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La Venere in fiamme di Christina Onassis: valutazioni genetliache

La combustione di Venere nella natività di Christina Onassis è molto esplicativa circa la capacità espressiva di un “combusto”. Attraverso questo articolo, tenterò di spiegarvi come la condizione di Astro combusto, e quindi un astro invisibile, ha un potente valore in sede interpretativa nei casi genetliaci.

PREMESSA INTRODUTTIVASi considera in generale che un astro combusto è indebolito perché, diventato invisibile, esso non è più percettibile a livello ottico. Tuttavia l’essere indebolito non significa che tale condizione non ha un valore in sede interpretativa. Proprio perché l’astro viene corrotto da tale evento accidentale, si produrranno una serie di qualità nel mondo sublunare. Un astro che perde la sua visibilità è un astro di cui non abbiamo più coscienza-ottica (in un certo senso diventa come qualcosa che ci sfugge e che non possiamo controllare con coscienza e prescienza), diventa vile, ambiguo, anomalo, imprevedibile. Ci sono tuttavia certi parametri sia accidentali che essenziali che possono colorare ulteriormente l’interpretazione finale del fenomeno. Ma a livello strettamente ottico, un pianeta si dice combusto quando entrando in relazione col sole e man mano che si avvicina ad esso diminuisce la sua visibilità fino ad essere totalmente inglobato dalla luce accecante del sole, entrando in una fase di invisibilità.

IL CASO DI Christina Onassis è molto suggestivo: è coinvolta una Venere che è sì combusta ma si sta separando dal Sole, eppure tale condizione è stata prodromica ad una serie di sventure proprio legate ai significati naturali ed accidentali del Sole e della Venere. Venere è contro sétta. Christina Onassis è di temperamento prevalente malinconico (secondo la tecnica che uso che è quella medievale), mentre l’Almuten Figuris è Venere e Giove che ottengono lo stesso punteggio (secondo i computi indicati da ibn Ezra): tra i due propendo per Giove essendo in una condizione migliore di Venere (per essenzialità e accidentalità).

VENERE INVISIBILE – la congiunzione Sole Venere rende Venere invisibile. Tale evento si realizza in Ottava Casa, luogo della morte, ma anche dell’angoscia e della paura. L’evento si realizza in un segno bicorporeo metà umano e metà bestiale. Venere rispetta la latitudine solare (Venere a -0.4° di latitudine), è in parallelo al Sole e si sta separando dal Sole, è invisibile e si trova nel range di combustione. Il fenomeno avviene in una casa inoperosa, che disabilita ulteriormente le virtù di Venere. Venere detiene molti significati naturali, tra cui anche quello del benessere fisico, della bellezza fisica, dei desideri, delle relazioni. In particolare Venere nel grafico di Christina Onassis è governatore dell’Ascendente e della VI Casa … dunque ha un valore strettamente legato al fisico e alla salute fisica e all’immagine di sé stessi (per sé stessi intendo in senso fisico). Ne consegue che una Venere combusta, inoltre una venere in un luogo inoperoso, potrebbe indicarci una vulnerabilità del corpo, e una condizione fisica precaria e fortemente connessa al deperimento fisico, all’alterazione organica che produce anche un senso di inestetismo che in questo caso è “immaginato” dal nativo (non reale, si vede insomma brutta). Christina sin da ragazza ebbe un tormentato rapporto col proprio aspetto fisico, sottoponendosi a soli 17 anni ad un intervento di rinoplastica, la donna è stata sin da ragazzina fino agli ultimi anni della sua vita ossessionata dall’aspetto fisico e afflitta anche da periodi in cui prendeva moltissimi farmaci per impedire al corpo di ingrassare, infatti faceva un largo uso di anfetamine. Venere è anche significatore naturale delle droghe e di conseguenza dei rimedi medicamentosi. Venere invisibile e corrotta dalla combustione produce dunque un evento nella vita reale della persona: condizioni di salute precarie, ossessione per il corpo, uso di anfetamine per non ingrassare, ossessione per l’estetica fino ad arrivare ad interventi chirurgici per operare modifiche al suo corpo, il tutto vissuto in una dimensione di paura e di conflittualità interiore, e di estrema fragilità.

