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Tag: mansioni lunari

Le Mansioni Lunari nel programma astronomico STELLARIUM

Il Programma Stellarium è un software liberamente scaricabile di tipo astronomico, un atlante celeste nonché un programma potente per lo studio dei fenomeni luminosi celesti corredati di importanti dati astronomici. Il programma prevede l’utilizzo di diversi atlanti stellari, tra i quali appare anche la suddivisione del cielo nelle 28 mansioni lunari. Nel video che segue vediamo come attivare le mansioni lunari nel programma Stellarium (scaricabile dal seguente link).

COME ATTIVARE LE MANSIONI LUNARI SU STELLARIUM SOFTWARE

Definizioni generali

Le stazioni o dimore lunari secondo la tradizione araba descrivono le 28 aree del cielo scelte nell’antica Arabia per definire la posizione giornaliera della luna durante il suo viaggio mensile intorno al cielo.

Originariamente le Manāzil al-Qamar, ovvero le dimore lunari, erano un sistema di 28 stelle, o meglio gruppi di stelle, vicino alle quali la luna compie il suo movimento orbitale (quello che è stato definito per esempio da Ornella Pompeo Faracovi come “eclittica lunare” nel suo approfondimento dal titolo “Le Mansioni Lunari” pubblicato nel Volume 13 No.2 del 2007 pp 703-709 in “Bruniana & Campanelliana” pubblicato da Accademia Editoriale). Questo sistema era stato già adottato nel periodo pre-islamico, ovvero prima del VII secolo dell’era comune.

Uso agricolo e non solo delle mansioni lunari

Gli asterismi ovvero le varie stelle (chiamate fiduciarie) di ogni stazione lunare servivano a divedere l’anno siderale e solare di 365 giorni in 28 periodi ognuno di 13 giorni, ad eccezione di un periodo “speciale” a cui venivano attribuiti 14 giorni.

Questi 28 periodi sono chiamati Anwāʾ, plurale di nawʾ. Ogni nawʾ è determinata da una stella (a volte più di una) caratteristica: quando questa stella sorge al mattino durante l’alba (a est, quindi poco prima del Sole), è l’inizio della nawʾ successiva. Il nome del nawʾ dà il nome alla dimora lunare. Un ciclo completo di tramonto e sorgere per ciascuna delle 28 dimore lunari, una dopo l’altra, va a costituire un anno solare tuttavia “visto e osservato” attraverso una metrica lunare.

Questo sistema era utilizzato per determinare in particolare il tempo, per esempio i periodi di pioggia o di siccità (fonte di riferimento: Helaine Selin, Encyclopaedia of the History of Science, Technology, and Medicine in Non-Western Cultures, Lunar Mansions in Islamic History, Kunitzsch P. p 520) Gli arabi dicevano: ogni nawʾ (ovvero ogni periodo di 13/14 giorni) è caratterizzato da un modello meteorologico distintivo di pioggia, vento e temperatura (fonte di riferimento: Ibn Qutaybah (b. 828 d. 884 or 889), Kitab al-Anwā’, pp 6,7; Arabic print of the original book in 1956 in India Hydarabad/Deccan).

Una descrizione dettagliata delle stelle di ogni mansione lunare, dei tempi della loro levata eliaca e una compilazione delle conoscenze astronomiche e meteorologiche degli antichi arabi, si trova nel Libro della meteorologia (arabo: Kitāb al-anwāʾ), scritto da Ibn Qutaybah (nato nell’828 – morto nell’884 o 889). Di questo libro sono sopravvissute copie manoscritte ed è stato stampato in India nel 1956 (fonte di riferimento: Helaine Selin, Encyclopaedia of the History of Science, Technology, and Medicine in Non-Western Cultures, Ibn Qutayba, Kunitzsch P. p 429).

Le mansioni avevano un uso particolare nelle attività agricole quindi avevano lo scopo di programmare i tempi relativi alla semina, al raccolto, oppure alla manutenzione o al lavoro della terra per scopi di coltivazione. Inoltre erano utilizzate per scopi di viaggio, per propiziare per esempio una spedizione commerciale, una ambasceria, o ancora per scopi di medicina, cura, terapia.

Anche recenti ricerche filologiche (riferimento: C. Philipp E. Nothaft “Sideral Astrology in Medieval Europe (XII-XIII sec.), traces of a forgotten tradition“, pubblicata nell’International journal of divination and prognostication, volume 3 pagine 45-84) hanno dimostrato che nell’Europa medievale del XII e XIII secolo gli astrologi islamici specialmente di al-Andalus (da dove nascono le prime pubblicazioni del Picatrix di cui non esiste nessuna copia originaria, se non ri-trascrizioni dal presunto originale) operavano l’Arte Astrologica attraverso un frequente uso delle stelle, tanto che in numerosi manoscritti di questo periodo, gli astrologi di al-Andalus consigliano di dare “giudizi siderali” anche sulle questioni della natività. A parte questa importante testimonianza che dimostra l’apertura di questi astrologi nei confronti dei livelli siderali del cielo, esiste una ricchissima letteratura di brevi trattati e poesie che descrivono gli asterismi delle 28 dimore.

