Approfondimenti e curiosità astrologiche secondo la tradizione

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Descrizioni immagini allegorie dei 7 Pianeti

È evidente che i cinque pianeti erranti Saturno, Giove, Marte, Venere e Mercurio, unitamente ai due luminari Sole e Luna, sono stati – nel corso della storia della letteratura astrologica e non solo – soggetti a deduzioni e analogie complesse che avevano lo scopo di identificare, attraverso vari attribuiti, le loro più intrinseche e complesse nature. Una delle attribuzioni più interessanti è quella tra “figure di persone” e “pianeti”, quindi la figura di un vecchio, di un bambino, di una donna, eccetera; come ricorrenti sono anche le figure di divinità associate alle nature dei pianeti. Queste attribuzioni le incontriamo da sempre, per esempio le rintracciamo nelle analogie provenienti da Doroteo di Sidone (I secolo), Tolomeo (100-170), Antioco (II secolo), Vezio Valente (120-175), Firmico Materno (IV secolo) e via dicendo. Si rintracciano attribuzioni anche in numerosi manoscritti bizantini e continua in tutta la letteratura medievale, per esempio in Retorio (VI-VII secolo), Al-Kindi (circa 800-873), Albumasar (787-886), e via dicendo. Complesse analogie arrivano anche dal periodo XIII e XIV secolo, in particolare incontriamo interessanti corrispondenze in Liber introductorius di Michele Scoto. Molto interessante anche la Genealogia deorum gentilium di Giovanni Boccaccio che pur non propriamente un testo astrologico, fornisce attribuzioni riconducibili alle analogie astrologiche chiaramente prese da testi precedenti. Ciò che si osserva in questa lunga letteratura è che i pianeti sono stati investiti di attributi diversi: nature e analogie legate ai colori, ai costumi, a immagini di persone, a ruoli sociali, a questioni culturali, ma anche ad attributi divini. Ai pianeti sono associati anche i caratteri primi dove distinguiamo

  • il caldo e l’umido che sono propri della germinazione e sussistenza della vita, freddo e secco che sono contrari alla vita;
  • il caldo estremo come l’umidita estrema tendono ad essere visti come umori che producono eccedenze, reazioni violente, lascività per l’umidità eccessiva, irascibilità per il caldo eccessivo;
  • mentre freddo estremo come secco estremo tendono ad essere rappresentati come caratteri che irrigidiscono le attività umane, l’eccessiva razionalità come anche l’eccessivo dominio tirannico e opprimente, costringente;
  • il freddo e il secco non eccessivi sono associarti anche all’analiticità e alla razionalità;
  • il caldo e l’umido non eccessivi alla magnanimità.

SATURNO

freddo e secco

In Abû Ma ́šar Saturno è tradizionalmente posto con analogie cupe: la sua natura è secca, fredda, amara, feroce, ruvida, nera e oscura. È associato ai lavori agricoli, al possedimento di proprietà, ai lavori sui terreni agricoli quanto edificabili, alla costruzione su acque e fiumi, alla misurazione di cose, ma anche benessere derivante dal lavoro della terra, quindi ricchezza quanto all’avarizia fino alla povertà assoluta. Si riferisce a lunghi viaggi ma anche all’assenza quindi all’esilio, all’estraneità, alla solitudine e all’asocialità, alla rigidità, al ripiegamento su sé stessi, alla prigionia, schiavitù, vita dura, privazioni, reclusione, perdita, morte, orfanità, vecchie cose, anzianità, cose vecchie, nonni, padri, uomini anziani. Saturno è anche associato alla prudenza, comprensione, all’esaminazione e alla considerazione, alla lunga contemplazione, nonché alla sincerità. Troviamo associazioni connesse alla malizia, violenza, tirannia, astuzia, inganno, slealtà. Queste attribuzioni le troviamo anche in Alcabizio, Vezio Valente, Doroteo. Mentre Michele Scosto nel suo Liber de signis fornisce questa descrizione: “Se ci si chiede perché Saturno sia rappresentato come un vecchio, la ragione è da dare alla qualità del suo cammino, infatti esita molto a completare il suo percorso attraverso i segni. Indica gli uomini anziani, i tristi amministratori di patrimoni e tutte le cose ponderose. La falce di Saturno simboleggia la vivacità con cui chi nasce sotto di lui accetta sempre il buon destino, perché taglia tutto ciò che trova e lo toglie dal suo posto […] Sotto l’influenza di Saturno, i contadini, gli operai e i poveri nascono senza conoscenza ed egli concede facilmente le arti usuranti senza grandi scritti e senza la sagacia della scienza. Saturno è rappresentato come segue: Ha un viso lungo, magro e deforme come un vecchio, con la fronte calva, i capelli grigi e la barba lunga, indossa abiti scuri, ha una falce in mano, una lunga spada alla cintura, uno scudo sul braccio e un elmo sulla testa”. Saturno è tradizionalmente associato al colore nero e alla rappresentazione della peste e della corruzione, della transitorietà, della costrizione, della caducità, del torpore, della povertà, della vecchiaia, dell’infermità, della morte, dei prigionieri e dei condannati. Per i Babilonesi, Saturno era anche la stella assegnata agli Ebrei. L’attrezzo della falce posseduta dalla divinità Saturno-Crono è un chiaro riferimento alla funzione di Saturno come dio della terra e dell’agricoltura quindi Dio della mutilazione di Urano (padre di Saturno-Crono). Nelle rappresentazioni pittoriche, incontriamo spesso Saturno con una falce e un drago che si morde la coda, sottolineando così l’aspetto temporale di Crono come Chronos (signore del tempo). I segni zodiacali a cui è assegnato Saturno sono il Capricorno e l’Acquario. I figli di Saturno con poche eccezioni erano rappresentati esclusivamente come malvagi, associati alla vita di corte ma dotati di lati oscuri. La stessa nascita di Saturno come divinità ha una chiara derivazione che ci riconduce alla terra e al lavoro agricolo, Saturno nasce dall’unione del Dio dei Cieli con la Dea della Terra. Saturno è stato da sempre associato al lavoro della terra e alla rigenerazione della natura e questo significa soprattutto fatica, sporcizia e un basso status sociale: i conciatori, i macellai, i tagliapietre, i cambiavalute, gli scorticatori, i mastri d’ascia o i boia. Un’ulteriore espressione di costrizione e rigidità è rappresentata da limitazioni fisiche chiaramente riconoscibili a Saturno come la paralisi, la storpiatura o l’amputazione. Con l’inizio del XVI secolo, Saturno viene presentato anche all’interno del discorso della melanconia e comincia ad acquisire anche valori più positivi come rappresentazione degli studiosi seri e rigorosi, di chi si occupa di materie o discipline elevate, nonché di scienze o dottrine occulte e segrete.

