Or vediamo se fondate siano nella vera scienza, o in speculazione false e favolose (per favolose vuole intendere fantasiose, ovvero alienate). Primieramente militano contro questi insegnamenti tutte le ragioni […] in particolare la ragione presa dalla Dottrina di Tolomeo apophthegmatum (dal greco apòphthegma derivato di apophthéngomai “parlare consciamente”, ovvero detto memorabile proveniente dall’aneddotica classica) che principalmente dice doversi considerare il principio della concezione e generazione del bambino, e non della nascita: Cum principium temporale homninis flatuatur, scrive egli (Tolomeo), natura quidem illud est principium, cum sementi utero genitali admittitur, potentia autem, & secundum accidens, cum hora partus infans egreditur. E se bene poco dopo egli soggiunge qut horam ignorant principi seminalìs, illos necessarium est, sequi principium nativitatis; con tutto quello che si è mostrato tra l’ora della concezione e l’ora del parto non vi è alcuna determinata corrispondenza, e anche se vi fosse è moralmente impossibile il rintracciare quel punto e quel minimo momento, in cui tutto l’oroscopo da essi è fondato. (L’autore in effetti solleva una questione ancora oggi combattuta, cita Tolomeo che in Libro III, Capitolo II del Tetrabiblos realmente indica come la comprensione dell’animo e del corpo di un nascituro, si dovrebbe stabilire non dal giorno, ora e luogo di nascita – che è un fatto accidentale, ovvero non è detto che il concepito nasca per forza – ma si dovrebbe stabilire dal momento in cui avviene il concepimento, ovvero nel momento in cui il seme maschile penetra nell’ovocita e si avvia la reazione germinativa della vita di, in potenza, un nuovo individuo. Dice Tolomeo: Visto che l’inizio temporale dell’uomo è costituito naturalmente dal momento stesso della concezione, e poi, accidentalmente, da quello della nascita, nel caso in cui fortuitamente o per deliberata osservazione, sia conosciuta l’ora stessa della concezione, potremo ben a proposito considerare la posizione in cui si trovavano gli astri in quel momento, per giudicare delle particolari caratteristiche del corpo e dell’anima del nascituro. In effetti, il prodotto del concepimento, in tale istante, riceverebbe il proprio temperamento dall’influsso del cielo che lo sovrasta, e, benché mentre il corpo si forma, si producano poi in esso dei successivi mutamenti, anche a causa dei nutrimenti molteplici che esso poi assimila, accomodandoli alla propria natura, tale prodotto conserva sempre la rassomiglianza con quella prima impressione. Tuttavia Tolomeo aggiunge una cosa, su cui l’autore sorvola velocemente per avvalorare la sua antitesi: Se l’ora della concezione è però ignota, come capita assai sovente, si trarrà l’inizio dall’uscita del grembo materno. Anche tale istante è difatti assai importante e differisce dall’altro soltanto per il motivo che se quello della concezione è conosciuto, potranno essere predette anche le cose che precedono il parto. Con buona pace di Giovanni Battista Grassetti!).
  • Altra obiezione sul giudizio della nascita: […] Inoltre non considerano (gli astrologi) la figura dell’utero, il sito, la durezza, la morbidezza, l’umidità, l’alimento, la temperanza o intemperanza della madre, il timore, il gaudio, la tristezza, la sanità o infermità, la robustezza, o fiacchezza, e cose simili, giacché dalla varietà di tante cose diversi effetti vengono cagionati nel pargoletto concepito (in parole semplici l’autore obietta che l’Astrologo tende a produrre giudizi esclusivamente rivolgendosi al linguaggio degli astri senza considerare variabili più umane, in questo richiama la dottrina di Ippocrate, e i testi De Genitura e De natura pueri, dove giustamente la medicina di quei tempi capì come l’individuo è ciò che è anche in virtù di variabili strettamente legate all’umana determinazione, a partire dalla nutrizione della madre durante la gravidanza e i comportamenti della stessa, cose oggi più che note e sappiamo bene come la donna in stato di gravidanza in questi tempi moderni segua protocolli molto complessi anche sulla cura dell’alimentazione, per preservare il fanciullo e farlo crescere al meglio nel suo ventre).