Un poema dedicato alla descrizione delle stelle delle dimore lunari è stato pubblicato da Gustave-Adolphe de Calassanti-Motylinski nel 1899 nel suo libro Les mansions lunaires chez les Arabes, attribuito a Muḥammad al-Maqri (1578-1638) (fonte di riferimento: Ta̕rīf manāzil alkamar, Les mansions lunaires des Arabes; Muhammad al-Mukrī.; A de Calassanti-Motylinski published in Alger, Imprimerie orientale, 1899).

Segue un esempio di una poesia in arabo (purtroppo non sono riuscito a trovare traduzioni in inglese o in altra lingua) di un poema riferito a Muḥammad al-Maqri dove secondo le fonti consultate sono descritte, con uno stile narrativo e poetico, le 28 mansioni lunari (link).

Gli almanacchi agricoli basati sulla levata eliaca delle stazioni lunari sono ancora oggi in uso. Il calendario ufficiale dell’Arabia Saudita include questi orari (vedi qui: Official Calendar of the Kingdom of Saudi Arabia). Si dimostra che l’uso delle dimore lunari specialmente per questioni agricole è focalizzato sul ruolo delle stelle, specialmente sulle 28 stelle o asterismi connessi alle 28 stazioni lunari, e specialmente quando queste stelle sono in levata eliaca (visibili) e in relazione alla Luna. Questi comportamenti delle luci davano in passato, ma ancora oggi, descrizioni del tempo, o indicazioni da almanacco per le questioni agricole.

Riporto un bollettino del 2002 che dimostra come ancora oggi le dimore lunari sono usate nei territori dell’Arabia per questioni agricole, in questo caso ci riferiamo alla levata eliaca della stella fiduciaria della Terza Dimora Lunare al-Thurayya (il cui asterismo fiduciario sono le Pleiadi) relativamente al 7 giugno 2002 [fonte di riferimento: Moon stations and Agriculture seasons. A bulletin by the Agriculture Administration of the Chamber of Commerce in Riyadh, Saudi Arabia. 2002]: Il clima diventa più caldo e il vento più forte. Le erbe selvatiche si seccano. L’acqua dei pozzi diventa meno profonda. Le piogge sono rare in questo periodo. Gli insetti primaverili iniziano a scomparire. I datteri delle palme iniziano a prendere colore. Si raccomanda di irrigare gli alberi con le giuste quantità e di interrompere l’irrigazione delle viti quando l’uva inizia a colorarsi.

Descrizione dettagliate delle stelle fiduciarie

Ibn Qutaybah (nato nell’828 – morto nell’884 o nell’889) nel suo libro Kitāb al-anwāʾ fornisce una descrizione dettagliata delle stelle di ogni stazione lunare, mentre un’identificazione accurata può essere ricavata dal Libro delle stelle di al-Sufi (morto nel 986). Nel suo libro, al-Sufi mappa le stelle conosciute dagli antichi arabi con quelle delle Costellazioni tolemaiche. Segue un esempio delle definizioni di al-Sufi delle stelle delle dimore lunari al-Ġafr dove incontriamo un complesso asterismo composto non da una sola stella ma da più stellle (fonti di riferimento: Book of the Stars by al-Sufi (died 986): Critical edition with commentary by Khalid AlAjaji, digital edition, 2021 AD, كتاب الكواكب لأبي الحسين عبد الرحمن بن عمر الرازي المعروف بالصوفي (291-376)، تحقيق خالد بن عبد الله ; Schjellerup, Description des etoiles fixes, 1874, p. 163): La ventiduesima [stella della Vergine] e la ventitreesima che è sulla coda [orlo della veste] con la venticinquesima sul piede sinistro [della Vergine] sono chiamate [dagli arabi] al-Ghafr che è la quindicesima dimora lunare.

Mansioni lunari nel software Stellarium

Su stellarium l’attivazione dell’atlante delle mansioni lunari secondo la tradizione araba segue l’eredità di questi autori che identificano per ogni dimora lunare una o più stelle fiduciarie. Chi ha competenze astronomiche, esordisce lo stesso approfondimento di Stellarium, non avrà alcuna difficoltà nel rintracciare queste stelle. Inoltre ogni stella viene inserita all’interno di uno “spazio lunare” che convenzionalmente ha una ampiezza compresa tra 12-13 gradi (esattamente 12,857°): come per le costellazioni, le suddivisioni delle dimore lunari non possono essere considerate “nette e precise”, ma marginali e solo identificative di un’area siderale dove tuttavia il riferimento a cui rivolgerci non può che essere uno solo: la luce delle stelle fiduciarie!