GIOVE

caldo e umido

Le proprietà di Giove si riferiscono a quelle del dio babilonese Marduk. Quest’ultimo è associabile a concetti di amore per la giustizia. Giove è frequentemente associato ad una serie di figure sociali da esso influenzate come può essere un magistrato, un giudice, un presidente di un tribunale. Abū Ma’šar, nella sua Introduzione all’astronomia, descrive Giove come caldo e umido, arioso e temperato mite e rispettato, molto lodevole e prudente, e dice che è il più adatto a resistere al pericolo. È anche audace, generoso, comprensivo, riflessivo, un vero amante, un amministratore ardente, un amico del bene, un nemico del male e un amico dei principi e dei potenti, è portatore dello spirito naturale, della vita dotata di bellezza, in analogia ai saggi, ai dotti, agli avvocati, ai giudici, ai riverenti. Michele Scoto, nel suo Liber de signis, dà le seguenti indicazioni: “Come pianeta, Giove è rappresentato come vecchio piuttosto che giovane, perché, in effetti, compie il suo percorso con qualche esitazione, e ciò avviene entro dodici anni. Indica coloro che sono saggi e temperati nelle azioni umane, i grassi e i sanguigni, i nobili, chierici e i prelati come il papa, i cardinali, i vescovi e gli altri prelati e altre figure connesse al clero. E tra i laici governa i legislatori, i giudici e i ricchi. […] Egli è sempre rappresentato con una buona veste, perché deve dare buona speranza e buona fortuna a coloro che nascono sotto di lui. Giove è la buona reputazione, la pace e la buona posizione, e il cammino verso la ricchezza. Il bastone di Giove (che troviamo spesso raffigurato in numerose pitture della divinità) indica la dignità che deriva dalla ricchezza, la guida di una città o il comando di un castello, ecc. La pelle di animale con cui è vestito Giove indica l’investitura da giudice o legislatore. I guanti del falconiere, che tiene in mano in alcune rappresentazioni allegoriche, indicano una vita confortevole, sia per lui che per gli altri. […] Giove è rappresentato come segue: ha un viso pieno, una figura piacevole e una carnagione gradevole, assomiglia a un quarantenne con i capelli biondi e la carnagione gradevole con poca barba. In testa porta una berretta e una mitra e sulle spalle un mantello di pelliccia. Nelle mani porta guanti da falconiere, alle dita anelli con pietre preziose e alla cintura un astuccio e altre cose. Come un giudice è vestito con abiti ricamati”. A partire dalla metà del XV secolo, aumenta anche il numero di raffigurazioni di Giove rappresentato in posizione seduta e circondato da molti libri o in una posizione giudicante. Una delle attività più frequentemente rappresentate dei figli di Giove è la caccia che era un privilegio speciale riservato alla nobiltà. In astrologia i segni di Giove sono quello del Sagittario e quello dei Pesci.

MARTE

caldo e secco

Già nell’antica astrologia babilonese Marte era associato alla guerra e alla violenza. Per il suo colore rossastro, visibile anche a occhio nudo, era anche associato all’elemento fuoco. Si diceva che avesse una qualità calda e secca e un temperamento collerico. Era considerato il “principale disturbatore tra gli astri convertibili” ed era dio della peste e dei morti, era visto come portatore di sventura e di rovina. I nati sotto la sua influenza erano anche considerati malvagi e corrotti. Si riteneva che avessero una propensione alla guerra, alla violenza in ogni sua forma, alla rapina e all’omicidio, e all’incendio doloso. La descrizione di Marte e dei suoi figli, scritta da Michele Scoto all’inizio del XIII secolo, recita come segue: “Marte è rappresentato come un giovane uomo. Infatti, come un giovane uomo forte si fa strada rapidamente, così fa Marte, che completa il suo percorso entro due anni. […] Egli denota […] il maschile e il collerico, i malfattori e gli uomini d’arme, le conflagrazioni e le risse, i guardiani notturni e le guardie notturne, i sanguinari e le guardie notturne, i macellai, i fabbri. Inoltre, chiama l’uomo nato sotto di lui uno che ha cattive prospettive sotto ogni aspetto. […] E se dovesse essere buono, ma non vuole esserlo, deve usare tutte le armi per nuocere agli altri e per danneggiare gli altri e per difendersi. Per questo motivo le sue armi simboleggiano una guerra feroce e furiosa, motivo per cui chi nasce sotto di lui condivide poco il bene e molto il male. Marte è rappresentato come segue: Ha un viso allungato e giovanile e una pelle secca, occhi sporgenti e capelli rossi simili. In testa porta un elmo e un cappuccio con decorazioni. In mano tiene un berretto (elmo). Ha una lancia e uno scudo, indossa un’armatura sulla schiena, un’armatura per le gambe e delle protezioni sugli arti inferiori. Ha anche una balestra armata e una faretra piena di frecce”. Questo spettro di caratteristiche negative e le relative modalità di rappresentazione rimasero saldamente radicati nel mondo del pensiero fino al primo periodo moderno. I segni di Marte sono lo Scorpione e l’Ariete.

IL SOLE

calore

Si pensa che l’origine del culto del Sole sia da ricercare in Asia Minore. Apollo (lo splendente,
latinizzato: Phoebus) era equiparato al dio del sole Helios in epoca ellenistica. I platonici lo interpretarono come il non-molteplice e videro in questo un riferimento all’Uno, il più alto e assolutamente trascendente. Il Sole è il centro dei sette pianeti. Secondo Tolomeo è la causa delle quattro stagioni, del giorno e della notte. I suoi figli sono descritti da Antioco come dominatori dei capi, da Doroteo come saggi e da Abū Ma’šar come “vincitori”. Di norma è in analogia agli uomini caratterizzati da posizioni sociali elevate: Re, generali, comandanti. Michele Scoto, nel Liber de signis, dà indicazioni concrete: “Il Sole è rappresentato con quattro cavalli, due dei quali sono maschi e due femmine. […] Il nome Solus deriva dal fatto che è unico (solus) nella sua luce e che sorge e tramonta giorno dopo giorno, è un Dio conosciuto (o conoscibile, visibile). […] è disegnato come una figura senza barba, perché la sua natura non cambia quando sorge o tramonta, proprio come Luna, che presto cresce e presto scompare, ecc. Perciò è un giovane e fresco, sempre al lavoro senza subire alcun sforzo […] Nella rappresentazione allegorica il Sole dirige una quadriga, perché questa quadriga significa l’anno nella sua divisione nelle quattro stagioni attraverso le quali corre e completa l’anno. Per questo motivo i quattro cavalli che tirano la quadriga sono rappresentati due di loro dopo una parte del mondo e gli altri due dopo l’altra. […] Nella mano sinistra è posta la mela del mondo e una candela eretta con tre fiamme come segno della Trinità divina, la cui luce illumina tutti gli uomini. E questa immagine mostra il suo aspetto nell’etere”. Di conseguenza, gli ambienti collegati alla natura solare sono solitamente aulici. Le persone associate alla natura del Sole conducono una vita ricca, radiosa, vivace e pacifica, senza carichi di lavoro. Nel tardo Medioevo e nel Rinascimento, lo sport era parte integrante della vita di tutti i giorni ed è stato spesso associato ad attività solari. La massima personificazione del potere del sole è presentata come radiosa e sicura di sé, è in analogia al governante laico o ecclesiastico. Alcuni figli del sole sono anche caritatevoli. L’esempio del Sole generoso sembra incoraggiarli a donare la loro abbondanza ai meno fortunati. Occasionalmente, i figli del sole fungono da medici. Probabilmente in origine era un riferimento alla competizione musicale nota tra Apollo e Pan della mitologia romana, anche la musica svolge un ruolo: in analogia al Sole possono comparire musicisti, ad esempio nelle bande di Alta. I loro strumenti speciali si riferiscono anche ad un gioco (o ad una attività ludica) destinata ai nobili e ai cittadini ricchi. Il Sole governa il segno del Leone.