SITUAZIONE FAMIGLIARE – il Sole che brucia un astro diventa importante in sede interpretativa, infatti il fenomeno di combustione è ad opera del Sole. Nella natività in esame il Sole sta bruciando un astro e di conseguenza avrà un effetto anche sui suoi significati naturali e accidentali. Il Sole ha diversi significati tra cui quello del padre ma anche del partner come anche della vitalità generale e delle azioni nel mondo e della percezione della realtà. La condizione del Sole combusto a Venere la dice lunga sugli eventi biografici di Christina: per prima cosa poiché il Sole corrompe Venere, il Sole non distrugge le virtù di Venere, piuttosto le depaupera da Venere usurpandola di secchezza e di irraggiamento accecante, il Sole si colorerà di alcune virtù venusiane tuttavia corrotte e alterate. Il Sole irradia nel vissuto di Christina passioni venusiane fragili, vili, ambigue, contorte, i desideri della nativa sono pericolosi, dediti all’uso di droghe e a rimedi medicamentosi per raggiungere una sorta di elisir di lunga vita, con rimedi però che invece di portarle condizioni gradevoli, la pongono in situazioni di criticità derivanti in particolare dall’abuso di certi farmaci e di certe droghe. Inoltre il Sole governa la IV casa quindi ha un forte significato connesso al Padre della nativa e più in generale ai significati della IV ovvero la famiglia in generale: la nativa ha perso il padre in giovane età a causa di un incidente, ciò portò nel giro di poco tempo anche al suicidio della madre. Venere è anche un significatore naturale della Madre insieme alla Luna, in questo caso la congiunzione combusta Sole-Venere esprime in sintonia la distruzione del padre e della madre. Inoltre le situazioni conflittuali in ambito famigliare e le tragedie vissute coincidono perfettamente anche col fatto che Venere nel suo moto diurno si sta separando dal Sole e si applica in tale situazione a Giove per sestile e a Saturno per quadrato. Il sestile Venere combusta in via separativa dal Sole con Giove che governa l’ottava suggerisce che dagli eventi tragici incorsi, la nativa erediterà patrimoni importanti, come è stato perché ha ereditato tutti i beni di famiglia (molto cospicui). Mentre l’applicazione di Venere a Saturno con un aspetto di quadratura e un Saturno dignificato nella sua esaltazione, suggerisce le dure prove “saturnine” che la nativa ha dovuto vivere anche come conseguenza di una serie di eventi famigliari, insomma Venere che si dirige verso una fase separativa dal Sole, incontra solo il supporto di Giove (benefici dalla eredità) ma incontra anche la severità di Saturno (tormenti esistenziali, fisici, prove).

HYLEG E ALCHOCODEN – Secondo le indicazioni di Guido Bonatti, determino come Hyleg il SOLE e come Alchocoden proprio VENERE. È molto suggestiva la natura dell’Hyleg e dell’Alchocoden perché coincidono con la congiunzione Sole Venere: con Venere combusta e invisibile. L’Hyleg è il datore di vita mentre l’Alchocoden è il datur annorum ovvero un astro che ci darà orientativamente la durata della vita. Rimanendo in una dimensione di osservazione generale, quando l’Alchocoden è sottoposto a invisibilità per azione di combustione del Sole, in genere potremmo stare di fronte ad una natività i cui anni di vita sono “combusti” ovvero bruciati, ridotti, ridimensionati, la vita è in genere sottoposta a forze contrarie e distruttive, corruttive appunto, e il nativo potrebbe quindi morire in giovane età. Inoltre ciò avviene nella casa proprio della morte che se anche non ci da informazioni sulla durata della vita, ci indica la qualità dell’evento mortale. Christina muore a soli 37 anni: una vita dove nonostante ricchezza e benessere materiale si sono avvicendati eventi terribili, luttuosi, una salute fragile e compromessa, atteggiamenti ossessivi, relazioni amorose insoddisfacenti e turbolente, paure e ossessioni varie, ossessioni per il cibo e per l’aspetto fisico, abuso di droghe e di anfetamine per non ingrassare, la morte tragica del padre, il suicidio della madre, dunque una morte prematura a 37 anni per edema polmonare, una morte che coincide con Venere che è Alchocoden ovvero datur annorum che poiché combusta ha ridotto drasticamente il potenziale di vita. Si sa dalla sua biografia che tentò in diverse occasioni il suicidio.

