Nel capitolo relativo ai moti dell’animo e della mente, Ranzovius affronta prima Mercurio (già trattato a questo articolo, link) e poi successivamente la Luna. Nell’introduzione al “DE LUNAE LOCO”, l’autore sottolinea l’importanza di giudicare e di esaminare la Luna perché è un potentissimo astro che presiede il corpo e i suoi umori, strettamente correlati quindi all’espressione del nostro animo, e dei nostri temperamenti. La Luna non è solo espressione delle propensioni dell’animo, ma secondo Ranzovius esprime i talenti che quindi fa ricondurre alle predisposizioni dell’essere. Infatti dice Ranzovius che gli sforzi di Mercurio – per quanto concerne le doti della mente – saranno promossi o avvantaggiati specialmente quando la Luna risulterà ad esso configurato. Quindi, citando Galeno, Ranzovius dice che una buona espressione di animo e mente si ha quando i due significatori Luna e Mercurio comunicano in qualche modo tra loro. Non spiega tuttavia specifiche questioni sulle relazioni Luna Mercurio, ma nello stile che contraddistingue la letteratura del XV secolo, elenca una serie di qualità sottoforma di aforismi o brevi accenni.
Così inizia elencando alcune tracce interpretative secondo la natura del segno occupato dalla Luna.
La Luna in Ariete rende audaci, forti di ingegno.
In Toro onesti, educati.
In Gemelli diligenti, aperti alla conoscenza, ma spericolati.
In Cancro amabili.
In Leone orgogliosi.
In Vergine tristi, ansiosi, vari, tumultuosi, emotivi.
In Bilancia amanti del divertimento, avventurosi, musicali.
In Scorpione condanna il nativo per l’eccessiva audacia.
In Sagittario capaci, tranquilli, lenti.
In Capricorno decorati.
In Acquario vagabondi, profughi, incostanti.
In Pesci inattivi.
Ranzovius aggiunge una serie di indicazioni, complesse, sulle configurazioni dei pianeti. infatti parte proponendo un elenco di definizioni per poi soffermarsi sui significati della Luna che si separa da un pianeta applicandosi ad un altro pianeta, per queste nozioni Ranzovius evoca la letteratura di Firmico, e scrive:
La Luna congiunta a Saturno e se mal collocata, disturba le emozioni.
Con Giove rende l’uomo prudente e politico.
Con Marte concede sforzi singolari e danno per sé stessi.
Con Venere inclina all’adulterio.
Con Mercurio ben posizionato e in luce crescente indica cose buone e liete per il nativo, ma se la luce è in diminuzione fa i bugiardi.
La Luna quadrato a Saturno oppure a Marte rende la mente torbida e indisciplinata. E se la Luna è nel confine di Marte e in aspetto di quadratura a Marte fa i posseduti.
La Luna quadrata a Venere inclina agli amori infami e ai pericoli per le donne.
La Luna quadrata a Mercurio quando la natività è diurna fa i saggi che avranno successo.
La Luna opposta a Giove rende onesti. Ma se si oppone a Mercurio rende ribelli.
Il trigono della Luna a Giove fa l’onestà.
Il trigono della Luna a Venere porta disordine nel matrimonio.
Il trigono della Luna a Mercurio concede eloquenza, fa gli oratori e i mercanti.
La Luna che si applica a Saturno e cresce di luce rende le persone religiose, se la luce è in diminuzione genera i malvagi.
La Luna applicandosi a Giove e quando è crescente, genera gli indovini che con straordinaria abilità, e ispirati dalla divinità, predicono il futuro.
Marte con la Luna crescente espone ai pericoli, ostacola nei lavori e negli affari bellici.
La Luna che si applica al Sole può portare malattie.
La Luna crescente in relazione a Venere concede lussuria e adulterio.
La Luna piena con Mercurio renderà oratori cordiali, intelligenti, risplendenti dalla più alta nobiltà, eloquenti specialmente quando Mercurio è in un buon posto e Giove forma un trigono a Mercurio. Ma se la luce della Luna è calante, genera i malvagi, oppure chi è instabile nei propri desideri.
La Luna che si separa da Saturno e si applica a …e si applica a Giove e di luce crescente fa i governatori; se si applica a Marte i devoti e i laboriosi nelle arti nascoste (od occulte); se si applica al Sole, separandosi da Saturno, porta molte malattie e la pazzia; a Venere porta la sensualità; a Mercurio gli occultisti, i detentori di segreti, gli esperti di astronomia e dei cieli, i dottori, e se la luce della Luna è calante chi opererà negli ospedali.
La Luna che si separa da Giove e si applica a …Marte, quando la luce della Luna è crescente, chi praticherà le arti del fuoco specialmente in una nascita diurna, ma se la nascita è notturna farà i soldati, gli alchimisti, i dottori, i chirurghi; se si applica al Sole i viandanti, i fuggitivi; a Venere la felicità nel matrimonio; a Mercurio i giudici, i conoscitori della legge, se la luce è calante i cercatori di ricchezze; a Saturno gli amanti dei viaggi.
La Luna che si separa da Marte e si applica a … Sole rende le persone infelici, e di una morte veloce; a Venere lussuriosi, adulteri, amanti, ma anche pittori e metallurgisti; a Mercurio atleti, soldati, miscredenti, ma se la luce della Luna è calante saranno ladri; a Saturno pigri e lenti; a Giove gloriosi.
La Luna che si separa dal Sole e si applica a … Venere rende i nativi amanti dell’impuro, della poca giustizia; a Mercurio di giorno rende i nativi maleducati, bestemmiatori, empi, ma se la natività è notturna farà i filosofi e chi indaga; a Saturno a chi viaggerà nei pericoli; a Giove allo stesso modo (di Saturno) ma specialmente nelle natività notturne; a Marte se la natività è notturna rende crudeli, violenti, chi commette azioni pericolose ma anche gli atletici e i gloriosi. Può sviluppare nel nativo abilità nel maneggiare ferro e fuoco.
La Luna che si separa da Venere e si applica a…Mercurio genera i tintori, i profumieri, gli inventori di armi, i musicisti, i medici, i lussuriosi, gli scultori, i farmacisti; a Saturno durante il giorno promuove la concupiscenza, gli affari sporchi, ma consideriamo i segni in cui avviene questa separazione; a Giove chi sarà aggraziato, ma anche gli onorati nei templi specialmente di notte; a Marte gli artificiosi, di notte produce astuzia; al Sole gli impuri e i lussuriosi.
Luna defluens …. La Luna che si separa da Mercurio e si applica a…Saturno fa i ragionieri, i negoziatori, chi compie molte peregrinazioni, chi cerca i segreti del cielo. Di notte e con luce crescente chi si impegna in affari laboriosi, ma di giorno e con luce della luna calante fa chi avrà la mente corrotta; a Giove fa chi entrerà nei tribunali, chi cerca e trova le cose nascoste; a Marte con luna crescente fa gli irreligiosi, i pervertiti, gli ingannatori, i ladri, i bestemmiatori, gli assassini, i rapinatori, peggio quando questo avviene con la luna calante che, oltre a quello già indicato, fa anche i macellai, i torturatori, i soldati che maneggiano con astuzia le armi. E se ciò avviene nei segni tropici fa chi sarà abile in attività sporche. Ma nei segni di Venere fa i pittori e i tintori, nei segni di Mercurio gli amanti delle armi, o delle arti marziali, ma anche i funzionari pubblici, e nei segni di Saturno i torturatori, i delatori, cacciatori, commercianti di bestiame, gli agricoltori.
Ranzovius propone un’ultima trattazione sul capitolo della Luna come ingegno, riguarda lo studio dei segni Ascendente, unitamente a quelli di Mercurio e Luna. Dice che “nel giudicare il talento di un nativo” è necessario considerare questi tre segni, la loro natura, segue poi la considerazione dell’Almuten che implicitamente è probabile che Ranzovius lo calcoli proprio dall’Ascendente, dalla Luna e da Mercurio, ciò che avremo sarà l’Almuten dell’ingegno e dei talenti del nativo, ovvero il pianeta che ha più diritto su questi argomenti secondo la tecnica dell’Almuten. Poi aggiunge:
L’ingegno è felice nei segni di Saturno e Mercurio.
L’ingegno di chi fa ricerca e studia matematica è legato ai segni Capricorno e Acquario.
La predisposizione a studiare tutte le discipline in particolare quelle aritmetiche è data dai segni Gemelli e Vergine ma anche Bilancia.
L’eloquenza secondo l’autore si ricava dalla collocazione di Mercurio e quindi da come è disposto nei segni e nelle questioni accidentali e nelle relazioni con gli altri pianeti.
In genere i segni tropici possono dare incostanza.
I segni fissi uomini giusti, tolleranti ai morbi della melanconia.
I segni bicorporei sono a metà strada.
Poi indica i “segni viziosi” (ma non li cita, potrebbe anche riferirsi alle impudica signa) apportatori nelle questioni dell’ingegno di lussuria, viziosità, modi peccaminosi o corrotti.
Poi indica i “segni irosi” che tendono a colorare un ingegno irritabile e portato ai contenziosi.
Così, dice, che i “segni umani” significano cose umane e gioviali.
E conclude scrivendo che i segni che derivano dalle bestie, ovvero i segni mostruosi, denoteranno modi inospitali, austeri, rigidi, selvaggi e poco preparati.