  • Obiezione su Saturno malefico, secondo l’autore: Fingono (gli astrologi) che Saturno è maligno, e della sua malignità erano gli uomini così malamente impressionati che come riferisce il S. Agostino nel De consensu evangelistarum al Capitolo 23 non volevano sentire il nome di quello (di Saturno); così che lo chiamarono il vecchio e i Cartaginesi invece di dire “la Contrada di Saturno” dicevano “la Contrada del Vecchio”; e dall’altra parte al medesimo Saturno del pargoletto nelle materne viscere racchiuso, è nel primo mese di sua vita la prima cura che gli offre; dimodoché secondo il loro parere ogni uomo è tanto infelicemente concepito che è destinato da Dio ad avere per custode per tutto il primo mese del viver suo il maligno e più malefico dei Pianeti, che nel Ciel si ritrovi … (questo passaggio molto complesso evoca diverse teorie astrologiche, la prima parte ci indica come Saturno sia stato avvertito realmente in modo negativo, ma l’autore ritiene che tale concezione è stata determinata colpevolmente degli Astrologi che hanno dunque causato una suggestione collettiva; in altri passaggi, che ho omesso perché estremamente articolati, accusa gli Astrologi per aver indicato l’amicizia tra Saturno e Giove chiedendosi come fanno due astri dal temperamento così diverso ad essere considerati amici, obiezione che fa anche Marsilio Ficino in Scritti di Astrologia ridicolizzando esplicitamente Tolomeo, Albumasar e altri autori antichi; in realtà l’amicizia di Saturno e Giove ha anche e non solo una origine nella tradizione dell’astrologia ellenistica, legata alla teoria della sétta che semplicemente indica Saturno come estremamente freddo e secco quindi risulterà migliore in una nascita diurna insieme a Giove che è caratterizzato da temperamenti caldi e umidi non estremizzati, cosicché Saturno in una nascita diurna compromette i suoi eccessi di freddo e secco diventando in un certo senso più buono; cosi per Marte che è migliore nella nascita notturna perché stempera i suoi eccessi di estremo caldo e secco, ed è posto in compagnia a Venere che le è amica in virtù del suo essere moderatamente fredda e umida ad un livello gradevole. Inoltre è nella teoria degli opposti che si trova l’equilibrio perfetto: Saturno e Giove sono amici perché Giove può instillare in Saturno istanze di calore che lo aiutano a mitigare il suo eccesso di freddo; mentre Marte è amico di Venere perché quest’ultima può infondere un po’ di freddo e umido all’eccessivo Mavor. Mentre risulta molto interessante l’obiezione che l’autore fa su Saturno: in parole semplici chiede come può essere Saturno considerato malefico se poi gli Astrologi dicono che il pianeta interviene nel concepimento e nel primo mese di gravidanza formando il primo abbozzo di un potenziale e futuro individuo! Anche qui l’autore pare non considerare molte fonti e sfumature di filosofia naturale. Saturno è stato associato al concepimento, o meglio all’attecchimento del seme maschile nell’ovocita, perché è pianeta notoriamente agreste, buono proprio per l’Agricoltura e per analogia presiede amorevolmente e benevolmente al corretto e amabile attecchimento del seme nella terra, così per cosignificanza temperamentale e naturale un buon Saturno garantirebbe in sincronicità il buon esito dell’inseminazione nell’atto coitale).

FONTI E BIBLIOGRAFIA

Consultato il testo originale “La Vera e falsa Astrologia” di Giovanni Battista Grassetti, nella versione digitalizzata dal Sistema Bibliotecario di Ateneo SBA dell’Università degli Studi di Trieste.

5,0 / 5
Grazie per aver votato!