VENERE

freddo e umido

Nelle raffigurazioni di Venere i suoi figli, ovvero allegria, sensualità, piacere, fertilità, regnano sovrani. La fertilità domina la scena di Venere. Gli elementi associati al pianeta sono l’amore, la bellezza, l’arte e la convivialità in altre parole, tutto ciò che è attraente e suscita desiderio. Michele Scoto ne delinea la rappresentazione nel Liber de signis: “Venere è rappresentata come una persona più giovane di Sol, perché completa il suo percorso attraverso i segni più rapidamente. […] Ella denota il licenzioso e lo scherzoso […] e conferisce bellezza. Perciò è disegnata come una figura che fa presagire uno stato di buone prospettive per chi nasce sotto di lei. Per questo motivo la corona che porta in testa simboleggia allegria e sagacia. I capelli fini simboleggiano il profumo della rosa e il piacere dei sensi. I gioielli e i ricami delle sue vesti la virtù che attrae naturalmente gli altri verso di lei in modo che vogliano stare con lei. I suoi modi gentili simboleggiano la virtù sensibile di penetrare gli altri con amore. La fascia sulla fronte, un oggetto spesso rintracciabile in alcune allegorie, denota anche la sua licenziosità. Venere è rappresentata come segue: ha un viso ben modellato, né lungo né completamente rotondo, di media pienezza, bianco e di colore sano, occhi instabili, seno alto, capelli biondi, un’acconciatura alla moda con riccioli alle tempie e bei vestiti, vestita di gioielli e abiti ricamati”. Boccaccio, nella sua Genealogia Deorum Gentilium, il manuale di miti popolari del Rinascimento, attribuisce questi concetti a Venere: “[…] prende sotto la sua tutela le colombe (un chiaro riferimento al mito). Queste colombe sono poste sotto la cura di Venere perché sono uccelli che si accoppiano frequentemente e si riproducono quasi costantemente; quindi, sono considerate sotto la schiavitù di Venere a causa dei loro frequenti accoppiamenti […] Per questo si dice che i libidinosi sono sotto la tutela di Venere, perché sono sempre coinvolti nella lascività che appartiene alla professione di Venere. Le viene quindi attribuito un carro planetario perché, come gli altri pianeti, si muove in un continuo movimento continuo. Il fatto che il carro sia trainato da cigni può avere diverse ragioni: o perché il loro colore bianco rappresenta lo splendore femminile o perché cantano in modo così dolce, soprattutto poco prima di morire, che questo canto è molto attraente per gli innamorati persi nel loro desiderio eccessivo. Il mirto le viene attribuito sia perché, come dice Hrabanus Maurus è originario delle coste marine, e si dice che Venere venga dal mare, oppure perché si dice che il suo profumo provochi l’amore. Oppure, come dicono i medici, perché fa molte cose buone per le donne, o perché dalle sue bacche si può ricavare una sostanza speciale per stimolare la passione e poi intensificarla. Lo conferma il poeta Sutrio, che presenta la prostituta Glicone come segue: “Portami del mirto, affinché io mi getti più vigorosamente tra le braccia di Venere”. La rosa è il suo fiore perché ha un profumo”. Un altro attributo è lo specchio che rappresenta la bellezza. Occasionalmente un giardino come luogo di svago e piacere, o un giardino d’amore come luogo di piacere fisico e dissolutezza, sono associati a Venere. I figli di Venere, inoltre, sono spesso rappresentati come amanti, danzatrici, musici. Anche le frequenti raffigurazioni dei bagni fanno riferimento alla lussuria carnale. Perché una condizione per il successo amoroso e sessuale era l’igiene personale. Entrambi i sessi dovevano liberarsi da odori sgradevoli per non essere costretti e risultare più attraenti agli occhi (e ai sensi) dell’amato. Le scene dei bagni termali sono della natura di Venere, come anche le scene orgiastiche e sessuali, o di lascività. Oltre alla sessualità per puro piacere carnale, anche la golosità era considerata un qualcosa appartenente alla natura di Venere. I segni in cui Venere incontro la sua dimora sono il Toro e la Bilancia.

MERCURIO

secco caldo freddo umido

Poche divinità romane hanno un significato così multiforme come Mercurio: la varietà e la diversità delle sue cariche e dei suoi compiti, nonché le affermazioni contraddittorie sulla sua origine, hanno portato a una complessa trattazione del suo significato già nell’antichità. Numerose raffigurazioni della Genealogia Deorum Gentilium di Boccaccio, Mercurio è descritto come l’araldo degli dei e l’interprete delle loro parole. Allo stesso tempo il poeta sottolinea la sua velocità, simboleggiata dall’aggiunta dei calzari alati. Accenna anche alla sua capacità di prendere o dare il sonno – espressa dal caduceo, attorno al quale si avvolgono due serpenti dotati quindi di potere ipnotico. Michele Scoto descrive Mercurio nel suo Liber de signis in questo modo: “Mercurio è rappresentato come un giovane uomo, barbuto, perché completa la sua orbita più rapidamente del Sole e di Venere. Denota i saggi, che sono in un certo senso simili agli antichi, e in parte i malinconici. Per questo la corona con pietre preziose simboleggia una prelatura spirituale, un vescovato o un’abbazia, ecc. La brevità dei capelli, invece, indica la tonsura di un chierico. Lo scettro denota potere e dominio su molti che vivono dignitosamente sotto il suo virtuoso governo. Il libro simboleggia la saggezza. […] Mercurio è rappresentato come segue: Ha un viso medio sotto ogni aspetto viso, capelli rossi… Indossa un mantello intorno al collo e al busto e un bastone con doppi rami senza fogliame e un libro che simboleggia la saggezza”. Il dio planetario è raffigurato mentre viaggia nel cielo su un carro, spesso è accompagnato da una coppia di galli come animali da tiro. Come messaggero degli Dei della mitologia antica, simboleggia il principio della mediazione. Di conseguenza, i suoi figli si riferiscono al trasferimento di materiale, ovvero trasferimento di conoscenze e comunicazione. Rappresentano il commercio e la mercanzia e praticano mestieri artigianali come l’orafo, il costruttore di organi o l’orologiaio. In alternativa, sono rappresentanti delle sette arti liberali o delle belle arti perché sono discipline e professioni in cui si combina arte e ingegno, nonché abilità tecnica e manuale unita ad una necessaria e innata sensibilità”. Inoltre, Mercurio è considerato il pianeta responsabile degli studiosi. Pertanto, tra i suoi figli è di solito un calcolatore, un insegnante, uno scriba, un oratore o talvolta un medico. I segni di Mercurio sono Gemelli e Vergine.

LA LUNA

umidità

Nella cultura babilonese, la luna era il simbolo di Sin, il padre, e rappresentava l’archetipo della dignità e del dominio reali quindi in analogia alla dignità regale e del governo. Era considerata il “sovrano più eccelso”, a cui veniva conferito lo scettro, era l’astro più importante e non aveva alcun sovrano al di sopra di sé. Persino Šamaš, il Sole onniveggente, era subordinato a lui. Si presumeva che la Luna fosse iniziata a tutti i segreti del cosmo e le si attribuiva il titolo di “signore del cosmo” e le si attribuiva mitezza e disponibilità, che la facevano diventare anche un medico. La sua influenza sulla crescita era ripetutamente enfatizzata e la divinità maschile associata alla Luna era spesso chiamato dio della vegetazione. A causa della sua forma mutevole durante le singole fasi lunari, nella mitologia greca il satellite della Terra veniva chiamato dio femminile. Divinità femminili come Selene o Artemide, il principio materno di Hera, la divinità sotterranea, il mondo sotterraneo di Persefone, la magia di Ecate. Di conseguenza, la luna era chiamata “stella di Selene”, “di Artemide”, ecc. Dai Romani la dea della luna fu adottata e venerata come dea del mese. A lei era dedicato il tempio di Luna sul colle romano dell’Aventino. Dalla Repubblica romana, ci sono solo poche notizie di segni miracolosi legati a Luna. Nelle credenze popolari, tuttavia, la dea della luna aveva un ruolo considerevole: le venivano attribuite qualità come il divenire e il tramontare, la crescita e la fertilità.  Il dio del sole e la luna servivano insieme come immagine figurativa dell’eternità (sole che sorge, luna che scende). Dal momento che entrambi sembrano compiere rapidi movimenti sul firmamento fin dall’inizio sono stati raffigurati a cavallo di carri. L’astrologia della tarda antichità e dell’alto Medioevo descrivono la luna come umida. In Tolomeo, essa guida tutti i pianeti insieme al Sole e, secondo Iulianos, la Luna guida l’intero cosmo nel rango di regina dei cieli notturni. Tuttavia, si nota anche che la Luna non brilla da sola, ma è illuminata dal sole e che ha un’influenza proporzionante l’attribuzione del satellite della terra al segno del Cancro casa della luna ma anche segno del solstizio d’estate, una perfetta attribuzione che integra in sé tutti i significati della Luna. Avrebbe un’influenza sulla gravidanza, sulla forma del corpo, sul viso e sul matrimonio come riportato da Vezio Valente e Retorio. Valente descrive anche l’influenza sul reddito e sulle spese, sulle navi, case e viaggi. Abū Maʿshar menziona una connessione con la magia e le cose che ingannano le persone. Michele Scoto, nel Liber de Signis, dice della luna: “Alcuni pagani dicono che si riceve la corporeità dalla luna come si riceve lo spirito e la vita dal sole. E dicono che Luna è la protettrice delle vie e è una vergine […] Viene rappresentata con le corna, perché come le corna sono flessibili fino alla curvatura, così anche l’aspetto della Luna cambia […] È illuminata con due candele o torce nelle sue mani, una delle quali simboleggia la luce che riceve dal sole, e l’altra la luce che trasmette a chi sta sotto di lei (il mondo sublunare). […] Viene trasportato su un due o quattro animali, che rappresentano la velocità della sua orbita, che è più veloce di quella del sole […]”. In seguito, la luna fu considerata causa di malattie mentali e si disse che il suo bagliore aveva un effetto morboso. un effetto di formazione della malattia. Spesso si affermava che Luna era la dominatrice dell’elemento acqua.  Questo legame portava anche a rappresentazioni meno lusinghiere. In un manoscritto dell’astrologo italiano Andalò di Negro (1260-1334), le divinità planetarie sono presentate con ricchi abiti. Solo la luna è raffigurata come una ragazza che fa il bagno. La sua bassa posizione sociale serve ovviamente a legare questo dio planetario a una classe sociale non elevatissima. Altre attività associate alla luna hanno a che fare con l’acqua (pescatori, marinai, bagnanti, mugnai) o alludono all’incostanza e alla credulità delle persone. L’instabilità e la peregrinazione, il vagabondare, sono spesso immagini associate alla Luna.