La congiunzione Sole-Venere con Venere combusta diventa in questa nascita di estrema importanza, per un motivo sostanzialmente semplice: Venere governa alcuni punti vitali della natività, tra cui quello più importante che è l’Ascendente. Inoltre si oppone in un aspetto applicativo alla Parte di Fortuna che è al grado 0° del Cancro disposta tra l’altro da una Luna in Esilio nella casa di Saturno; inoltre l’Alchocoden coincide proprio con Venere. La combustione non sempre produce cose estremamente negative nel vissuto di una persona, a prescindere se sia un astro che si applica al sole o che si separa da esso, ma quando il pianeta combusto governa alcuni punti “vitali” o è legato ad alcuni significatori vitali, produce per analogia una situazione perniciosa da monitorare con attenzione. Ecco che l’astrologia può venirci in soccorso: anche difronte a situazioni perniciose come in questo caso, se abbiamo consapevolezza di questi fatti e di questi dati, possiamo prenderne “coscienza” e anche se alla fine esisterà una “determinazione temperamentale” inappellabile, possiamo quanto meno affrontare con una mente diversa certe situazioni della nostra vita, e compensarle in modo consapevole.

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Astri in dignità essenziale bruciati: come una pietra che decade e si rompe

Interpretare una carta di nascita, o qualsiasi altra immagine celeste, presuppone la necessità di tenere in considerazione questioni astronomiche imprescindibili. L’astronomia è una conoscenza che non può essere elusa dallo studio dell’Astrologo cosciente di ciò che sta facendo, altrimenti staremmo praticando astrolatria, legittima se intendiamo praticarla ma che non ha nulla a che fare con l’Astrologia.

L’Astrolatria infatti è quell’approccio nei confronti delle immagini celesti che tende a vedere nelle cose del cielo un fenomeno simbolico più che reale, che produce congetture deduttive ma che sono il frutto di una elucubrazione di un simbolo e quindi della sua idolatria (che ciò possa essere fatto coscientemente o meno, è un’altra faccenda). Tuttavia il fenomeno Astronomico e quindi ciò che realmente avviene sopra le nostre teste, e che noi possiamo vedere attraverso gli Astri che si rendono visibili a occhio nudo, è qualcosa di reale e matematico, di preciso. Questo non denatura il fenomeno in qualcosa di “assoluta razionalità” anzi, conferisce alla creazione e al suo fenomeno una intelligenza dai caratteri superni non affidata al caso ma ad un ordine che segue un suo ordine e una sua Legge che nessun uomo potrà mai sovvertire.