Conclude scrivendo che oltre a tutto ciò che ha indicato, è necessario aggiungere l’Almuten di Mercurio Luna e Ascendente e considerare le sue relazioni con gli altri pianeti. Indica poi le ultime considerazioni che dice di trarre da diversi codici da lui collezionati.
Mercurio e Luna congiunti in qualsiasi segno significano l’ingegno.
Mercurio e Luna in sestile o trigono danno lo stesso (ovvero Mercurio Luna congiunti, in sestile e in trigono concorrono ad indicare un buon ingegno).
Mentre Mercurio e Luna quadrati indicano un ingegno torbido, meno efficace, quindi poco perspicace.
Mercurio non danneggiato dai malefici, specialmente da Marte, Mercurio nei segni di Saturno, Mercurio con il nodo nord, rende talentuosi.
La stessa cosa se Mercurio è in prima casa, tranne quando è in Toro.
La stessa cosa quando è a casa sua (Gemelli Vergine) e in un angolo.
La stessa cosa quando Luna Mercurio sono in mutua ricezione, oppure quando sono entrambi nel loro domicilio o nella loro esaltazione.
La stessa cosa quando Mercurio è in Ariete ricevuto da Marte.
La Luna, dice Ranzovius, nei nodi rende gli uomini di buon intelletto.
Ma Mercurio alieno (peregrino), oppure cadente, quando combusto, retrogrado, congiunto a Marte, allora fa gli stupidi.
I casi di cronaca sono un argomento che affronto ormai da alcuni anni in ambito astrologico, con molto interesse. La motivazione è abbastanza semplice: i temi di nascita, dal punto di vista del metodo astrologico, dei serial killer o di chi si macchia di atroci delitti, fanno emergere dati estremi e spesso puntuali.
Se accettiamo l’idea di una predisposizione astrologica agli atti cruenti e violenti, dovremmo avere una qualche predisposizione biologica a certi comportamenti. Questo perché l’Astrologia studia il fenomeno celeste e come le sue luci influenzano il temperamento dell’individuo. Ne consegue che ad oggi dovremmo avere qualche prova scientifica di una predisposizione naturale a certi comportamenti violenti.
In effetti, esistono studi ancora da completare che dimostrano il coinvolgimento di una predisposizione genetica a certi atti estremi: si tratterebbe di una mutazione del gene MAO-A localizzato sul cromosoma X (non a caso uno cromosoma alla base della determinazione del profilo sessuale individuale, tutti i crimini sono generalmente connessi alle pulsioni e quindi alle nature Venere Marte). Questa mutazione genera nel corpo una produzione non equilibrata di alcuni ormoni come la serotonina, la noradrenalina, la dopamina, fortemente collegati all’umore, ne consegue che tale mutazione predisporrebbe ai comportanti violenti. Devono poi esserci fattori scatenanti, che sono legati all’ambiente (sociale e culturale collettivo e individuale).
PREDISPOSIZIONI ASTROLOGICHE
Giocano un ruolo fondamentale le stelle fisse, che fanno la differenza. Infatti la disposizioni delle stelle cambia in base alla qualità del luogo in cui siamo nati e all’orario, che deve essere molto preciso. Le stelle sono luci dell’ottava sfera dotate di colori, qualità, nature che hanno esercizio sul temperamento e sull’esplicitazione dei temperamenti individuali. Quindi un serial killer potrebbe avere una data di nascita identica a tanti altri nati nello stesso giorno, ma la sfera locale, l’orario preciso della nascita, andrà a scremare e a specificare la natività nel ruolo complesso delle stelle fisse.
LE STELLE, MA QUALI?
Sicuramente tutte le stelle di natura Marte/Saturno hanno a che fare con la violenza e gli atti violenti, nonché quelle commiste a nature di Venere, Mercurio. In particolare segnalo (sono le stelle che ho rintracciato più di frequente nei casi che studio sui serial killer e delitti efferati dalla storia ad oggi):
Antares
Diphda
Dschubba
Dubhe
El Nath
Graffias
Hamal
Khambalia
Lesath
Alcune nebulose in particolare M7, M31, M44 che accecano la ragione e fanno perdere la “buona vista”
Markab
Menkalinam
Menkar
Merak
Phecda
Pleiadi
Polluce
Procione
Rasalgethi
Scheat
Schedar
Shaula
Sheratan
Sirio
Unukalhai
Wasat
Zubenelegenubi
Un ruolo fondamentale lo giocano poi le impudica signa, gruppi di stelline molto piccole che agiscono sui costumi passionali. Queste stelle possono corrompere i nostri costumi, renderci molto lascivi o molto libertini, o ancora farci assumere comportamenti privi di freni inibitori (queste stelle sono: muso dell’ariete stellato, coda dell’ariete stellato, le ladi ovvero un gruppo di stelline vicino alla brillante del toro stellato ovvero Aldebaran, la coda del leone stellato vicino a Denebola, un gruppo di stelline presso la chioma di Berenice, muso del capricorno stellato, alcune stelline poste nella cascata dell’acquario stellato).
Queste stelle devono avere un ruolo nella natività, specialmente su alcuni punti della carta di nascita:
intanto sono di estrema importanza gli angoli di una natività, cioè i quattro segni posti all’inizio della casa uno (ascendente) della casa dieci (medio cielo) della casa sette (discendente) della casa quattro (fondo cielo); questo è deducibile da una affermazione molto chiara di Firmico il quale dice che i 4 segni angolari hanno sulla natività una natura apotelesmatica ovvero capace di plasmare caratteri e nature specifiche; quindi la prima indagine da effettuare è rintracciare in questi 4 angoli stelle violente e le stelle impudica signa;
tale testimonianza diventa poi più forte se oltre ad avere queste stelle in uno o più angoli della natività, sono in relazione (specialmente di congiunzione) al Sole, alla Luna, oppure al signore dell’Ascendente, questo ce lo dice Cardano in alcuni suoi aforismi. Infatti quando i luminari oppure il signore dell’Ascendente è unito ad una stella violenta, dice il Cardano puè essere indizio di atti violenti o di crimini;
sempre rispetto alle stelle fisse è importante guardarle nel loro grado di passaggio perché devono comunicare con un’orbita di tolleranza di non oltre 0° 50′.
OLTRE LE STELLE
Sicuramente è importante stabilire il temperamento generale della natività, e le qualità indicate dal Signore della Genitura. Altre questioni da giudicare sono le nature della mente e dell’animo.
Da segnalare poi sono le figure dei pianeti, e le qualità accidentali di ogni significatore. In particolare è da prestare attenzione:
alle perturbazioni delle retrogradazioni
a quei pianeti che hanno elevate latitudini positive o negative
non meno importanti sono le figure di separazione e applicazione che compie la Luna
le relazioni Mercurio-Marte negli atti violenti sono di estrema importanza
le dignità essenziali e il ruolo di Marte ma anche di Saturno
le fasi eliache e il peso dei luminari
l’altezza dei malefici rispetto a quella dei benefici
la qualità del passo di ogni pianeta
la necessità di individuare le nature delle mente e dell’animo
la necessità di valutare la natura dei pianeti determinanti le inclinazioni passionali
anche il signore delle opere che identifica le azioni del nativo e la loro natura
il ruolo dei malefici sui luminari.
UN ESEMPIO – TED BUNDY
Ted Bundy
Attirava giovani donne fingendo disabilità o difficoltà motorie, grazie ai suoi modi gentili e bonari, per poi rapirle, stuprarle e infine ucciderle. Ted Bundy è considerato uno dei serial killer più spietati della storia americana, con i suoi 30 omicidi in quattro anni. È stato giustiziato sulla sedia elettrica il 24 gennaio 1989 mentre tutt’attorno, per le strade, la gente brindava alla notizia della sua morte.
Le stelle passionali
Partiamo nel vedere la posizione delle stelle passionali. Osserviamo da Stellarium che ε-Ariete (una delle stelle facenti parte della coda dell’ariete e che rientrano quindi nelle stelle impudica signa (e che significano gli eccessi passionali) è proprio congiunta al Medio Cielo.
Abbiamo una prima configurazione delle stelle passionali in uno degli angoli nobili, quelli dotati (questi angoli) di virtù apotelesmatica. Per quanto riguarda le altre stelle, osserviamo che:
Il Sole si posiziona nell’area dei pedipalpi dello Scorpione Celeste, il Sole è congiunto alla stella Dschubba, e sotto al Sole (non la vediamo dall’immagine che segue) vi è Graffias (Dschubba ha natura Marte Saturno è definita da Robson come stella che causa impudenza, immoralità; mentre Graffias ha natura Marte Saturno ed è definita da Robson come causa di estrema malevolenza, crudeltà, malignità, criminalità).
Anche l’altro luminare ha una relazione con una stella violenta, sempre per congiunzione e secondo il grado di passaggio la Luna è unita a Shaula (natura Mercurio Marte, è considerata violenta e brutale).
OLTRE LE STELLE
Appurato che alcune stelle violente sono configurate ai luminari Sole e Luna, tra cui il Sole che è anche signore dell’Ascendente (come suggerisce di osservare il Cardano nell’aforisma 122 sezione VI), e appurata la presenza di alcune impudica signa culminanti, in un segno quello del medio cielo dotato di virtù apotelesmatica, abbiamo una prima testimonianza di alcune temperature violente, provenienti dall’ottava sfera. Tuttavia non è sufficiente per ritenere il soggetto capace di crimini efferati, dobbiamo avere ulteriori testimonianze. Così entra in gioco la disposizione dei pianeti, i loro significati e le figure derivanti.