FONTE
LE IMMAGINI DEI PIANETI SECONDO LA RICERCA “DIE MACHT DER STERNE” Planetenkinder: ein astrologisches Bildmotiv in Spätmittelalter und Renaissance di Annett Klingner

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Sizigia Estiva 2023 – La previsione del Clima

L’Estate secondo la sizigia estiva visa da Roma. Prima dell’inizio dell’estate 2023 (che avrà luogo all’ingresso del Sole in Cancro) la sizigia estiva riguarda un Novilunio quindi una congiunzione Luna-Sole al 23° Grado dei Gemelli. Seguono alcune indicazioni sulla sizigia estiva su che tipo di estate potremmo aspettarci (personalmente seguo le indicazioni di Battista de Ruberti nel suo Osservazioni de Astrologia testo del 1567).

La prima cosa da considerare secondo l’autore è la natura del confine della “sizigia”. Se si tratta di un Novilunio, consideremo il confine della congiunzione dei due luminari. Se si fosse trattato di un plenilunio avremmo considerato il confine del “luminare nell’emisfero visibile”. Battista pare usare i confini tolemaici per le questioni del tempo.


La sizigia estiva è nel confine tolemaico di Saturno. Dice Battista De Ruberti che se il confine della sizigia stagionale è contrario alla natura della stagione stessa, indica che i caratteri tipici della stagione risulteranno contradditori. Essendo Saturno un pianeta la cui natura è fredda è un primo indizio per ritenere che l’estate potrebbe essere destabilizzata da momenti non comuni. Essendo l’estate notoriamente calda o molto calda, se il confine della sizigia è quello di Saturno l’estate sarà calda ma potrebbe presentare momenti inaspettati di incursioni fredde che renderanno instabile l’estate o caratterizzata da momenti di forte instabilità. Essendo poi Saturno stazionario e retrogrado, e nel segno dei Pesci, l’instabilità può riguardare temporali violenti essendo Saturno dotato di latitudine negativa.


Saturno signore dei confini della sizigia estiva è in un segno freddo e umido (pesci) ed è orientale al Sole, quindi la sua natura è Fredda e Umida.


La mansione lunare occupata dalla luna della sizigia estiva è definita da Battista de Ruberti come umida, fredda e temperata, ovvero genera variazioni di clima da giornate temperate e calde, a giornate destabilizzate da incursioni di aria fredda che visto il momento stagionale (che è quello estivo) possono concorrere a fenomeni temporaleschi di una certa violenza.


Essendoci una congiunzione Venere-Marte in Leone non si escludono giornate molto calde, ma Marte è nell’emisfero invisibile quindi si conferma almeno dalla disposizione di questa carta che potremmo avere un’estate non statisticamente paragonabile a quella precedente dove il caldo ha raggiunto livelli estremi.


Il pianeta più alto è Giove, secondo Battista de Ruberti il pianeta che acquisisce maggiore altezza concorre nell’indicare la qualità del tempo. Giove è in Toro segno freddo e secco ma nelle indicazioni dell’autore indica che il segno produce tuttavia anche umidità. Il toro della prima decade, come quello indicato da Giove, è un segno che promuove terremoti, venti, formazioni di nuvole. Essendo Giove in Toro meridionale promuove movimenti tellurici anche perché è unito al Nodo Lunare Nord. Giove non è a suo agio nel segno del Toro, è peregrino tuttavia può aiutare a creare giornate liete e piacevoli dal punto di vista climatico.


Venere Marte congiunti dice l’autore propendono alla formazione di tempeste notabili.


La cascata dell’Acquario Stellato si configura al Medio Cielo della sizigia estiva.
Ruberti dice che se Saturno è stazionario / retrogrado è più propenso a produrre piogge.

COMMENTO FINALE – l’estate è sempre apportatrice di caldo, questo è un dato fisiologico e normale. Tuttavia secondo l’approccio utilizzato nello studio della sizigia estiva, l’estate in arrivo potrebbe risultare meno severa nell’espressione del caldo rispetto a quella che ci ha caratterizzato nel 2022 (quando la sizigia estiva era nei termini di Marte e indicava una estate severa ed estremamente calda). In questo caso ci sono alcune disposizioni che propendono per ritenere la stagione in arrivo non così stabile, caratterizzata da momenti di perturbazione improvvisa, da fenomeni quindi temporaleschi anche di una certa intensità, incursioni di masse di aria più fredda tali che scontrandosi con masse più calde potrebbero generare fenomeni estremi. Il dato da verificare sarà rispetto all’estate precedente: potremmo non raggiungere gli estremi dell’anno scorso.

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Le immagini del Sole in Alhamel e in Alazet dal Liber De Imaginibus – Liber Solis – De nomine Solis

Testo in latino, stralcio dell’immagine del Sole in Ariete (Alhamel) e in Leone (Alazet). Tratto da “Liber de imaginibus planetarum ex sciencia Abel iusti filii Ade primi patris scientiarum” “LIBER SOLIS” Capirtolo 6 “De nomine Solis per quemlibet signum desi[g] no, quia habeo in alia parte […]”

[…]

Prima igitur ymago fit Sole in Alhamel, id est in Ariete manente ut infirmitas alicui homini in membrum quod volueris immitatur. Fiat ergo ymago hominis, ut superius diximus, et sit hominis. Quod si pro muliere fuerit, fiat ymago feminea. Hoc tamen previso, ut illud membrum in quo infirmitatem mittere volueris, de propio statu torqueatur et in pectore anuli Solis sculpantur et in capite nomen signi et nomen Solis in signo morantis et in ventre sculpantur hec sigilla:

Et postea suffumigetur et exorcizetur secundum quod superius diximus. Ostendatur ymago prefata illi quem infirmare vis. Et dixerunt philosophi quod Noe filius Lamech mutavit faciem filii sui Cham cum hoc prestigio. Generaliter potest infirmus sanari: si volueris infirmus sanare a quolibet morbo scribe in mense Alhamel, Sole in ipso existente, hec quatuor sigilla:

in pergameno de ariete nato die dominico facto, et eciam illud nomen Dei magni, primum nomen domini Solis libro Solis pertinens et in carta scribatur Snissoth. Hoc interim dicto et in eadem carta scripto, scilicet ille pro quo istut facio a qualicumque morbo gravatur sanetur. Postea fumigetur cum fumigationibus prefatis et circa collum infirmi ligetur et sanabitur.