Il primo approccio che dobbiamo avere nei confronti di una immagine celeste è comprendere, per quanto è in nostra conoscenza, il fenomeno astronomico stabilendo per esempio quali astri sono realmente visibili nella sfera locale e nella percezione del nativo, oppure quelli che sono più forti per posizione accidentale, nonché quegli astri che si rendono invisibili per l’eccessiva loro vicinanza al Sole, o quelli che sono eccessivamente distanti da esso. Infatti, in una carta di natività gli astri visibili e in relazione al Sole sono quelli più forti e che più di tutti hanno importanza. Tra due astri angolari, uno in aspetto ai luminari e l’altro no, prevarrà quello che è in aspetto ai luminari, nel bene o nel male. Stabilire un astro forte, significa di conseguenza apprendere e comprendere che quell’astro, nelle sue caratteristiche naturali, infonderà su di noi una sua impronta, che noi esprimeremo rievocandone un temperamento, o una certa modalità. Questo perché l’uomo non è svincolato dal fenomeno astronomico, non siamo estranei ad esso e la nostra esistenza dipenderà anche dalla relazione agli astri e dal loro perfetto equilibrio in relazione alla Terra, luogo del nostro esistere ed essere. Vedete, ultimamente mi sto sempre più rendendo conto che un certo modo di fare astrologia ha portato, con un approccio relativista, a ritenere l’umana complessione come un qualcosa di estraneo al cielo, così diventa più importante la psiche dell’uomo e meno rilevante la realtà del macrocosmo, dell’universo e del cielo, quando basterebbe solo ragionare e capire che se esiste una psiche e che se abbiamo funzioni psichiche ed emotive è anche dovuto a fattori fisici, e a situazioni ambientali, ed ecosistemiche, connesse a loro volta alla natura del cielo perché è il Cielo a decretare le possibilità di qualsiasi ecosistema. Il Sole se fosse stato più vicino alla Terra, o la Luna se non fosse dove è, non avrebbero permesso la vita che conosciamo sul nostro pianeta, e probabilmente i sistemi biologici e naturali sarebbero molto diversi da quello che sono, e diverse sarebbero anche le condizioni della eventuale materia vivente, incluse quelle psicologiche.

Così in questa occasione riporto un pensiero di Albumasar, attraverso un suo aforisma, che condivido pienamente. Egli si riferisce agli astri combusti evidenziando come non tutti li considerino allo stesso modo. Afferma che ci sono alcuni che ritengono un astro in dignità essenziale ma combusto come meno sofferente. Ma se ci riflettiamo perché dovrebbe essere meno sofferente? Solo perché in dignità essenziale? Quindi la dignità essenziale renderebbe meno “bruciato” un astro…? E in che modo lo farebbe? Proteggendo l’astro? E come può esprimersi una condizione simile? Albumasar osserva che un Astro bruciato al Sole, è bruciato e basta. Perché tale condizione è astronomica e determinata dalla vicinanza eccessiva dell’Astro al Luminare diurno. Quindi per un fatto specificatamente astronomico e matematico.

DICE ALBUMASAR: II, 179 Alcune persone dicono che quando un astro è combusto nel proprio domicilio o nella propria elevazione (esaltazione) non provoca offesa. Tuttavia, quando Saturno, che è freddo e secco, viene combusto, è simile alla pietra che, bruciata dal fuoco, decade e si rompe. Quando Giove viene combusto è simile all’oro che si scioglie e quando si muove sotto i raggi del sole la sostanza pura assume una tonalità rossa (è corrotto). Quando Venere e la Luna vengono combusti sono simili all’argento vivo che gettato nel fuoco, il fuoco fuoriesce da esso come da qualcosa di diverso dalla sua natura originaria, a tal punto che non è in grado di tollerarlo.

 

 

Osserviamo come Albumasar per gli astri fondamentali afferma con estrema convinzione che quando combusti, a prescindere se sono o non in dignità essenziale, subiranno corruzione e danno. Perché arriva a questa considerazione? Per una semplice constatazione razionale e astronomica: un Astro troppo vicino al Sole non potrà mai sopportare l’azione di estrema distruzione del Luminare diurno, e sarà corrotto nella sua natura, e la combustione sarà ugualmente severa anche se l’Astro è in dignità. Ovviamente il fenomeno di combustione non significa che realmente il pianeta è distrutto dal sole, questo avvicinamento dell’Astro al Sole è una percezione che ha l’uomo dalla terra, e dopo questa fase l’astro risorgerà da questa condizione. Da un dato astronomico ricaviamo poi deduzioni interpretative chiare che si produrranno normalmente nell’osservatore senza bisogno dell’ausilio di chi ci dica cosa significa un astro bruciato al sole e che poi fuoriesce da tale condizione: naturalmente si arriverà ad una deduzione da tale osservazione!

 

Aforisma tratto da
Giuseppe Bezza da Angelicus 29, fo. 62ss. Laurentianus Plut. 28, 33, fo. 123ss.
Traduzione in inglese di Daria Dudziak. CIELO E TERRA LINK
Abû Ma’sar, Libri mysteriorum

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