La Luna si sta separando da Marte, inoltre ci troviamo nel vincolo novilunico, una delle peggiori condizioni per la Luna. Separandosi da Marte “porta via con sé” qualcosa di Marziale. La Luna non trova alcuna applicazione… la Luna separandosi da Marte non si applica a niente. Il non applicarsi a nessun altro pianeta nel passaggio nel segno successivo, significa che ciò che porta via da “Marte” è un qualcosa di profondamente ingestibile, inoltre i vuoti di Luna indicano il disorientamento, l’ambiguità, il non avere una meta chiara, o una direzione chiara, e questo è un indizio ulteriore non tanto di un profilo da serial killer, ma di una difficoltà nella gestione ed elaborazione delle emozioni.
ANIMO E MENTE
La Luna infatti rientra nei significatori dell’animo, unitamente a Mercurio che rientra nei significatori della mente. La Luna non si applica a nulla. Non ci sono relazioni tra Luna e Mercurio, i due significatori sono incongiunti, si apre dunque una finestra sui mali dell’animo, che in questo caso sono accentuati dal fatto che Saturno è più alto dei due significatori non comunicanti, e dal fatto che la Luna si separa da Marte. Saturno elevato, e unico pianeta sopra l’orizzonte, può sottolineare sentimenti di crudeltà, unitamente alla natura delle stelle violente elencate in precedenza, specialmente quelle connesse al Sole che è governatore dell’Ascendente e dispositore di Saturno. Il Signore dell’animo e della mente potrebbe essere MARTE.
Marte colora le nature di Mercurio, che è anche retrogrado, ma colora anche la Luna di venature marziali, perché la Luna si separa da Marte portando via qualcosa da Marte. Marte è peregrino e nel IV luogo celeste, luogo angolare e di forza. Marte è anche prossimo al suo tramonto elicao, inoltre è un vessatore dei Luminari, infatti il Sole si relaziona a Marte come la Luna che si separa da Marte, i due luminari sono in un certo senso relazionati alle nature di Marte. Questo conferma una connotazione violenta.
PUSLIONI E PASSIONI
Venere è in un segno femminile e mascolinizzata dall’essere orientale rispetto al Sole, è perturbata dal suo moto retrogrado e dalla sua condizione di detrimento. Se Venere ha significato sulle “donne” viste o vissute dal nativo, la condizione di Venere, nella casa di Marte, è più che eloquente. Molti autori antichi ci indicano come Venere nelle case di Marte (Ariete e Scorpione) oppure Venere che ha nature riconducibili a Marte, in un tema maschile può significare l’odio verso le donne oppure la violenza verso le donne specialmente quando Marte o Saturno si relazionano a Venere. In questo caso è Saturno a relazionarsi a Venere, con un antiparallelo che è equiparabile ad una “opposizione Venere-Saturno”, e poiché Saturno tutto corrompe, ne consegue che le passioni verso le donne possono risultare corrotte e quindi inclinare anche a comportamenti moralmente ambigui.
Ma per un uomo è molto importante il ruolo Sole-Marte nelle pulsioni sessuali, questi due punti del tema natale di Ted Bundy si “congiungeranno” a indicare una forte pulsione marziale, unitamente poi alla presenza di Venere-Mercurio nel segno di Marte, entrambi retrogradi, non fanno altro che alterare le pulsioni o renderle comunque perturbate.
SATURNO
Non è poi da sottovalutare il ruolo di Saturno essendo disposto dal Sole, governatore dell’Ascendente. Saturno è il pianeta più “alto” rispetto a tutti gli altri e quindi per la sua altezza ha dominio su ogni cosa. Elevandosi al di sopra dei significatori dell’animo e della mente, delle inclinazioni passionali e delle opere, Saturno colora tutto di “crudeltà” e ogni cosa corrompe essendo il malefico controsetta. Saturno in XII poi gioisce in tale posizione, e proprio la sua debilità essenziale e il suo essere retrogrado sottolineano le sue colorature sadiche.
TEMPERAMENTO E CONCLUSIONI
Il temperamento è collerico, a sottolineare la natura da leader, autoritaria, da conquistatore, è definito da G. Allievo come un temperamento dove possiamo avere dai conquistatori e grandi imprenditori, fino ai flagelli del mondo.
Il Signore della Genitura è Giove secondo il metodo di ibn Ezra. L’Almudebit è Giove secondo il metodo di Bonatti. Giove come almuten dona in presenza di un temperamento collerico una visione allargata delle cose, appassionata, capace, determinata, in apparenza magnanima (ed era Ted Bundy considerato come un conquistatore elegante, che attirava le sue prede in modo raffinato) e poiché è nella casa di Marte e Marte è nella casa di Giove, il profilo è quello del conquistatore che colorato di stelle malefiche e violente può facilmente trasformarsi (come è stato) in un “predatore“.
È evidente che i cinque pianeti erranti Saturno, Giove, Marte, Venere e Mercurio, unitamente ai due luminari Sole e Luna, sono stati – nel corso della storia della letteratura astrologica e non solo – soggetti a deduzioni e analogie complesse che avevano lo scopo di identificare, attraverso vari attribuiti, le loro più intrinseche e complesse nature. Una delle attribuzioni più interessanti è quella tra “figure di persone” e “pianeti”, quindi la figura di un vecchio, di un bambino, di una donna, eccetera; come ricorrenti sono anche le figure di divinità associate alle nature dei pianeti. Queste attribuzioni le incontriamo da sempre, per esempio le rintracciamo nelle analogie provenienti da Doroteo di Sidone (I secolo), Tolomeo (100-170), Antioco (II secolo), Vezio Valente (120-175), Firmico Materno (IV secolo) e via dicendo. Si rintracciano attribuzioni anche in numerosi manoscritti bizantini e continua in tutta la letteratura medievale, per esempio in Retorio (VI-VII secolo), Al-Kindi (circa 800-873), Albumasar (787-886), e via dicendo. Complesse analogie arrivano anche dal periodo XIII e XIV secolo, in particolare incontriamo interessanti corrispondenze in Liber introductorius di Michele Scoto. Molto interessante anche la Genealogia deorum gentilium di Giovanni Boccaccio che pur non propriamente un testo astrologico, fornisce attribuzioni riconducibili alle analogie astrologiche chiaramente prese da testi precedenti. Ciò che si osserva in questa lunga letteratura è che i pianeti sono stati investiti di attributi diversi: nature e analogie legate ai colori, ai costumi, a immagini di persone, a ruoli sociali, a questioni culturali, ma anche ad attributi divini. Ai pianeti sono associati anche i caratteri primi dove distinguiamo
il caldo e l’umido che sono propri della germinazione e sussistenza della vita, freddo e secco che sono contrari alla vita;
il caldo estremo come l’umidita estrema tendono ad essere visti come umori che producono eccedenze, reazioni violente, lascività per l’umidità eccessiva, irascibilità per il caldo eccessivo;
mentre freddo estremo come secco estremo tendono ad essere rappresentati come caratteri che irrigidiscono le attività umane, l’eccessiva razionalità come anche l’eccessivo dominio tirannico e opprimente, costringente;
il freddo e il secco non eccessivi sono associarti anche all’analiticità e alla razionalità;
il caldo e l’umido non eccessivi alla magnanimità.