[…]

Quinta ymago fit Sole in Alazet, id est, in Leone morante, ut homo quilibet sive mulier ab infirmitate custodiatur. Fiat ergo ymago hominis in cuius pectore anuli Solis sculpantur et in capite nomen signi et nomen Solis in signo morantis. In facie vero sculpa[n]tur hoc nomen: Bafria. Et in ventre vero sculpantur hec sigilla:

Fumigetur et exorsizetur et in curia illius pro quo facta est sepeliatur dicendo istut prestigium: «Socratem Sofronicum ab omni infirmitate custodeat et liberet.» Et dixerunt philosophi quod quidam sapientes per hoc prestigium ante diluvium multos ab infirmitatibus custodiebant, qui non moriebantur donec totus eorum naturalis complectionis cursus transieret.

BIBLIOGRAFIA

Consultata la seguente ricerca: Cahiers de recherches médiévales et humanistes – Journal of medieval and humanistic studies 33 | 2017 Textes et savoirs scientifiques et magiques – The Liber Lune and the Liber Solis attributed to Hermes in the MS Vatican, B.A.V., Barb. lat. 3589

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Pseudo-Ptolemy, Iudicia (Stralcio)

Iudiciorum Ptolomei ad Aristonem filium suum liber

Signorum alia sunt masculini generis, alia feminini; feminini ut Taurus, Cancer, Virgo, Scorpio, Capricornus, Pisces. Alia sunt stabilia, alia instabilia, alia mediocria; stabilia ut Taurus, Leo, Scorpio, Aquarius, et hec sunt annorum; instabilia ut Aries, Cancer, Libra et Capricornus, que sunt dierum; mediocria Gemini, Virgo, Sagittarius et Pisces, et hec sunt mensium. Item eorundem alia sunt duorum negotiorum, alia unius; duorum veluti Pisces, Gemini, Virgo, Sagittarius; cetera alia sunt unius.

De planetis

Postquam autem turrium XII divisionem fecimus, quia per planetas earum magistros habent moderamentum ipsorum planetarum partitionem seu gloriam, atque dispositionem seu proprium eorum hospitium, atque officium non negligenda fore autumavimus, quibus studiose cognitis preteritorum, presentium, atque futurorum temporum doctrinam non ignorabitis.

De eodem

Planetarum igitur alii boni, alii mali, alii mediocres. Mali ut Mars et Saturnus, isti enim ubicumque inveniuntur vel permanent et adversantur atque diminuunt, preterquam suis scolaribus non adversantur sed prosperantur. Boni ut Iupiter et Venus, nemini quidem umquam obfuerunt, sed alienos atque suos ab illicitis quoad possunt tuentur; unde isti dicuntur pii, Mars et Saturnus impii. Alii mediocres ut Sol, Mercurius, Luna, mediocres ideo dicuntur quia suis bona ingerunt, alienis non multum mali sed mediocriter ingerunt. Item, alii veridici, alii falsidici. Veridici ut Sol, Venus, Iupiter; falsidici ut Saturnus, Mars; Mercurius et Luna cum veris veri, cum falsis falsi.

De natura planetarum

Saturnus quidem nature frigide et sicce, Iupiter calide et humide, Mars vero calide et sicce, ⟨Sol calide et sicce,⟩ Venus frigide et humide, Mercurius temperate quamobrem vertit se cito ad cuiuslibet naturam. Si enim fuerit cum bonis, bonus erit; si cum malis sive mediocribus, similiter reperietur. Luna frigide et humide nature nullatenus dubitetur, patet enim cum Luna iungitur Soli, semper emittit humiditatem et raro contingit non emittere humiditatem sui.

De nominibus turrium

Horum itaque turres XII sunt. Nomina igitur turrium apte positarum hec sunt: Aries, Taurus, Gemini, Cancer, Leo, Virgo, Libra, Scorpio, Sagittarius, Capricornus, Aquarius, Pisces. Quorum alia sunt calida et sicca et vigent in oriente, ut Aries, Leo et Sagittarius; alia frigida et sicca, ut Taurus, Virgo, Capricornus; alia calida et humida, ut Gemini, Libra et Aquarius, et vigere supradicta in meridie non dubitamus, hec vero in occidente vi[a]m suam exercere affirmamus; alia frigida et humida, ut Cancer, Scorpio et Pisces, suumque esse fore in septentrione, fili mi Eriston, non titubes.

FONTE
PTOLEMAEUS ARABUS ET LATINUS
LINK https://ptolemaeus.badw.de/start

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Libro delle meraviglie e delle creature. I demoni dei 12 Segni Zodiacali ⠀

Kitāb-i ʻAjāʾib-i makhlūqāt (Il libro delle meraviglie e delle creature كتاب عجايب مخلوقات) anno di pubblicazione 1906 (XX secolo) probabilmente ispirato a manoscritti medievale precedenti (vedi link fonte più avanti). Secondo il ricercatore Ali Karjoo-Ravary i dipinti presenti in questo manoscritto sono stati inseriti successivamente. L’autore è un indovino e mago persiano che attribuisce la sua conoscenza al biblico Salomone. Contiene 56 illustrazioni dipinte a mano, per lo più creature demoniache. I demoni illustrati da questo manoscritto sono quelli che nella cultura araba prendono il nome di JINN in arabo جِنّ‎, creatura citata nel Corano e definibile come entità soprannaturale intermedia fra mondo angelico e umanità, dotata di una natura maligna, anche se a volte può offrire anche nature favorevoli, benevole e protettive. Secondo la tradizione araba queste entità tendono tuttavia ad opprimere la persona, sono esseri che “coprono” e “opprimono” l’essere umano attraverso azioni nascoste e impercettibili.


Di seguito riporto le 12 immagini dei 12 demoni associati ai 12 segni zodiacali. Il manoscritto (di cui non conosco alcuna traduzione inglese purtroppo) è descritto da Ali Karijoo-Ravary come una raccolta di informazioni magiche e rituali, connesse anche alla produzione di talismani. Le immagini che seguono partono dall’Ariete e sono secondo l’ordine dei segni, concludendo con i Pesci.

Fonte del manoscritto: Princeton University Library

https://catalog.princeton.edu/catalog/9955757973506421

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Mansione Lunare 28 | al-Batn al-Hu

Posizione della stella principale

e caratteristiche generali della mansione
secondo Ibn al-Hātim

La ventottesima mansione si chiama Al Batn al Hut e la sua imagine è quella di un pesce il cui dorso è striato di colori, nella sua bocca vi è un piccolo pesce. Modella questa immagine in argento. Fumigalo con la pelle di una capra. Legalo in un luogo in cui si desidera cogliere i pesci, usa una corda resistente. La sua specialità è attirare i pesci (per la pesca).

Commento: di solito ci si riferisce a Mirach. Tuttavia l’immagine talismanica ci parla di un Pesce che tiene nella sua bocca un altro Pesce. L’area di Mirach è eccessivamente spostata rispetto a questa immagine stellata, quindi è più probabile che ci troviamo nella ventottesima dimora lunare quando la Luna è prossima alla stella 83 Psc proprio sulla bocca di uno dei due pesci stellati, magnitudine 4.50.

POSIZIONE DA CONSIDERARE
Per chi preferisce considerare la stella fiduciaria 
la stella di riferimento è 83 Psc è una stella nell’area dei Pesci stellati. La Luna che si approssima alla longitudine eclittica di 28° Ariete 18′ è nella sua ventottesima dimora lunare. La posizione siderale è da Zero Toro a 3 Toro.

Per chi preferisce la posizione in longitudine eclittica secondo il Picatrix è da considerare da grado 17 08 37 Pesci fino alla parte finale del segno.

