Stabilito che il metodo astrologico permette di valutare il temperamento prevalente di un individuo (tecnica che non mi capacito come non possa essere usata o come sia stata dimenticata dagli approcci contemporanei che fanno della “psicologia” una ragione di vita negli approcci astrologici), come possiamo tradurlo grossolanamente e dando alcuni caratteri chiave? I testi sui temperamenti sono veramente tanti, e tutti alla fine riconducono più o meno alle stesse qualità. Vi presenterò in diversi momenti alcuni stralci, anche di interessanti tesi di laurea dell’800 ma esploreremo anche testi molto più antichi. Oggi però vi riporto uno studio che ho condotto sul testo di Giuseppe Allievo del 1891 dal titolo Studi anthropologici. L’uomo e il cosmo. Perché questo testo? Giuseppe Allievo ha raccolto in questo manuale, oggi reperibile anche in formato digitale e gratuitamente, il sapere di chi lo ha preceduto, tradotto tuttavia in un linguaggio più adeso al nostro mondo, ragionando anche su alcuni aspetti antropologici e culturali che almeno io ho trovato veramente illuminanti. Mi soffermerò in questo articolo sulle indicazioni che offre riferite alle definizione dei 4 temperamenti dell’uomo (con qualche sorpresa…. che vedrete con i vostri occhi), che poi in sede astrologica vengono tradotti e amplificati, e meglio interpretati, anche da una serie di osservazioni e che brevemente vi indicherò, a solo scopo discorsivo (visto che l’argomento è molto complesso e anche difficile).

TEMPERAMENTO SANGIUGNO

natura Giove + Venere

Cuore voluminoso, vasti i polmoni, quindi facile e grande respiro con un polso sviluppato e regolare, fisionomia animata, volto ridente e fiorito, occhio vivo e brillante, voce sonora e soave, agilità di membra e lestezza di andatura, fattezze espressive, ma dolci, carni solide e compatte, grande eccitabilità dei sensi esterni, tali sono i tratti fisiologici di chi è dotato di temperamento sanguigno. Sotto il riguardo psicologico poi, e primamente rispetto alle facoltà intellettuali, egli mostra una percettiva facile e pronta, rispondente alla sua suscettività nervosa, ma questa essendo mobilissima, vivace e leggera, epperò impotente a fermare le impressioni e a dominarle, lo sbalestra da una all’altra idea rompendone il vincolo di continuità, lo trae a ragionar su tutto sfiorando le questioni senza approfondirne veruna, lo rende precipitoso al giudicare, corrivo al concludere, incapace di una riflessione continuata e di una attenzione sostenuta, insofferente delle sottili e pazienti indagini, inetto a sollevarsi alle sublimi regioni della scienza per via di meditazioni lunghe, profonde ed astratte. Vivida, brillante e feconda la sua fantasia, essa sola fa buona prova e riesce nei lavori d’immaginazione. La sua vita affettiva e morale è tutta informata di un sentimento ardente, ma instabile e passeggero. Per il che nella convivenza sociale egli si manifesta franco ed aperto, ilare e gioviale, affabile e cordiale, compiacente e benevolo sino alla generosità e all’entusiasmo. Con pari ardore egli si rivolge ai piaceri dei sensi e la tavola ed il gioco, gli spettacoli ed i balli, la ginnastica e la caccia, le scampagnate ed i viaggi, il lusso e la moda sono le sue delizie. Ma anche qui la leggerezza e l’incostanza intervengono, cagione dei suoi facili e passeggeri amori, dei suoi gusti mutabili e sempre nuovi. In riguardo all’attività volontaria egli si porta all’azione con quel subito ardore che viene dall’impeto del sentimento, ma quanto è pronto ad intraprendere, altrettanto è facile a lasciare, causa incostanze e la mutabilità del volere. In breve, le sue facoltà intellettuali erompono all’atto e si espandono libere e spigliate, ma un nonnulla basta ad arrestarne il moto, a mutare l’indirizzo, quindi impossibili i seri e gravi lavori del pensiero. Godere l’esistenza e gustare sotto tutte le loro forme i piaceri, che presenta la società e la natura, senza posare su nessuna in particolare; quindi impossibile la costanza dell’affetto: ecco la vita del sentimento e del cuore. Attività incessante, ma tutta di primo slancio , distratta qua e là , mutabile di oggetto, cedevole innanzi alle difficoltà , impotente a raggiungere un grande e nobile scopo, ecco la vita operativa e volontaria.