SATURNO
In Abû Ma ́šar Saturno è tradizionalmente posto con analogie cupe: la sua natura è secca, fredda, amara, feroce, ruvida, nera e oscura. È associato ai lavori agricoli, al possedimento di proprietà, ai lavori sui terreni agricoli quanto edificabili, alla costruzione su acque e fiumi, alla misurazione di cose, ma anche benessere derivante dal lavoro della terra, quindi ricchezza quanto all’avarizia fino alla povertà assoluta. Si riferisce a lunghi viaggi ma anche all’assenza quindi all’esilio, all’estraneità, alla solitudine e all’asocialità, alla rigidità, al ripiegamento su sé stessi, alla prigionia, schiavitù, vita dura, privazioni, reclusione, perdita, morte, orfanità, vecchie cose, anzianità, cose vecchie, nonni, padri, uomini anziani. Saturno è anche associato alla prudenza, comprensione, all’esaminazione e alla considerazione, alla lunga contemplazione, nonché alla sincerità. Troviamo associazioni connesse alla malizia, violenza, tirannia, astuzia, inganno, slealtà. Queste attribuzioni le troviamo anche in Alcabizio, Vezio Valente, Doroteo. Mentre Michele Scosto nel suo Liber de signis fornisce questa descrizione: “Se ci si chiede perché Saturno sia rappresentato come un vecchio, la ragione è da dare alla qualità del suo cammino, infatti esita molto a completare il suo percorso attraverso i segni. Indica gli uomini anziani, i tristi amministratori di patrimoni e tutte le cose ponderose. La falce di Saturno simboleggia la vivacità con cui chi nasce sotto di lui accetta sempre il buon destino, perché taglia tutto ciò che trova e lo toglie dal suo posto […] Sotto l’influenza di Saturno, i contadini, gli operai e i poveri nascono senza conoscenza ed egli concede facilmente le arti usuranti senza grandi scritti e senza la sagacia della scienza. Saturno è rappresentato come segue: Ha un viso lungo, magro e deforme come un vecchio, con la fronte calva, i capelli grigi e la barba lunga, indossa abiti scuri, ha una falce in mano, una lunga spada alla cintura, uno scudo sul braccio e un elmo sulla testa”. Saturno è tradizionalmente associato al colore nero e alla rappresentazione della peste e della corruzione, della transitorietà, della costrizione, della caducità, del torpore, della povertà, della vecchiaia, dell’infermità, della morte, dei prigionieri e dei condannati. Per i Babilonesi, Saturno era anche la stella assegnata agli Ebrei. L’attrezzo della falce posseduta dalla divinità Saturno-Crono è un chiaro riferimento alla funzione di Saturno come dio della terra e dell’agricoltura quindi Dio della mutilazione di Urano (padre di Saturno-Crono). Nelle rappresentazioni pittoriche, incontriamo spesso Saturno con una falce e un drago che si morde la coda, sottolineando così l’aspetto temporale di Crono come Chronos (signore del tempo). I segni zodiacali a cui è assegnato Saturno sono il Capricorno e l’Acquario. I figli di Saturno con poche eccezioni erano rappresentati esclusivamente come malvagi, associati alla vita di corte ma dotati di lati oscuri. La stessa nascita di Saturno come divinità ha una chiara derivazione che ci riconduce alla terra e al lavoro agricolo, Saturno nasce dall’unione del Dio dei Cieli con la Dea della Terra. Saturno è stato da sempre associato al lavoro della terra e alla rigenerazione della natura e questo significa soprattutto fatica, sporcizia e un basso status sociale: i conciatori, i macellai, i tagliapietre, i cambiavalute, gli scorticatori, i mastri d’ascia o i boia. Un’ulteriore espressione di costrizione e rigidità è rappresentata da limitazioni fisiche chiaramente riconoscibili a Saturno come la paralisi, la storpiatura o l’amputazione. Con l’inizio del XVI secolo, Saturno viene presentato anche all’interno del discorso della melanconia e comincia ad acquisire anche valori più positivi come rappresentazione degli studiosi seri e rigorosi, di chi si occupa di materie o discipline elevate, nonché di scienze o dottrine occulte e segrete.
GIOVE
Le proprietà di Giove si riferiscono a quelle del dio babilonese Marduk. Quest’ultimo è associabile a concetti di amore per la giustizia. Giove è frequentemente associato ad una serie di figure sociali da esso influenzate come può essere un magistrato, un giudice, un presidente di un tribunale. Abū Ma’šar, nella sua Introduzione all’astronomia, descrive Giove come caldo e umido, arioso e temperato mite e rispettato, molto lodevole e prudente, e dice che è il più adatto a resistere al pericolo. È anche audace, generoso, comprensivo, riflessivo, un vero amante, un amministratore ardente, un amico del bene, un nemico del male e un amico dei principi e dei potenti, è portatore dello spirito naturale, della vita dotata di bellezza, in analogia ai saggi, ai dotti, agli avvocati, ai giudici, ai riverenti. Michele Scoto, nel suo Liber de signis, dà le seguenti indicazioni: “Come pianeta, Giove è rappresentato come vecchio piuttosto che giovane, perché, in effetti, compie il suo percorso con qualche esitazione, e ciò avviene entro dodici anni. Indica coloro che sono saggi e temperati nelle azioni umane, i grassi e i sanguigni, i nobili, chierici e i prelati come il papa, i cardinali, i vescovi e gli altri prelati e altre figure connesse al clero. E tra i laici governa i legislatori, i giudici e i ricchi. […] Egli è sempre rappresentato con una buona veste, perché deve dare buona speranza e buona fortuna a coloro che nascono sotto di lui. Giove è la buona reputazione, la pace e la buona posizione, e il cammino verso la ricchezza. Il bastone di Giove (che troviamo spesso raffigurato in numerose pitture della divinità) indica la dignità che deriva dalla ricchezza, la guida di una città o il comando di un castello, ecc. La pelle di animale con cui è vestito Giove indica l’investitura da giudice o legislatore. I guanti del falconiere, che tiene in mano in alcune rappresentazioni allegoriche, indicano una vita confortevole, sia per lui che per gli altri. […] Giove è rappresentato come segue: ha un viso pieno, una figura piacevole e una carnagione gradevole, assomiglia a un quarantenne con i capelli biondi e la carnagione gradevole con poca barba. In testa porta una berretta e una mitra e sulle spalle un mantello di pelliccia. Nelle mani porta guanti da falconiere, alle dita anelli con pietre preziose e alla cintura un astuccio e altre cose. Come un giudice è vestito con abiti ricamati”. A partire dalla metà del XV secolo, aumenta anche il numero di raffigurazioni di Giove rappresentato in posizione seduta e circondato da molti libri o in una posizione giudicante. Una delle attività più frequentemente rappresentate dei figli di Giove è la caccia che era un privilegio speciale riservato alla nobiltà. In astrologia i segni di Giove sono quello del Sagittario e quello dei Pesci.
MARTE
Già nell’antica astrologia babilonese Marte era associato alla guerra e alla violenza. Per il suo colore rossastro, visibile anche a occhio nudo, era anche associato all’elemento fuoco. Si diceva che avesse una qualità calda e secca e un temperamento collerico. Era considerato il “principale disturbatore tra gli astri convertibili” ed era dio della peste e dei morti, era visto come portatore di sventura e di rovina. I nati sotto la sua influenza erano anche considerati malvagi e corrotti. Si riteneva che avessero una propensione alla guerra, alla violenza in ogni sua forma, alla rapina e all’omicidio, e all’incendio doloso. La descrizione di Marte e dei suoi figli, scritta da Michele Scoto all’inizio del XIII secolo, recita come segue: “Marte è rappresentato come un giovane uomo. Infatti, come un giovane uomo forte si fa strada rapidamente, così fa Marte, che completa il suo percorso entro due anni. […] Egli denota […] il maschile e il collerico, i malfattori e gli uomini d’arme, le conflagrazioni e le risse, i guardiani notturni e le guardie notturne, i sanguinari e le guardie notturne, i macellai, i fabbri. Inoltre, chiama l’uomo nato sotto di lui uno che ha cattive prospettive sotto ogni aspetto. […] E se dovesse essere buono, ma non vuole esserlo, deve usare tutte le armi per nuocere agli altri e per danneggiare gli altri e per difendersi. Per questo motivo le sue armi simboleggiano una guerra feroce e furiosa, motivo per cui chi nasce sotto di lui condivide poco il bene e molto il male. Marte è rappresentato come segue: Ha un viso allungato e giovanile e una pelle secca, occhi sporgenti e capelli rossi simili. In testa porta un elmo e un cappuccio con decorazioni. In mano tiene un berretto (elmo). Ha una lancia e uno scudo, indossa un’armatura sulla schiena, un’armatura per le gambe e delle protezioni sugli arti inferiori. Ha anche una balestra armata e una faretra piena di frecce”. Questo spettro di caratteristiche negative e le relative modalità di rappresentazione rimasero saldamente radicati nel mondo del pensiero fino al primo periodo moderno. I segni di Marte sono lo Scorpione e l’Ariete.
IL SOLE
Si pensa che l’origine del culto del Sole sia da ricercare in Asia Minore. Apollo (lo splendente, latinizzato: Phoebus) era equiparato al dio del sole Helios in epoca ellenistica. I platonici lo interpretarono come il non-molteplice e videro in questo un riferimento all’Uno, il più alto e assolutamente trascendente. Il Sole è il centro dei sette pianeti. Secondo Tolomeo è la causa delle quattro stagioni, del giorno e della notte. I suoi figli sono descritti da Antioco come dominatori dei capi, da Doroteo come saggi e da Abū Ma’šar come “vincitori”. Di norma è in analogia agli uomini caratterizzati da posizioni sociali elevate: Re, generali, comandanti. Michele Scoto, nel Liber de signis, dà indicazioni concrete: “Il Sole è rappresentato con quattro cavalli, due dei quali sono maschi e due femmine. […] Il nome Solus deriva dal fatto che è unico (solus) nella sua luce e che sorge e tramonta giorno dopo giorno, è un Dio conosciuto (o conoscibile, visibile). […] è disegnato come una figura senza barba, perché la sua natura non cambia quando sorge o tramonta, proprio come Luna, che presto cresce e presto scompare, ecc. Perciò è un giovane e fresco, sempre al lavoro senza subire alcun sforzo […] Nella rappresentazione allegorica il Sole dirige una quadriga, perché questa quadriga significa l’anno nella sua divisione nelle quattro stagioni attraverso le quali corre e completa l’anno. Per questo motivo i quattro cavalli che tirano la quadriga sono rappresentati due di loro dopo una parte del mondo e gli altri due dopo l’altra. […] Nella mano sinistra è posta la mela del mondo e una candela eretta con tre fiamme come segno della Trinità divina, la cui luce illumina tutti gli uomini. E questa immagine mostra il suo aspetto nell’etere”. Di conseguenza, gli ambienti collegati alla natura solare sono solitamente aulici. Le persone associate alla natura del Sole conducono una vita ricca, radiosa, vivace e pacifica, senza carichi di lavoro. Nel tardo Medioevo e nel Rinascimento, lo sport era parte integrante della vita di tutti i giorni ed è stato spesso associato ad attività solari. La massima personificazione del potere del sole è presentata come radiosa e sicura di sé, è in analogia al governante laico o ecclesiastico. Alcuni figli del sole sono anche caritatevoli. L’esempio del Sole generoso sembra incoraggiarli a donare la loro abbondanza ai meno fortunati. Occasionalmente, i figli del sole fungono da medici. Probabilmente in origine era un riferimento alla competizione musicale nota tra Apollo e Pan della mitologia romana, anche la musica svolge un ruolo: in analogia al Sole possono comparire musicisti, ad esempio nelle bande di Alta. I loro strumenti speciali si riferiscono anche ad un gioco (o ad una attività ludica) destinata ai nobili e ai cittadini ricchi. Il Sole governa il segno del Leone.