Elenco delle mansioni lunari identificate da Stellarium

  1. (Arabic: الشرطان) Al-Sharaṭān (The two signs) or (Arabic: الأشراط) “al-Ashrāṭ” (The signs) composed of the 3 stars: α Ari (Hamal), β Ari (Sheratan) and γ2 Ari (Mesarthim)
  2. (Arabic: البطين) Al-Buṭayn (The small belly [of the little ram]) composed of the 3 stars: ε Ari, δ Ari (Botein), and ρ3 Ari
  3. (Arabic: الثريا) Al-Thurayyā (Pleiades) composed of the star cluster of the Pleiades
  4. (Arabic: الدبران) Al-Dabarān (The Follower [of the Pleiades]) composed of the single star α Tau (Aldebaran)
  5. (Arabic: الهقعة) Al-Haqʿah (The mark on the horse side) composed of the three stars on the head of Orion: λ Ori (Meissa), φ1 Ori and φ2 Ori
  6. (Arabic: الهنعةAl-Hanʿah (The bend in the neck of a camel) composed of the 2 stars: γ Gem (Alhena) and ξ Gem
  7. (Arabic: الذراع) Al-Dhirāʾ (Retracted arm [of the lion]) composed of the 2 stars: α CMi (Procyon) and β CMi (Gomeisa)
  8. (Arabic: النثرة) Al-Nathrah (The tip of the nose of the lion) composed of the Praesepe cluster and the 2 stars: γ Cnc (Asellus Borealis) and δ Cnc (Asellus Australis)
  9. (Arabic: الطرف) Al-Ṭarf (The eyes of the lion) composed of the 2 stars: ε Leo and ο Leo (Subra)
  10. (Arabic: الجبهة) Al-Ǧabhah (The forehead of the lion) composed of 4 stars: ζ Leo (Adhafera), γ1 Leo (Algieba), η Leo and α Leo (Regulus)
  11. (Arabic: الزبرة) Al-Zubrah (The mane of the lion) composed of the 2 stars: δ Leo (Zosma) and θ Leo (Chertan)
  12. (Arabic: الصرفة) Al-Ṣarfah (The change to colder weather) composed of one star: β Leo (Denebola)
  13. (Arabic: العوا) Al-ʿAwwā (The bend) composed of 5 stars: β Vir (Zavijava), η Vir (Zaniah), γ Vir (Porrima), δ Vir and ε Vir (Vindemiatrix)
  14. (Arabic: السماك) Al-Simāk (The unarmed high one) composed of the star α Vir (Spica)
  15. (Arabic: الغفر) Al-Ġafr (The cover) composed of 3 stars: ι Vir (Syrma), κ Vir and λ Vir
  16. (Arabic: الزبانى) Al-Zubānā (The claws of the scorpion) composed of the 2 stars: α2 Lib (Zubenelgenubi) and β Lib (Zubeneschamali)
  17. (Arabic: الإكليل) Al-Iklīl (The ornamented headband, The diadem) composed of the 3 stars: β1 Sco (Acrab), δ Sco (Dschubba) and π Sco.
  18. (Arabic: القلب) Al-Qalb (The heart of the scorpion) composed of the star α Sco (Antares)
  19. (Arabic: الشولة) Al-Shawlah (The sting of the scorpion) composed of the 2 stars: λ Sco (Shaula) and υ Sco (Lesath)
  20. (Arabic: النعائم) Al-Naʿaʾim (The Ostriches) 8 stars: γ2 Sgr, δ Sgr, ε Sgr, η Sgr, σ Sgr, φ Sgr, τ Sgr, and ζ Sgr
  21. (Arabic: البلدةAl-Baldah (The empty area) is the area where there are no stars (between al-Naayem and Saad al-Thabih)
  22. (Arabic: سعد الذابح) Saʿd al-Dhābiḥ (The lucky star of the Slaughterer) composed of the 3 stars: α1 Cap (Algedi), β Cap (Dabih), and ν Cap
  23. (Arabic: سعد بلع) Saʿd Bulaʿ (The lucky star of the swallower) composed of the 3 stars: ν Aqr, μ Aqr and ε Aqr (Albali)
  24. (Arabic: سعد السعود) Saʿd al-Suʿūd (The luckiest of the lucky stars) composed of the 3 stars: β Aqr (Sadalsuud), ξ Aqr and λ Cap
  25. (Arabic: سعد الأخبية) Saʿd al-Aḫbiyah (The lucky stars of the tent dwellers) composed of the 4 stars: γ Aqr (Sadachbia), π Aqr, ζ2 Aqr and η Aqr
  26. (Arabic: المقدم) Al-Muqaddam (The front bucket mouth) composed of the 2 stars: α And (Alpheratz) and γ Peg (Algenib)
  27. (Arabic: المؤخر) Al-Muʾaḫar (The rear bucket mouth) composed of the 2 stars: β Peg (Scheat) and α Peg (Markab)
  28. (Arabic: الرشاء أو الحوت) Al-Rishāʾ or al-Ḥūt (The rope of the well bucket or The Fish) composed of the star β And (Mirach) and two arcs of stars making a figure of a fish