TEMPERAMENTO COLLERICO

natura Sole+Marte

Il collerico presenta un’ossatura corporea ferma e nervosa , le carni consistenti, i muscoli sviluppati, risentiti e duri, le forme assai espresse, portamento fiero e dignitoso; ha fisionomia espressiva, occhio ardente, sguardo vivo e penetrante, voce energica, viva e robusta, polso duro, forte, frequente, sensibilità viva e facilmente eccitabile per la gracilità e la sottile tensione dei filamenti nervosi. Egli accoppia ad una fantasia feconda ed originale una memoria felice, grande virtù di concepimento, giudizio solido, riflessivo e penetrante nella profondità della scienza, attenzione ferma ed intenta ai più piccoli rapporti tra le cose. La facoltà del sentimento è viva ed energica assai in lui, come nel sanguigno, ma per di più profonda e costante , come pure durevoli sono gli affetti e le passioni, le quali s’innalzano sino all’entusiasmo per ogni cosa nobile e grande. Ad un fermo ed inflessibile carattere aggiunge una robusta e poderosa attività volontaria , la quale affronta i pericoli, lotta contro tante difficoltà, e mai si arresta finché abbia posto in effetto i suoi arditi disegni. Ma una suprema passione vi ha, che lo domina tutto quanto, ed intorno alla quale, come a centro, egli raccoglie tutta la fermezza del suo carattere, l’energia dei suoi affetti, la potenza del suo ingegno, la sua forza operativa: è l’ambizione, nutrita da un profondo sentimento di se stesso. Alla passione dell’ambizione, al desiderio della gloria e degli onori, egli sacrifica gli agi ed i piaceri della vita , le amicizie ed i riguardi sociali, e ricorre all’uopo alle scaltrezze, agli inganni, all’ipocrisia ed alla simulazione, pur di afferrare l’agognato potere e mantenervisi. Questa smodata ambizione, è inspirata da un grande e nobile ideale o rivolta ad un profondo egoismo, genera le grandi virtù od i grandi delitti, e chi ne è do minato diventa il salvatore od il flagello dell’umanità, il tiranno o l’eroe, il despota o l’ammirazione del mondo.

TEMPERAMENTO MALINCONICO
natura Saturno+Mercurio

Il melanconico ha uno sguardo ora placido, posato, meditativo, ora inquieto e triste, andatura lenta , misurata, a piccoli passi, magrezza e gracilità di corpo, ossatura lunga e smunta, voce bassa, il volto profondamente improntato dagli interni sentimenti e dalle lotte del cuore. Passando alle qualità mentali, mi pare che il tratto distintivo del melanconico dimori nel predominio della vita intima, concentrata, solitaria sulla vita esteriore e sociale, del raccoglimento sull’espansione. Aristotele aveva un’alta idea del temperamento melanconico, ed opinava che esso fosse proprio dei grandi geni. Il melanconico presenta due figure diverse, che mostrano il più spiccato contrasto . Egli è uomo sospettoso, diffidente, caparbio nelle sue idee, studioso censore dei fatti altrui, chiuso nell’orgoglioso sentimento di sé fino alla misantropia, vendicativo, tenace nei suoi rancori ed implacabile nei suoi modi, di immaginazione assai vivace, ma di qualità lugubre e portata alle stravaganze, scaltro dissimulatore; nel mondo sociale si rivela turbolento demagogo, efferato tiranno, flagello di una nazione.

TEMPERAMENTO FLEMMATICO

Luna+Venere

[L’autore purtroppo omette la descrizione di questo temperamento, non si capisce come possa essergli sfuggito, onestamente. Fa solo un cenno specifico che vi riporto…] Nel malinconico e nel flemmatico la sensitività nervosa è scarsa, ma in quello malinconico la tenacia del cervello è diuturna, in quello flemmatico è debole. [il flemmatico pare quindi dall’autore “unito” al malinconico, ovvero con le medesime caratteristiche generali, ma che tende ad essere più indebolito e flaccido, meno reattivo e capace di azione].