VENERE
Nelle raffigurazioni di Venere i suoi figli, ovvero allegria, sensualità, piacere, fertilità, regnano sovrani. La fertilità domina la scena di Venere. Gli elementi associati al pianeta sono l’amore, la bellezza, l’arte e la convivialità in altre parole, tutto ciò che è attraente e suscita desiderio. Michele Scoto ne delinea la rappresentazione nel Liber de signis: “Venere è rappresentata come una persona più giovane di Sol, perché completa il suo percorso attraverso i segni più rapidamente. […] Ella denota il licenzioso e lo scherzoso […] e conferisce bellezza. Perciò è disegnata come una figura che fa presagire uno stato di buone prospettive per chi nasce sotto di lei. Per questo motivo la corona che porta in testa simboleggia allegria e sagacia. I capelli fini simboleggiano il profumo della rosa e il piacere dei sensi. I gioielli e i ricami delle sue vesti la virtù che attrae naturalmente gli altri verso di lei in modo che vogliano stare con lei. I suoi modi gentili simboleggiano la virtù sensibile di penetrare gli altri con amore. La fascia sulla fronte, un oggetto spesso rintracciabile in alcune allegorie, denota anche la sua licenziosità. Venere è rappresentata come segue: ha un viso ben modellato, né lungo né completamente rotondo, di media pienezza, bianco e di colore sano, occhi instabili, seno alto, capelli biondi, un’acconciatura alla moda con riccioli alle tempie e bei vestiti, vestita di gioielli e abiti ricamati”. Boccaccio, nella sua Genealogia Deorum Gentilium, il manuale di miti popolari del Rinascimento, attribuisce questi concetti a Venere: “[…] prende sotto la sua tutela le colombe (un chiaro riferimento al mito). Queste colombe sono poste sotto la cura di Venere perché sono uccelli che si accoppiano frequentemente e si riproducono quasi costantemente; quindi, sono considerate sotto la schiavitù di Venere a causa dei loro frequenti accoppiamenti […] Per questo si dice che i libidinosi sono sotto la tutela di Venere, perché sono sempre coinvolti nella lascività che appartiene alla professione di Venere. Le viene quindi attribuito un carro planetario perché, come gli altri pianeti, si muove in un continuo movimento continuo. Il fatto che il carro sia trainato da cigni può avere diverse ragioni: o perché il loro colore bianco rappresenta lo splendore femminile o perché cantano in modo così dolce, soprattutto poco prima di morire, che questo canto è molto attraente per gli innamorati persi nel loro desiderio eccessivo. Il mirto le viene attribuito sia perché, come dice Hrabanus Maurus è originario delle coste marine, e si dice che Venere venga dal mare, oppure perché si dice che il suo profumo provochi l’amore. Oppure, come dicono i medici, perché fa molte cose buone per le donne, o perché dalle sue bacche si può ricavare una sostanza speciale per stimolare la passione e poi intensificarla. Lo conferma il poeta Sutrio, che presenta la prostituta Glicone come segue: “Portami del mirto, affinché io mi getti più vigorosamente tra le braccia di Venere”. La rosa è il suo fiore perché ha un profumo”. Un altro attributo è lo specchio che rappresenta la bellezza. Occasionalmente un giardino come luogo di svago e piacere, o un giardino d’amore come luogo di piacere fisico e dissolutezza, sono associati a Venere. I figli di Venere, inoltre, sono spesso rappresentati come amanti, danzatrici, musici. Anche le frequenti raffigurazioni dei bagni fanno riferimento alla lussuria carnale. Perché una condizione per il successo amoroso e sessuale era l’igiene personale. Entrambi i sessi dovevano liberarsi da odori sgradevoli per non essere costretti e risultare più attraenti agli occhi (e ai sensi) dell’amato. Le scene dei bagni termali sono della natura di Venere, come anche le scene orgiastiche e sessuali, o di lascività. Oltre alla sessualità per puro piacere carnale, anche la golosità era considerata un qualcosa appartenente alla natura di Venere. I segni in cui Venere incontro la sua dimora sono il Toro e la Bilancia.
MERCURIO
Poche divinità romane hanno un significato così multiforme come Mercurio: la varietà e la diversità delle sue cariche e dei suoi compiti, nonché le affermazioni contraddittorie sulla sua origine, hanno portato a una complessa trattazione del suo significato già nell’antichità. Numerose raffigurazioni della Genealogia Deorum Gentilium di Boccaccio, Mercurio è descritto come l’araldo degli dei e l’interprete delle loro parole. Allo stesso tempo il poeta sottolinea la sua velocità, simboleggiata dall’aggiunta dei calzari alati. Accenna anche alla sua capacità di prendere o dare il sonno – espressa dal caduceo, attorno al quale si avvolgono due serpenti dotati quindi di potere ipnotico. Michele Scoto descrive Mercurio nel suo Liber de signis in questo modo: “Mercurio è rappresentato come un giovane uomo, barbuto, perché completa la sua orbita più rapidamente del Sole e di Venere. Denota i saggi, che sono in un certo senso simili agli antichi, e in parte i malinconici. Per questo la corona con pietre preziose simboleggia una prelatura spirituale, un vescovato o un’abbazia, ecc. La brevità dei capelli, invece, indica la tonsura di un chierico. Lo scettro denota potere e dominio su molti che vivono dignitosamente sotto il suo virtuoso governo. Il libro simboleggia la saggezza. […] Mercurio è rappresentato come segue: Ha un viso medio sotto ogni aspetto viso, capelli rossi… Indossa un mantello intorno al collo e al busto e un bastone con doppi rami senza fogliame e un libro che simboleggia la saggezza”. Il dio planetario è raffigurato mentre viaggia nel cielo su un carro, spesso è accompagnato da una coppia di galli come animali da tiro. Come messaggero degli Dei della mitologia antica, simboleggia il principio della mediazione. Di conseguenza, i suoi figli si riferiscono al trasferimento di materiale, ovvero trasferimento di conoscenze e comunicazione. Rappresentano il commercio e la mercanzia e praticano mestieri artigianali come l’orafo, il costruttore di organi o l’orologiaio. In alternativa, sono rappresentanti delle sette arti liberali o delle belle arti perché sono discipline e professioni in cui si combina arte e ingegno, nonché abilità tecnica e manuale unita ad una necessaria e innata sensibilità”. Inoltre, Mercurio è considerato il pianeta responsabile degli studiosi. Pertanto, tra i suoi figli è di solito un calcolatore, un insegnante, uno scriba, un oratore o talvolta un medico. I segni di Mercurio sono Gemelli e Vergine.
LA LUNA
Nella cultura babilonese, la luna era il simbolo di Sin, il padre, e rappresentava l’archetipo della dignità e del dominio reali quindi in analogia alla dignità regale e del governo. Era considerata il “sovrano più eccelso”, a cui veniva conferito lo scettro, era l’astro più importante e non aveva alcun sovrano al di sopra di sé. Persino Šamaš, il Sole onniveggente, era subordinato a lui. Si presumeva che la Luna fosse iniziata a tutti i segreti del cosmo e le si attribuiva il titolo di “signore del cosmo” e le si attribuiva mitezza e disponibilità, che la facevano diventare anche un medico. La sua influenza sulla crescita era ripetutamente enfatizzata e la divinità maschile associata alla Luna era spesso chiamato dio della vegetazione. A causa della sua forma mutevole durante le singole fasi lunari, nella mitologia greca il satellite della Terra veniva chiamato dio femminile. Divinità femminili come Selene o Artemide, il principio materno di Hera, la divinità sotterranea, il mondo sotterraneo di Persefone, la magia di Ecate. Di conseguenza, la luna era chiamata “stella di Selene”, “di Artemide”, ecc. Dai Romani la dea della luna fu adottata e venerata come dea del mese. A lei era dedicato il tempio di Luna sul colle romano dell’Aventino. Dalla Repubblica romana, ci sono solo poche notizie di segni miracolosi legati a Luna. Nelle credenze popolari, tuttavia, la dea della luna aveva un ruolo considerevole: le venivano attribuite qualità come il divenire e il tramontare, la crescita e la fertilità. Il dio del sole e la luna servivano insieme come immagine figurativa dell’eternità (sole che sorge, luna che scende). Dal momento che entrambi sembrano compiere rapidi movimenti sul firmamento fin dall’inizio sono stati raffigurati a cavallo di carri. L’astrologia della tarda antichità e dell’alto Medioevo descrivono la luna come umida. In Tolomeo, essa guida tutti i pianeti insieme al Sole e, secondo Iulianos, la Luna guida l’intero cosmo nel rango di regina dei cieli notturni. Tuttavia, si nota anche che la Luna non brilla da sola, ma è illuminata dal sole e che ha un’influenza proporzionante l’attribuzione del satellite della terra al segno del Cancro casa della luna ma anche segno del solstizio d’estate, una perfetta attribuzione che integra in sé tutti i significati della Luna. Avrebbe un’influenza sulla gravidanza, sulla forma del corpo, sul viso e sul matrimonio come riportato da Vezio Valente e Retorio. Valente descrive anche l’influenza sul reddito e sulle spese, sulle navi, case e viaggi. Abū Maʿshar menziona una connessione con la magia e le cose che ingannano le persone. Michele Scoto, nel Liber de Signis, dice della luna: “Alcuni pagani dicono che si riceve la corporeità dalla luna come si riceve lo spirito e la vita dal sole. E dicono che Luna è la protettrice delle vie e è una vergine […] Viene rappresentata con le corna, perché come le corna sono flessibili fino alla curvatura, così anche l’aspetto della Luna cambia […] È illuminata con due candele o torce nelle sue mani, una delle quali simboleggia la luce che riceve dal sole, e l’altra la luce che trasmette a chi sta sotto di lei (il mondo sublunare). […] Viene trasportato su un due o quattro animali, che rappresentano la velocità della sua orbita, che è più veloce di quella del sole […]”. In seguito, la luna fu considerata causa di malattie mentali e si disse che il suo bagliore aveva un effetto morboso. un effetto di formazione della malattia. Spesso si affermava che Luna era la dominatrice dell’elemento acqua. Questo legame portava anche a rappresentazioni meno lusinghiere. In un manoscritto dell’astrologo italiano Andalò di Negro (1260-1334), le divinità planetarie sono presentate con ricchi abiti. Solo la luna è raffigurata come una ragazza che fa il bagno. La sua bassa posizione sociale serve ovviamente a legare questo dio planetario a una classe sociale non elevatissima. Altre attività associate alla luna hanno a che fare con l’acqua (pescatori, marinai, bagnanti, mugnai) o alludono all’incostanza e alla credulità delle persone. L’instabilità e la peregrinazione, il vagabondare, sono spesso immagini associate alla Luna.