IMMAGINE TALISMANICA

Uso secondo il Picatrix

Chiamata ARREXHE. Per aumentare i commerci, assediare città, accrescere i raccolti, rafforzare le proprietà e far perdere al gioco, far perdere tesori, consentire ai viandanti un viaggio sicuro, infondere pace e concordia tra marito e moglie, rendere crudele la prigionia, arrecare ai naviganti sorti funeste.

Per generare le cose nefaste fai in modo che la Luna sia in relazione a Marte o a Saturno o meglio ancora combusta. Per generare le cose buone evita che la Luna sia in relazione a Marte o a Saturno, evita che sia in relazione al Sole.

RIFERIMENTI VARI

  • Lettera: ghayn
  • Trasliterazione: gh
  • Valore numerico: 1000
  • Fumigazione: squame di pelle di capra
  • Secondo Šams al-maʿārif: cumino nero
  • Entità reggente: Lūkhāʾīl
  • Nome della mansione: Ar-Rashāʾ

FORMULA GENERICA

(Rivolgere lo sguardo verso la posizione della Luna relativa alla mansione in cui si sta operando.) Nel nome del Grande Dio Onnipotente che presiede i diversi mondi, per i suoi grandi nomi (recitare una serie di nomi tra i 99 nomi di Dio, quelli più appropriati rispetto al lavoro che si sta compiendo con la mansione), chiamo te (nome dell’entità reggente della mansione con cui si sta lavorando) affinché tu possa concedermi (indicare quanto si intende ottenere) poiché attraverso questi fumi io collego l’alto con il basso per mezzo di questa immagine creata. Amen!

(Ripetere diverse volte, fin tanto che lo si terrà opportuno, fumigare l’oggetto e l’incisione creata durante la recitazione della formula; l’immagine dovrà essere incisa a partire dal momento in cui la Luna occupa la mansione desiderata, nelle ore notturne ovvero quando il Sole è già tramontato e non è ancora sorto, nel momento in cui l’ora planetaria è di un benefico per una operazione buona, (che il pianeta dell’ora comunichi con la Luna) e facendo in modo per le operazioni buone che la Luna sia esente da aspetti nello zodiaco con Marte e Saturno e invece abbia qualche aspetto con Giove o Venere, scegliendo quindi un momento elettivo adeguato. Seguire inoltre le indicazioni per ogni mansione proposte da ibn al-Hatim).

FONTI PRINCIPALI DI RIFERIMENTO

  • Le associazioni alle Mansioni provengono da Toufic Fahd, Huruf, e dall’opera Šams al-maʿārif riportate dalla ricerca di Daniel Martin Varisco (1951, antropologo e storico americano, accademico in storia dell’orientalismo, antropologia dell’islam, storia dell’agronomia e dell’astronomia islamiche, attualmente professore di ricerca presso l’Università del Qatar)  dal titolo “Illuminating the Lunar Mansions (manāzil al-qamar) in Šams al-maʿārif” pubblica nell’opera “Arabica” ed edita da BRILL. Unitamente all’opera di Kristen Lippincott e David Pingree: ho acquistato la ricerca pubblicata in Journal of the Warburg and Courtauld Institute Volume 50 (1987) pp. 57-81 (28 pagine totali), con titolo “Ibn al-Hātim on the Talismans of the Lunar Mansions”.
  • Consultato la versione in italiano del PICATRIX edito dalla casa editrice MIMESIS.
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Mansione Lunare 27 | al-Farigh al-Mu’ah’h’ar

Posizione della stella principale

e caratteristiche generali della mansione
secondo Ibn al-Hātim

La ventisettesima mansione lunare è Al Fargh al Thani e la sua immagine è quella di un uomo che ha le ali. Modella questa immagine con argilla rossa. Metti assafetida e storace. Fumiga con cera e olio minerale. Incidi il nome del reggente sulla fronte del personaggio dell’immagine. La sua specialità è la rovina di qualunque bagno (inteso come terme) e la corruzione di tutta l’acqua in modo che nessuno ne possa beneficiare (per avvelenare).

Commento: la mansione si riferisce alla stella Alpheratz ovvero Alfa Andromedae. Le ultime mansioni sono più complicate da osservare, infatti dovremmo trovarci sempre nell’area di Pegaso. L’immagine talismanica vede un individuo alato, e le ali potrebbero proprio essere quelle di Pegaso stellato ma essendoci una figura umana l’area è anche quella verso Andromeda. Il riferimento quindi è per Alpheratz una stella che a livello prospettico è tra le ali di Pegaso e Andromeda).

POSIZIONE DA CONSIDERARE
Per chi preferisce considerare la stella fiduciaria 
la stella di riferimento è 21 And è una stella nell’area di Andromeda stellata. La Luna che si approssima alla longitudine eclittica di 14° Ariete 18′ è nella sua ventisettesima dimora lunare. La posizione siderale è da 9 Ariete Zero Toro.

Per chi preferisce la posizione in longitudine eclittica secondo il Picatrix è da considerare da grado 04 17 11 Pesci a 17 08 36 Pesci.

IMMAGINE TALISMANICA

Uso secondo il Picatrix

Chiamata ALGARF. Per accrescere i commerci e ricavare guadagni, unire alleati, aumentare le messi, sanare le infermità, mandare in rovina il patrimonio di chiunque tu voglia, impedire la costruzione di edifici, mettere alla prova chi si trova in mare, prolungare la reclusione e scagliare disgrazie su chi vuoi.

Per generare le cose nefaste fai in modo che la Luna sia in relazione a Marte o a Saturno o meglio ancora combusta. Per generare le cose buone evita che la Luna sia in relazione a Marte o a Saturno, evita che sia in relazione al Sole.

RIFERIMENTI VARI

  • Lettera: ẓāʾ
  • Trasliterazione:
  • Valore numerico: 900
  • Fumigazione: olio minerale assafetida (tossica) storace cera
  • Secondo Šams al-maʿārif: pepe, camomilla
  • Entità reggente: Tūrāʾīl
  • Nome della mansione: Farghu ʾd-Dalū ʾl-Muʾkhar

FORMULA GENERICA

(Rivolgere lo sguardo verso la posizione della Luna relativa alla mansione in cui si sta operando.) Nel nome del Grande Dio Onnipotente che presiede i diversi mondi, per i suoi grandi nomi (recitare una serie di nomi tra i 99 nomi di Dio, quelli più appropriati rispetto al lavoro che si sta compiendo con la mansione), chiamo te (nome dell’entità reggente della mansione con cui si sta lavorando) affinché tu possa concedermi (indicare quanto si intende ottenere) poiché attraverso questi fumi io collego l’alto con il basso per mezzo di questa immagine creata. Amen!

(Ripetere diverse volte, fin tanto che lo si terrà opportuno, fumigare l’oggetto e l’incisione creata durante la recitazione della formula; l’immagine dovrà essere incisa a partire dal momento in cui la Luna occupa la mansione desiderata, nelle ore notturne ovvero quando il Sole è già tramontato e non è ancora sorto, nel momento in cui l’ora planetaria è di un benefico per una operazione buona, (che il pianeta dell’ora comunichi con la Luna) e facendo in modo per le operazioni buone che la Luna sia esente da aspetti nello zodiaco con Marte e Saturno e invece abbia qualche aspetto con Giove o Venere, scegliendo quindi un momento elettivo adeguato. Seguire inoltre le indicazioni per ogni mansione proposte da ibn al-Hatim).