 

ALTRE NOTE DELL’AUTORE E COMMENTI PERSONALI

L’autore riporta Linneo che avrebbe suddiviso gli abitanti del mondo in quattro temperamenti. Quelli europei sarebbero sanguigni. Quelli americani collerici. Quelli asiatici melanconici. Quelli africani flemmatici. Ci indica inoltre che esisterebbe un quinto temperamento definito TEMPERAMENTUM TEMPERATU che era considerato il temperamento ideale, ovvero una condizione di grande equilibrio dove tutti e 4 i temperamenti sono in un certo senso espressi in un comune denominatore, bilanciato e armonioso, estremamente pacifico verso sé stessi e gli altri, e il mondo.

L’autore aggiunge che i temperamenti sono anche un orologio biologico. Ovvero il corpo dell’infante, del bambino piccolo, è della natura flemmatica o linfatica. Il giovane e l’adolescente, è in una fase biologica sanguigna. L’adulto in una fase collerica. L’anziano in una fase melanconica.

Inoltre aggiunge che il temperamento è biologicamente e psicologicamente mutevole e variabile, man mano che passa l’età anagrafica e le esperienze dell’individuo. E questo risponde alla suddivisione dei temperamenti nei 4 tempi biologici di un essere umano.

Astrologicamente però abbiamo una tecnica che prevede attraverso un computo la determinazione specifica del temperamento, è una tecnica che offre non un temperamento assoluto ma piuttosto una “tendenza” di prevalenza il che non significa che se determiniamo in un individuo un temperamento collerico, egli non possa avere fasi sanguigne, fasi linfatiche e fasi melanconiche. Queste fasi temperamentali pare che siano concepite come sempre presenti, e in continuo alto e basso, come se si presentassero in diversi momenti della giornata, per offrirci diversi tipi di esperienze, in base anche alle interazioni che abbiamo con l’ambiente.

In ottica astrologica quindi ritengo che il computo attraverso la tecnica offra solo un orientamento circa il temperamento prevalente di un individuo. Ma come possiamo confermarlo? Personalmente tengo in considerazione alcuni parametri:

  1. Determinato il temperamento vedremo se gli astri ad esso associato sono in qualche modo risaltati nella natività;
  2. Se gli astri che rappresentano il temperamento dell’individuo sono Almuten della figura, o posizionati in modo forte (e lo valuteremo per dignità accidentale ed essenziale) è molto probabile che il computo rispetti una “naturale oggettività” (per esempio temperamento determinato “collerico” e Almuten della figura di nascita Marte; Marte è un astro connesso al temperamento collerico, avrei una corrispondenza tra due metodi, che concilia);
  3. Spesso ho notato che il temperamento emerso dal computo corrisponde sovente all’Astro che risulta più forte nel grafico ovvero all’Almuten figuris (come detto nell’esempio pocanzi); spesso uno od entrambi gli astri che rappresentano il temperamento, lo incontro nel signore dell’ora o nel signore del giorno del nativo; spesso incontro uno ma a volte anche entrambi gli astri che rappresentano il temperamento calcolato in una dignità forte sia accidentale che essenziale, spesso uno dei due l’ho incontrato nel luogo ove gioisce, o come dispositore dell’Almuten figuris (esempio, temperamento calcolato collerico, signore dell’Ora o del Giorno Marte; Marte è Almuten della natività; Marte ha una dignità essenziale o accidentale o comunica con il sovrano dell’Ascendente o ha qualche diritto sul Medicocielo; spesso in questi casi noto anche che i confini dell’Ascendente e/o del Mediocielo presentano attinenza con la natura del temperamento determinato).

 

Quindi il computo deve comunque essere sempre verificato nella complessità di una immagine celeste. Verificheremo GIOVE E VENERE specialmente in chi determiniamo come sanguigno. MARTE SOLE in chi determiniamo come collerico. SATURNO MERCURIO in chi determiniamo come melanconico. LUNA VENERE in chi determiniamo come flemmatico. E i loro rapporti con l’intera figura della natività!

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