FONTE LE IMMAGINI DEI PIANETI SECONDO LA RICERCA “DIE MACHT DER STERNE” Planetenkinder: ein astrologisches Bildmotiv in Spätmittelalter und Renaissance di Annett Klingner
L’Estate secondo la sizigia estiva vista da Roma. Prima dell’inizio dell’estate 2023 (che avrà luogo all’ingresso del Sole in Cancro) la sizigia estiva riguarda un Novilunio quindi una congiunzione Luna-Sole al 23° Grado dei Gemelli. Seguono alcune indicazioni sulla sizigia estiva su che tipo di estate potremmo aspettarci (personalmente seguo le indicazioni di Battista de Ruberti nel suo Osservazioni de Astrologia testo del 1567).
La prima cosa da considerare secondo l’autore è la natura del confine della “sizigia”. Se si tratta di un Novilunio, considereremo il confine della congiunzione dei due luminari. Se si fosse trattato di un plenilunio avremmo considerato il confine del “luminare nell’emisfero visibile”. Battista pare usare i confini tolemaici per le questioni del tempo.
La sizigia estiva è nel confine tolemaico di Saturno. Dice Battista De Ruberti che se il confine della sizigia stagionale è contrario alla natura della stagione stessa, indica che i caratteri tipici della stagione risulteranno contradditori. Essendo Saturno un pianeta la cui natura è fredda e secca, essendo in un segno freddo e umido, e poiché orientale al Sole e nel secondo quadrante e secondo le indicazioni di Battista de Ruberti nella mansione lunare Anfora Acqua Aquari la sua natura esprime quanto segue.
Il confine della sizigia propende a nature umide, poiché il pianeta è stazionario / retrogrado l’umidità è molto intensa e corruttiva. Dice Battista De Ruberti che se la stagione estiva, che è propriamente calda secca, è rappresentata da un pianeta contrario, Saturno è contrario ai caratteri dell’estate, non possiamo aspettarci una estate “fredda” ma piuttosto un’estate diversa dalla norma. L’umidità sarà intensa e Saturno come confine della sizigia estiva può indicare improvvisi e violenti temporali causati dall’intensità in questo caso dell’umidità, ovvero i temporali estivi saranno caratterizzati dalla loro intensità nella precipitazione e dal loro potenziale danno, dalla loro violenza. E poiché Saturno confine della sizigia è in un segno “settentrionale” (Pesci) gli eventi più estremi potrebbero riguardare le aree settentrionali del nostro territorio.
Essendoci una congiunzione Venere-Marte in Leone non si escludono giornate molto calde (tuttavia la congiunzione non si perfeziona), ma Marte è nell’emisfero invisibile quindi si conferma un caldo dove sarà più pronunciato l’umidità espressa da Saturno signore del confine della sizigia.
Il pianeta più alto è Giove, secondo Battista de Ruberti il pianeta che acquisisce maggiore altezza concorre nell’indicare la qualità del tempo. Giove è in Toro segno freddo e secco ma nelle indicazioni dell’autore indica che il segno produce tuttavia anche umidità. Il toro della prima decade, come quello indicato da Giove, è un segno che promuove terremoti, venti, formazioni di nuvole. Essendo Giove in Toro con latitudine negativa promuove movimenti tellurici. Giove non è a suo agio nel segno del Toro, è peregrino tuttavia può aiutare a creare giornate liete e piacevoli dal punto di vista climatico.
Venere Marte congiunti dice l’autore propendono alla formazione di tempeste notabili. La congiunzione non si perfeziona. Questo indica “molta imprevedibilità”.
La cascata dell’Acquario Stellato si configura al Medio Cielo della sizigia estiva. Ruberti dice che se Saturno è stazionario / retrogrado è più propenso a produrre piogge. La cascata dell’Acquario Stellato produce molta umidità e può indicare molte piogge, torrenziali, che producono allagamenti.
CONCLUSIONI – Il confine della sizigia è di SATURNO e la posizione del pianeta e le sue qualità naturali propendono per indicare un’estate caratterizzata da fenomeni insoliti, di natura piovosa, fredda (per freddo va inteso qualcosa connesso all’estate, come indica lo stesso Battista De Ruberti un confine Saturno per un periodo che stagionalmente è in genere caldo può indicare giornate molto calde ma caratterizzate anche da improvvisi abbassamenti di temperatura o a giornate insolitamente fresche per il periodo stagionale). Dobbiamo aspettarci anche eventi importanti sul piano climatico, e i temporali estivi potrebbero avere caratteri molto severi e distruttivi vista la natura del confine della sizigia.
Testo in latino, stralcio dell’immagine del Sole in Ariete (Alhamel) e in Leone (Alazet). Tratto da “Liber de imaginibus planetarum ex sciencia Abel iusti filii Ade primi patris scientiarum” “LIBER SOLIS” Capirtolo 6 “De nomine Solis per quemlibet signum desi[g] no, quia habeo in alia parte […]”
[…]
Prima igitur ymago fit Sole in Alhamel, id est in Ariete manente ut infirmitas alicui homini in membrum quod volueris immitatur. Fiat ergo ymago hominis, ut superius diximus, et sit hominis. Quod si pro muliere fuerit, fiat ymago feminea. Hoc tamen previso, ut illud membrum in quo infirmitatem mittere volueris, de propio statu torqueatur et in pectore anuli Solis sculpantur et in capite nomen signi et nomen Solis in signo morantis et in ventre sculpantur hec sigilla:
Et postea suffumigetur et exorcizetur secundum quod superius diximus. Ostendatur ymago prefata illi quem infirmare vis. Et dixerunt philosophi quod Noe filius Lamech mutavit faciem filii sui Cham cum hoc prestigio. Generaliter potest infirmus sanari: si volueris infirmus sanare a quolibet morbo scribe in mense Alhamel, Sole in ipso existente, hec quatuor sigilla:
in pergameno de ariete nato die dominico facto, et eciam illud nomen Dei magni, primum nomen domini Solis libro Solis pertinens et in carta scribatur Snissoth. Hoc interim dicto et in eadem carta scripto, scilicet ille pro quo istut facio a qualicumque morbo gravatur sanetur. Postea fumigetur cum fumigationibus prefatis et circa collum infirmi ligetur et sanabitur.
[…]
Quinta ymago fit Sole in Alazet, id est, in Leone morante, ut homo quilibet sive mulier ab infirmitate custodiatur. Fiat ergo ymago hominis in cuius pectore anuli Solis sculpantur et in capite nomen signi et nomen Solis in signo morantis. In facie vero sculpa[n]tur hoc nomen: Bafria. Et in ventre vero sculpantur hec sigilla:
Fumigetur et exorsizetur et in curia illius pro quo facta est sepeliatur dicendo istut prestigium: «Socratem Sofronicum ab omni infirmitate custodeat et liberet.» Et dixerunt philosophi quod quidam sapientes per hoc prestigium ante diluvium multos ab infirmitatibus custodiebant, qui non moriebantur donec totus eorum naturalis complectionis cursus transieret.