FONTI PRINCIPALI DI RIFERIMENTO

  • Le associazioni alle Mansioni provengono da Toufic Fahd, Huruf, e dall’opera Šams al-maʿārif riportate dalla ricerca di Daniel Martin Varisco (1951, antropologo e storico americano, accademico in storia dell’orientalismo, antropologia dell’islam, storia dell’agronomia e dell’astronomia islamiche, attualmente professore di ricerca presso l’Università del Qatar)  dal titolo “Illuminating the Lunar Mansions (manāzil al-qamar) in Šams al-maʿārif” pubblica nell’opera “Arabica” ed edita da BRILL. Unitamente all’opera di Kristen Lippincott e David Pingree: ho acquistato la ricerca pubblicata in Journal of the Warburg and Courtauld Institute Volume 50 (1987) pp. 57-81 (28 pagine totali), con titolo “Ibn al-Hātim on the Talismans of the Lunar Mansions”.
  • Consultato la versione in italiano del PICATRIX edito dalla casa editrice MIMESIS.
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Mansione Lunare 26 | al-Fargh al-Mukdim

Posizione della stella principale

e caratteristiche generali della mansione
secondo Ibn al-Hātim

La ventiseiesima mansione lunare si chiama Al Fargh al Mukdim. L’immagine è quella di una donna i cui capelli pendono verso il basso, su di lei ci sono varietà di panni colorati, tra le sue due mani è un recipiente (o una ampolla o un piattino) in cui è contenuto un profumo che usa su di sé. Modellala con il nome della donna che desideri, usando cera bianca e mastice. Usa fumi di vari profumi. Incidi sul suo petto il nome dell’uomo che supera il suo amore per sé stessa. La sua specialità è per l’amore, per promuovere la lussuria. Quattro sono le stelle di questa mansione, posizionate in modo tale da sembrare un recipiente.

Commento: la stella di riferimento generalmente indicata è Markab, ci troviamo nell’area di Alfa Pegasi. In effetti Albiruni descrive questa mansione indicando che l’asterismo è di Pegaso, indica che ci sono quattro stelle a forma di piattino, significa luogo in cui versare l’acqua. Se osserviamo l’area di Markab a livello prospettico dalla terra notiamo una serie di stelle che vanno a formare una specie di piattino, stelle composte da 70 Peg magnitudine 4.50, 54 Peg ovvero Markab magnitudine 2.45, 46 Peg ovvero Sudalnujum magnitudine 4.20 e 42 Peg ovvero Homan magnitudine 3.40. Ritengo che probabilmente questa mansione appartiene a quest’area di Pegaso dove possiamo riferirci alla stella più luminosa ovvero Markab.

POSIZIONE DA CONSIDERARE
Per chi preferisce considerare la stella fiduciaria 
la stella di riferimento è 54 Peg è una stella nell’area di Pegaso stellato. La Luna che si approssima alla longitudine eclittica di 23° Pesci 28′ è nella sua ventiseiesima dimora lunare. La posizione siderale è da 23 Pesci a 9 Ariete.

Per chi preferisce la posizione in longitudine eclittica secondo il Picatrix è da considerare da grado 21 25 45 Acquario a 04 47 10 Pesci.

IMMAGINE TALISMANICA

Uso secondo il Picatrix

Chiamata ALMIQUEDAM. Per avvicinare uomini che si amino reciprocamente, per garantire sicurezza ai viandanti, rendere stabili gli edifici e gettare disgrazie sui carcerati.

Per generare le cose nefaste fai in modo che la Luna sia in relazione a Marte o a Saturno o meglio ancora combusta. Per generare le cose buone evita che la Luna sia in relazione a Marte o a Saturno, evita che sia in relazione al Sole.

RIFERIMENTI VARI

  • Lettera: ḍād
  • Trasliterazione:
  • Valore numerico: 800
  • Fumigazione: fiori di diversi alberi da frutto
  • Secondo Šams al-maʿārif: incenso orientale, cumino nero, zafferano
  • Entità reggente: ʿAṭkāʾīl* e ʿUṭkāʾīl*
  • Nome della mansione: Farghu ʾd-Dalū ʾl-Muqdim 

FORMULA GENERICA

(Rivolgere lo sguardo verso la posizione della Luna relativa alla mansione in cui si sta operando.) Nel nome del Grande Dio Onnipotente che presiede i diversi mondi, per i suoi grandi nomi (recitare una serie di nomi tra i 99 nomi di Dio, quelli più appropriati rispetto al lavoro che si sta compiendo con la mansione), chiamo te (nome dell’entità reggente della mansione con cui si sta lavorando) affinché tu possa concedermi (indicare quanto si intende ottenere) poiché attraverso questi fumi io collego l’alto con il basso per mezzo di questa immagine creata. Amen!

(Ripetere diverse volte, fin tanto che lo si terrà opportuno, fumigare l’oggetto e l’incisione creata durante la recitazione della formula; l’immagine dovrà essere incisa a partire dal momento in cui la Luna occupa la mansione desiderata, nelle ore notturne ovvero quando il Sole è già tramontato e non è ancora sorto, nel momento in cui l’ora planetaria è di un benefico per una operazione buona, (che il pianeta dell’ora comunichi con la Luna) e facendo in modo per le operazioni buone che la Luna sia esente da aspetti nello zodiaco con Marte e Saturno e invece abbia qualche aspetto con Giove o Venere, scegliendo quindi un momento elettivo adeguato. Seguire inoltre le indicazioni per ogni mansione proposte da ibn al-Hatim).

FONTI PRINCIPALI DI RIFERIMENTO

  • Le associazioni alle Mansioni provengono da Toufic Fahd, Huruf, e dall’opera Šams al-maʿārif riportate dalla ricerca di Daniel Martin Varisco (1951, antropologo e storico americano, accademico in storia dell’orientalismo, antropologia dell’islam, storia dell’agronomia e dell’astronomia islamiche, attualmente professore di ricerca presso l’Università del Qatar)  dal titolo “Illuminating the Lunar Mansions (manāzil al-qamar) in Šams al-maʿārif” pubblica nell’opera “Arabica” ed edita da BRILL. Unitamente all’opera di Kristen Lippincott e David Pingree: ho acquistato la ricerca pubblicata in Journal of the Warburg and Courtauld Institute Volume 50 (1987) pp. 57-81 (28 pagine totali), con titolo “Ibn al-Hātim on the Talismans of the Lunar Mansions”.
  • Consultato la versione in italiano del PICATRIX edito dalla casa editrice MIMESIS.
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Mansione Lunare 25 | al-Sa’d al-akhbiah

Posizione della stella principale

e caratteristiche generali della mansione
secondo Ibn al-Hātim

La venticinquesima mansione si chiama Al Sa’d al Ahbiyah. L’immagine è quella di due uomini, uno dei quali sta curando una malattia e l’altro è su una pianta il cui frutto è tra le sue mani. Modella questa immagine in un pezzo di legno di fico bianco. La sua specialità è quella di migliorare la condizione della terra arabile e dei frutteti ogni volta che la seppellirai nell’area di interesse, e la proteggerà dalle piaghe e dalle calamità dei cieli, fumiga l’immagine con fiori di alberi da frutto. Sono quattro le stelle che formano un triangolo e al centro di questo vi è la quarta stella.

Commento: la stella a cui si riferisce l’autore è certamente Sadalbachia ovvero Gamma Aquarii.

POSIZIONE DA CONSIDERARE
Per chi preferisce considerare la stella fiduciaria 
la stella di riferimento è 48 Aqr è una stella nell’area dell’Acquario stellato. La Luna che si approssima alla longitudine eclittica di 06° Pesci 42′ è nella sua venticinquesima dimora lunare. La posizione siderale è da 4 Pesci a 23 Pesci.

Per chi preferisce la posizione in longitudine eclittica secondo il Picatrix è da considerare da grado 08 34 19 Acquario a 21 25 44 Acquario.

IMMAGINE TALISMANICA

Uso secondo il Picatrix

Chiamata CAADALHACBIA. Per porre assedi a città e villaggi, per vendicarsi dei nemici e arrecare loro disgrazie, aiutare i messi a compiere le ambascerie, consentire un loro rapido ritorno, separare la moglie dal marito, danneggiare le messi, legare il marito alla moglie e la moglie al marito, atrofizzare qualsiasi membro del corpo umano tu desideri, affinché non ci si possa giovare dell’utilizzo del membro stesso, rendere sempre più rigide le carceri per i prigionieri, per la stabilità degli edifici.