BIBLIOGRAFIA
Consultata la seguente ricerca: Cahiers de recherches médiévales et humanistes – Journal of medieval and humanistic studies 33 | 2017 Textes et savoirs scientifiques et magiques – The Liber Lune and the Liber Solis attributed to Hermes in the MS Vatican, B.A.V., Barb. lat. 3589
Iudiciorum Ptolomei ad Aristonem filium suum liber
Signorum alia sunt masculini generis, alia feminini; feminini ut Taurus, Cancer, Virgo, Scorpio, Capricornus, Pisces. Alia sunt stabilia, alia instabilia, alia mediocria; stabilia ut Taurus, Leo, Scorpio, Aquarius, et hec sunt annorum; instabilia ut Aries, Cancer, Libra et Capricornus, que sunt dierum; mediocria Gemini, Virgo, Sagittarius et Pisces, et hec sunt mensium. Item eorundem alia sunt duorum negotiorum, alia unius; duorum veluti Pisces, Gemini, Virgo, Sagittarius; cetera alia sunt unius.
De planetis
Postquam autem turrium XII divisionem fecimus, quia per planetas earum magistros habent moderamentum ipsorum planetarum partitionem seu gloriam, atque dispositionem seu proprium eorum hospitium, atque officium non negligenda fore autumavimus, quibus studiose cognitis preteritorum, presentium, atque futurorum temporum doctrinam non ignorabitis.
De eodem
Planetarum igitur alii boni, alii mali, alii mediocres. Mali ut Mars et Saturnus, isti enim ubicumque inveniuntur vel permanent et adversantur atque diminuunt, preterquam suis scolaribus non adversantur sed prosperantur. Boni ut Iupiter et Venus, nemini quidem umquam obfuerunt, sed alienos atque suos ab illicitis quoad possunt tuentur; unde isti dicuntur pii, Mars et Saturnus impii. Alii mediocres ut Sol, Mercurius, Luna, mediocres ideo dicuntur quia suis bona ingerunt, alienis non multum mali sed mediocriter ingerunt. Item, alii veridici, alii falsidici. Veridici ut Sol, Venus, Iupiter; falsidici ut Saturnus, Mars; Mercurius et Luna cum veris veri, cum falsis falsi.
De natura planetarum
Saturnus quidem nature frigide et sicce, Iupiter calide et humide, Mars vero calide et sicce, ⟨Sol calide et sicce,⟩ Venus frigide et humide, Mercurius temperate quamobrem vertit se cito ad cuiuslibet naturam. Si enim fuerit cum bonis, bonus erit; si cum malis sive mediocribus, similiter reperietur. Luna frigide et humide nature nullatenus dubitetur, patet enim cum Luna iungitur Soli, semper emittit humiditatem et raro contingit non emittere humiditatem sui.
De nominibus turrium
Horum itaque turres XII sunt. Nomina igitur turrium apte positarum hec sunt: Aries, Taurus, Gemini, Cancer, Leo, Virgo, Libra, Scorpio, Sagittarius, Capricornus, Aquarius, Pisces. Quorum alia sunt calida et sicca et vigent in oriente, ut Aries, Leo et Sagittarius; alia frigida et sicca, ut Taurus, Virgo, Capricornus; alia calida et humida, ut Gemini, Libra et Aquarius, et vigere supradicta in meridie non dubitamus, hec vero in occidente vi[a]m suam exercere affirmamus; alia frigida et humida, ut Cancer, Scorpio et Pisces, suumque esse fore in septentrione, fili mi Eriston, non titubes.
Kitāb-i ʻAjāʾib-i makhlūqāt (Il libro delle meraviglie e delle creature كتاب عجايب مخلوقات) anno di pubblicazione 1906 (XX secolo) probabilmente ispirato a manoscritti medievale precedenti (vedi link fonte più avanti). Secondo il ricercatore Ali Karjoo-Ravary i dipinti presenti in questo manoscritto sono stati inseriti successivamente. L’autore è un indovino e mago persiano che attribuisce la sua conoscenza al biblico Salomone. Contiene 56 illustrazioni dipinte a mano, per lo più creature demoniache. I demoni illustrati da questo manoscritto sono quelli che nella cultura araba prendono il nome di JINN in arabo جِنّ, creatura citata nel Corano e definibile come entità soprannaturale intermedia fra mondo angelico e umanità, dotata di una natura maligna, anche se a volte può offrire anche nature favorevoli, benevole e protettive. Secondo la tradizione araba queste entità tendono tuttavia ad opprimere la persona, sono esseri che “coprono” e “opprimono” l’essere umano attraverso azioni nascoste e impercettibili.
Di seguito riporto le 12 immagini dei 12 demoni associati ai 12 segni zodiacali. Il manoscritto (di cui non conosco alcuna traduzione inglese purtroppo) è descritto da Ali Karijoo-Ravary come una raccolta di informazioni magiche e rituali, connesse anche alla produzione di talismani. Le immagini che seguono partono dall’Ariete e sono secondo l’ordine dei segni, concludendo con i Pesci.
Fonte del manoscritto: Princeton University Library
Secondo le traduzioni del Šams al-maʿārif, testo attribuito ad Albiruni, curate dal professor Daniel Martin Varisco (1951, Strongsville, Ohio, antropologo e storico americano ricercatore in storia dell’orientalismo, antropologia dell’Islam, storia dell’agronomia e dell’astronomia islamiche, attualmente professore di ricerca presso l’Università del Qatar) seguono le attribuzioni degli incensi e delle spezie relative alle suffumicazioni di ogni mansione lunare. Osservo da questo elenco quanto la letteratura sia diversificata su questo argomento, e non esistono attribuzioni concordi e uniformi. I numeri che seguono sono relativi alla mansione di riferimento, seguiranno poi le indicazioni delle spezie, incensi, o elementi naturali associati alle relative suffumicazioni. Successivamente l’elenco delle 25 stelle fiduciarie riportate dal ricercatore, e provenienti sempre dal suo studio del Šams al-maʿārif.
Sarcocolla, un ingrediente della Venticinquesima Mansione Lunare
COMMENTO: per incenso orientale ci si riferisce di solito a incensi composti da più elementi naturali, tutti contraddistinti da elevata fragranza. Per esempio la base più comune di incenso orientale è un miscuglio di fragranze derivanti da vaniglia, ambra grigia, sandalo, patchouli, resine di piante dolci come labdano e benzoino, spezie profumate come cardamomo, pepe rosa, coriandolo, cannella, chiodo di garofano.
mansione 5 – incenso nadd, incenso di giava, mastice, 6 – costus, semi di assenzio 7 – semi di ortica, semi di lino 8 – costus, buccia di melograno 9 – nadd incenso, zafferano 10 – semi di mirto, steli di zafferano
COMMENTO: per incenso nadd ci si riferisce ad un incenso molto costoso che divenne popolare tra i ricchi arabi in epoca medievale, costituito principalmente da legno di aloe, ambra grigia, muschio, legno di Boswellia sacra, benzoino. Per incenso di giava ci si riferisce solitamente al benzoino, ovvero ad un incenso ricavato dalla resina di una pianta ovvero l’arbusto Styrax benzoin. Ancora oggi dall’isola di Giava troviamo in vendita grani molto pregiati di questo incenso, chiamato kemenyan. Per costus ci si riferisce alla radice e ad altre parti della pianta Saussurea costus. In particolare l’olio essenziale ha un odore specifico, pungente, ovvero ha una fragranza di “odore animale” che ricorda il cuoio, con sottofondo legnoso e note di muffa.
mansione 11 – buccia di melograno 12 – noce moscata 13 – incenso orientale 14 – incenso orientale, semi di indaco 15 – incenso orientale 16 – seme di assenzio, camomilla 17 – pepe, zafferano, legno aromatico 18 – foglie di mirabolano bianco
Commento: le foglie di mirabolano bianco sono le foglie di un albero da cui si ricava anche un frutto commestibile. La pianta emana un gradevole profumo, non so se anche le foglie hanno fragranze particolari quando essiccate, ma sicuramnete il legno emana fragranze fruttate.
Commento: il nardo è una pianta da cui si ricava un olio essenziale dotato di una importante profumazione, le sue fragranze sono dolci e legnose. Per cartamo ci si riferisce alle parti della pianta zafferanone (da non confondere con lo zafferano…), le note olfattive sono calde, intense e floreali.
Commento: per sarcocolla ci si riferisce con molta probabilità all’Astragalo sarcocolla (greco σαρκοκόλλα, da σάρξ “carne” e κόλλᾰ “colla”; arabo anzarūṭ, ʿanzarūt, kuḥl fārisī, kuḥl kirmānī; persiano anzarūt, ta sh m (< ča sh m ), kan dj ubā è un arbusto storico della Persia, da cui si ricava anche un balsamo. Alcune parti di questa pianta oggi sono state classificate come LETALI.
Stelle Fiduciarie e Mansioni Lunari
Come già affrontato nella sezione relativa alle Mansioni Lunari (LINK), quando si parla di dimore lunari non abbiamo come riferimento solo il Picatrix anche se oggi è il testo più gettonato e usato. Al contrario, abbiamo manoscritti e testi che affrontano le mansioni lunari ponendo l’attenzione sul ruolo delle stelle fiduciarie. Secondo le traduzioni del Šams al-maʿārif, testo attribuito ad Albiruni, curate dal professor Daniel Martin Varisco, riporto le Stelle Fiduciarie indicate da questo manoscritto. E’ lo stesso autore di questa ricerca a indicare come gli asterismi e quindi le stelle fiduciarie non intendono identificare “una porzione di longitudine eclittica” ma piuttosto dei “punti astronomici” di riferimento, per orientarsi nella ricerca delle mansioni nella associazione tra Luna con i 28 asterismi ovvero con le 28 stelle fiduciarie di ogni mansione. Infatti come si evince da questi autori non è presente l’elenco di nessuna longitudine eclittica (cosa che invece rintracciamo nel Picatrix), e sono semplicemente indicate le posizioni delle stelle fiduciarie. Superfluo dire che altri autori propongono per alcune mansioni posizioni diverse o asterismi diversi. Insomma la letteratura sulla questione mansioni lunari non è affatto omogenea!