Per generare le cose nefaste fai in modo che la Luna sia in relazione a Marte o a Saturno o meglio ancora combusta. Per generare le cose buone evita che la Luna sia in relazione a Marte o a Saturno, evita che sia in relazione al Sole.

RIFERIMENTI VARI

  • Lettera: dhāl
  • Trasliterazione: dh
  • Valore numerico: 700
  • Fumigazione: fiori di diversi alberi da frutto
  • Secondo Šams al-maʿārif: incenso orientale, pepe, sarcocolla (tossica)
  • Entità reggente: ʾAhrāfīl* e ʾUhrāfīl*
  • Nome della mansione: Saʿdu ʾl-ʾAkhbiyyah

FORMULA GENERICA

(Rivolgere lo sguardo verso la posizione della Luna relativa alla mansione in cui si sta operando.) Nel nome del Grande Dio Onnipotente che presiede i diversi mondi, per i suoi grandi nomi (recitare una serie di nomi tra i 99 nomi di Dio, quelli più appropriati rispetto al lavoro che si sta compiendo con la mansione), chiamo te (nome dell’entità reggente della mansione con cui si sta lavorando) affinché tu possa concedermi (indicare quanto si intende ottenere) poiché attraverso questi fumi io collego l’alto con il basso per mezzo di questa immagine creata. Amen!

(Ripetere diverse volte, fin tanto che lo si terrà opportuno, fumigare l’oggetto e l’incisione creata durante la recitazione della formula; l’immagine dovrà essere incisa a partire dal momento in cui la Luna occupa la mansione desiderata, nelle ore notturne ovvero quando il Sole è già tramontato e non è ancora sorto, nel momento in cui l’ora planetaria è di un benefico per una operazione buona, (che il pianeta dell’ora comunichi con la Luna) e facendo in modo per le operazioni buone che la Luna sia esente da aspetti nello zodiaco con Marte e Saturno e invece abbia qualche aspetto con Giove o Venere, scegliendo quindi un momento elettivo adeguato. Seguire inoltre le indicazioni per ogni mansione proposte da ibn al-Hatim).

FONTI PRINCIPALI DI RIFERIMENTO

  • Le associazioni alle Mansioni provengono da Toufic Fahd, Huruf, e dall’opera Šams al-maʿārif riportate dalla ricerca di Daniel Martin Varisco (1951, antropologo e storico americano, accademico in storia dell’orientalismo, antropologia dell’islam, storia dell’agronomia e dell’astronomia islamiche, attualmente professore di ricerca presso l’Università del Qatar)  dal titolo “Illuminating the Lunar Mansions (manāzil al-qamar) in Šams al-maʿārif” pubblica nell’opera “Arabica” ed edita da BRILL. Unitamente all’opera di Kristen Lippincott e David Pingree: ho acquistato la ricerca pubblicata in Journal of the Warburg and Courtauld Institute Volume 50 (1987) pp. 57-81 (28 pagine totali), con titolo “Ibn al-Hātim on the Talismans of the Lunar Mansions”.
  • Consultato la versione in italiano del PICATRIX edito dalla casa editrice MIMESIS.
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Mansione Lunare 24 | al-Sa’d al-su’ùd

Posizione della stella principale

e caratteristiche generali della mansione
secondo Ibn al-Hātim

La ventiquattresima mansione lunare si chiama Al Sa’d al Su’ud e la sua immagine è quella di una donna che allatta il suo bambino. Modella questa immagine o incidila sul corno di un ariete. Recita il nome del suo reggente e seppellisci in casa in modo tale che la sofferenza (la malattia) non raggiungerà il bestiame tanto meno la gente di quella casa, per la potenza di Dio. La sua specialità è migliorare le condizioni del bestiame, l’allontanamento di rettili, allontanamento dalle malattie infettive e da altri malanni.

Commento: l’autore si riferisce alla porzione del cielo in cui incontriamo Sadalsuud ovvero Beta Aquarii. Il nome della stella deriva dall’arabo سعد السعود sacd as-sucūd, che significa fortuna delle fortune. È una delle mansioni più positive per quanto riguarda la protezione del corpo dalle malattie.

POSIZIONE DA CONSIDERARE
Per chi preferisce considerare la stella fiduciaria 
la stella di riferimento è 22 Aqr è una stella nell’area dell’Acquario stellato. La Luna che si approssima alla longitudine eclittica di 23° Acquario 23′ è nella sua ventiquattresima dimora lunare. La posizione siderale è da 23 Acquario a 4 Pesci.

Per chi preferisce la posizione in longitudine eclittica secondo il Picatrix è da considerare da grado 25 42 53 Capricorno a 08 34 18 Acquario.

IMMAGINE TALISMANICA

Uso secondo il Picatrix

Chiamata CAADACOHOT. Per migliorare i commerci e i guadagni che ne derivano, per una persistente comunione di affetti tra marito e moglie, per il militare affinché vinca sul nemico, per distruggere le ricchezze dei soci e danneggiare le ideazioni.

Per generare le cose nefaste fai in modo che la Luna sia in relazione a Marte o a Saturno o meglio ancora combusta. Per generare le cose buone evita che la Luna sia in relazione a Marte o a Saturno, evita che sia in relazione al Sole.

RIFERIMENTI VARI

  • Lettera: khāʾ
  • Trasliterazione: kh
  • Valore numerico: 600
  • Fumigazione: corno di ariete montone o toro
  • Secondo Šams al-maʿārif: legno aromatico, mastice
  • Entità reggente: Mahkāʾīl
  • Nome della mansione: Saʿdu ʾs-Suʿud

FORMULA GENERICA

(Rivolgere lo sguardo verso la posizione della Luna relativa alla mansione in cui si sta operando.) Nel nome del Grande Dio Onnipotente che presiede i diversi mondi, per i suoi grandi nomi (recitare una serie di nomi tra i 99 nomi di Dio, quelli più appropriati rispetto al lavoro che si sta compiendo con la mansione), chiamo te (nome dell’entità reggente della mansione con cui si sta lavorando) affinché tu possa concedermi (indicare quanto si intende ottenere) poiché attraverso questi fumi io collego l’alto con il basso per mezzo di questa immagine creata. Amen!

(Ripetere diverse volte, fin tanto che lo si terrà opportuno, fumigare l’oggetto e l’incisione creata durante la recitazione della formula; l’immagine dovrà essere incisa a partire dal momento in cui la Luna occupa la mansione desiderata, nelle ore notturne ovvero quando il Sole è già tramontato e non è ancora sorto, nel momento in cui l’ora planetaria è di un benefico per una operazione buona, (che il pianeta dell’ora comunichi con la Luna) e facendo in modo per le operazioni buone che la Luna sia esente da aspetti nello zodiaco con Marte e Saturno e invece abbia qualche aspetto con Giove o Venere, scegliendo quindi un momento elettivo adeguato. Seguire inoltre le indicazioni per ogni mansione proposte da ibn al-Hatim).

FONTI PRINCIPALI DI RIFERIMENTO

  • Le associazioni alle Mansioni provengono da Toufic Fahd, Huruf, e dall’opera Šams al-maʿārif riportate dalla ricerca di Daniel Martin Varisco (1951, antropologo e storico americano, accademico in storia dell’orientalismo, antropologia dell’islam, storia dell’agronomia e dell’astronomia islamiche, attualmente professore di ricerca presso l’Università del Qatar)  dal titolo “Illuminating the Lunar Mansions (manāzil al-qamar) in Šams al-maʿārif” pubblica nell’opera “Arabica” ed edita da BRILL. Unitamente all’opera di Kristen Lippincott e David Pingree: ho acquistato la ricerca pubblicata in Journal of the Warburg and Courtauld Institute Volume 50 (1987) pp. 57-81 (28 pagine totali), con titolo “Ibn al-Hātim on the Talismans of the Lunar Mansions”.
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