FONTE
Illuminating the Lunar Mansions (manāzil al-qamar) in Šams al-maʿārif. Di Daniel Martin Varisco, ricerca pubblicata nell’opera “Arabica” ed edita da BRILL.
e caratteristiche generali della mansione secondo Ibn al-Hātim
La ventottesima mansione si chiama Al Batn al Hut e la sua imagine è quella di un pesce il cui dorso è striato di colori, nella sua bocca vi è un piccolo pesce. Modella questa immagine in argento. Fumigalo con la pelle di una capra. Legalo in un luogo in cui si desidera cogliere i pesci, usa una corda resistente. La sua specialità è attirare i pesci (per la pesca).
Commento: di solito ci si riferisce a Mirach. Tuttavia l’immagine talismanica ci parla di un Pesce che tiene nella sua bocca un altro Pesce. L’area di Mirach è eccessivamente spostata rispetto a questa immagine stellata, quindi è più probabile che ci troviamo nella ventottesima dimora lunare quando la Luna è prossima alla stella 83 Psc proprio sulla bocca di uno dei due pesci stellati, magnitudine 4.50.
POSIZIONE DA CONSIDERARE Per chi preferisce considerare la stella fiduciaria la stella di riferimento è 83 Psc è una stella nell’area dei Pesci stellati. La Luna che si approssima alla longitudine eclittica di 28° Ariete 18′ è nella sua ventottesima dimora lunare.
IMMAGINE TALISMANICA
Uso secondo il Picatrix
Chiamata ARREXHE. Per aumentare i commerci, assediare città, accrescere i raccolti, rafforzare le proprietà e far perdere al gioco, far perdere tesori, consentire ai viandanti un viaggio sicuro, infondere pace e concordia tra marito e moglie, rendere crudele la prigionia, arrecare ai naviganti sorti funeste.
Per generare le cose nefaste fai in modo che la Luna sia in relazione a Marte o a Saturno o meglio ancora combusta. Per generare le cose buone evita che la Luna sia in relazione a Marte o a Saturno, evita che sia in relazione al Sole.
RIFERIMENTI VARI
Lettera: ghayn
Trasliterazione: gh
Valore numerico: 1000
Fumigazione: squame di pelle di capra
Secondo Šams al-maʿārif: cumino nero
Entità reggente:Lūkhāʾīl
Nome della mansione: Ar-Rashāʾ
FORMULA GENERICA
(Rivolgere lo sguardo verso la posizione della Luna relativa alla mansione in cui si sta operando.) Nel nome del Grande Dio Onnipotente che presiede i diversi mondi, per i suoi grandi nomi (recitare una serie di nomi tra i 99 nomi di Dio, quelli più appropriati rispetto al lavoro che si sta compiendo con la mansione), chiamo te (nome dell’entità reggente della mansione con cui si sta lavorando) affinché tu possa concedermi (indicare quanto si intende ottenere) poiché attraverso questi fumi io collego l’alto con il basso per mezzo di questa immagine creata.Amen!
(Ripetere diverse volte, fin tanto che lo si terrà opportuno, fumigare l’oggetto e l’incisione creata durante la recitazione della formula; l’immagine dovrà essere incisa a partire dal momento in cui la Luna occupa la mansione desiderata, nelle ore notturne ovvero quando il Sole è già tramontato e non è ancora sorto, nel momento in cui l’ora planetaria è di un benefico per una operazione buona, (che il pianeta dell’ora comunichi con la Luna) e facendo in modo per le operazioni buone che la Luna sia esente da aspetti nello zodiaco con Marte e Saturno e invece abbia qualche aspetto con Giove o Venere, scegliendo quindi un momento elettivo adeguato. Seguire inoltre le indicazioni per ogni mansione proposte da ibn al-Hatim).
FONTI PRINCIPALI DI RIFERIMENTO
Le associazioni alle Mansioni provengono da Toufic Fahd, Huruf, e dall’opera Šams al-maʿārif riportate dalla ricerca di Daniel Martin Varisco (1951, antropologo e storico americano, accademico in storia dell’orientalismo, antropologia dell’islam, storia dell’agronomia e dell’astronomia islamiche, attualmente professore di ricerca presso l’Università del Qatar) dal titolo “Illuminating the Lunar Mansions (manāzil al-qamar) in Šams al-maʿārif” pubblica nell’opera “Arabica” ed edita da BRILL. Unitamente all’opera di Kristen Lippincott e David Pingree: ho acquistato la ricerca pubblicata in Journal of the Warburg and Courtauld Institute Volume 50 (1987) pp. 57-81 (28 pagine totali), con titolo “Ibn al-Hātim on the Talismans of the Lunar Mansions”.
Consultato la versione in italiano del PICATRIX edito dalla casa editrice MIMESIS.
e caratteristiche generali della mansione secondo Ibn al-Hātim
La ventisettesima mansione lunare è Al Fargh al Thani e la sua immagine è quella di un uomo che ha le ali. Modella questa immagine con argilla rossa. Metti assafetida e storace. Fumiga con cera e olio minerale. Incidi il nome del reggente sulla fronte del personaggio dell’immagine. La sua specialità è la rovina di qualunque bagno (inteso come terme) e la corruzione di tutta l’acqua in modo che nessuno ne possa beneficiare (per avvelenare).
Commento: la mansione si riferisce alla stella Alpheratz ovvero Alfa Andromedae. Le ultime mansioni sono più complicate da osservare, infatti dovremmo trovarci sempre nell’area di Pegaso. L’immagine talismanica vede un individuo alato, e le ali potrebbero proprio essere quelle di Pegaso stellato ma essendoci una figura umana l’area è anche quella verso Andromeda. Il riferimento quindi è per Alpheratz una stella che a livello prospettico è tra le ali di Pegaso e Andromeda).
POSIZIONE DA CONSIDERARE Per chi preferisce considerare la stella fiduciaria la stella di riferimento è 21 And è una stella nell’area di Andromeda stellata. La Luna che si approssima alla longitudine eclittica di 14° Ariete 18′ è nella sua ventisettesima dimora lunare.
IMMAGINE TALISMANICA
Uso secondo il Picatrix
Chiamata ALGARF. Per accrescere i commerci e ricavare guadagni, unire alleati, aumentare le messi, sanare le infermità, mandare in rovina il patrimonio di chiunque tu voglia, impedire la costruzione di edifici, mettere alla prova chi si trova in mare, prolungare la reclusione e scagliare disgrazie su chi vuoi.
Per generare le cose nefaste fai in modo che la Luna sia in relazione a Marte o a Saturno o meglio ancora combusta. Per generare le cose buone evita che la Luna sia in relazione a Marte o a Saturno, evita che sia in relazione al Sole.
(Rivolgere lo sguardo verso la posizione della Luna relativa alla mansione in cui si sta operando.) Nel nome del Grande Dio Onnipotente che presiede i diversi mondi, per i suoi grandi nomi (recitare una serie di nomi tra i 99 nomi di Dio, quelli più appropriati rispetto al lavoro che si sta compiendo con la mansione), chiamo te (nome dell’entità reggente della mansione con cui si sta lavorando) affinché tu possa concedermi (indicare quanto si intende ottenere) poiché attraverso questi fumi io collego l’alto con il basso per mezzo di questa immagine creata.Amen!
(Ripetere diverse volte, fin tanto che lo si terrà opportuno, fumigare l’oggetto e l’incisione creata durante la recitazione della formula; l’immagine dovrà essere incisa a partire dal momento in cui la Luna occupa la mansione desiderata, nelle ore notturne ovvero quando il Sole è già tramontato e non è ancora sorto, nel momento in cui l’ora planetaria è di un benefico per una operazione buona, (che il pianeta dell’ora comunichi con la Luna) e facendo in modo per le operazioni buone che la Luna sia esente da aspetti nello zodiaco con Marte e Saturno e invece abbia qualche aspetto con Giove o Venere, scegliendo quindi un momento elettivo adeguato. Seguire inoltre le indicazioni per ogni mansione proposte da ibn al-Hatim).
FONTI PRINCIPALI DI RIFERIMENTO
Le associazioni alle Mansioni provengono da Toufic Fahd, Huruf, e dall’opera Šams al-maʿārif riportate dalla ricerca di Daniel Martin Varisco (1951, antropologo e storico americano, accademico in storia dell’orientalismo, antropologia dell’islam, storia dell’agronomia e dell’astronomia islamiche, attualmente professore di ricerca presso l’Università del Qatar) dal titolo “Illuminating the Lunar Mansions (manāzil al-qamar) in Šams al-maʿārif” pubblica nell’opera “Arabica” ed edita da BRILL. Unitamente all’opera di Kristen Lippincott e David Pingree: ho acquistato la ricerca pubblicata in Journal of the Warburg and Courtauld Institute Volume 50 (1987) pp. 57-81 (28 pagine totali), con titolo “Ibn al-Hātim on the Talismans of the Lunar Mansions”.
Consultato la versione in italiano del PICATRIX edito dalla casa editrice MIMESIS.
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