Alcune particolarità sulla lista delle mansioni lunari di Stellarium

Il super leone e le figure della dimora lunare al-Ǧawzāʾ dell’antica tradizione stellare araba – Dai nomi delle stazioni lunari dalla settima alla quindicesima si può notare che fanno parte di una figura di leone. Questa figura araba del leone copre circa 100 gradi, un po’ più della metà della cupola del cielo. Dai nomi di queste stelle si può costruire una figura di leone.

Due delle stazioni lunari, al-Haqʿah e al-Hanʿah, fanno parte delle stelle al-Ǧawzāʾ. al-Ǧawzāʾ è la figura che copre Orione più alcune stelle intorno – Gli antichi arabi immaginavano queste stelle come una figura di donna con arco e freccia puntata sul leone (un’immagine probabilmente influenzata dall’Egitto romano: si veda la raffigurazione sullo zodiaco di Denderah che mostra tracce babilonesi e greche di costellazioni). Roland Laffitte ha parlato di queste due figure e ha offerto una rappresentazione di ciascuna di esse nel suo articolo: Our Arab Heritage in the CelestialVault. Una discussione più dettagliata dell’antica tradizione stellare araba si trova nel suo libro: “Le Ciel des Arabes“.

Fonte principale delle mansioni lunari su Stellarium

La fonte principale è Khalid al-Ajaji con documentazione aggiuntiva da parte di Susanne M. Hoffmann.

Conclusioni

Le mansioni lunari in Stellarium seguono dunque una logica siderale, la suddivisione si appella ai 28 asterismi propri di ogni dimora lunare che sono largamente descritti da una corposa letteratura.

NOTE FINALI
Il contenuto di questo articolo proviene dalla descrizione delle mansioni lunari di Stellarium, tradotto in italiano, con alcune integrazioni.

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Stelle Fiduciarie e Incensi delle 28 Mansioni Lunari secondo Šams al-maʿārif

Secondo le traduzioni del Šams al-maʿārif, testo attribuito ad Albiruni, curate dal professor Daniel Martin Varisco (1951, Strongsville, Ohio, antropologo e storico americano ricercatore in storia dell’orientalismo, antropologia dell’Islam, storia dell’agronomia e dell’astronomia islamiche, attualmente professore di ricerca presso l’Università del Qatar) seguono le attribuzioni degli incensi e delle spezie relative alle suffumicazioni di ogni mansione lunare. Osservo da questo elenco quanto la letteratura sia diversificata su questo argomento, e non esistono attribuzioni concordi e uniformi. I numeri che seguono sono relativi alla mansione di riferimento, seguiranno poi le indicazioni delle spezie, incensi, o elementi naturali associati alle relative suffumicazioni. Successivamente l’elenco delle 25 stelle fiduciarie riportate dal ricercatore, e provenienti sempre dal suo studio del Šams al-maʿārif.

Sarcocolla, un ingrediente della Venticinquesima Mansione Lunare

SUFFIMICAZIONI

mansione 1 – pepe, cumino nero
2 – legno aromatico, zafferano, mastice
3 – semi di lino, cumino nero
4 – buccia di melograno, incenso orientale

COMMENTO: per incenso orientale ci si riferisce di solito a incensi composti da più elementi naturali, tutti contraddistinti da elevata fragranza. Per esempio la base più comune di incenso orientale è un miscuglio di fragranze derivanti da vaniglia, ambra grigia, sandalo, patchouli, resine di piante dolci come labdano e benzoino, spezie profumate come cardamomo, pepe rosa, coriandolo, cannella, chiodo di garofano.

mansione 5 – incenso nadd, incenso di giava, mastice,
6 – costus, semi di assenzio
7 – semi di ortica, semi di lino
8 – costus, buccia di melograno
9 – nadd incenso, zafferano
10 – semi di mirto, steli di zafferano

COMMENTO: per incenso nadd ci si riferisce ad un incenso molto costoso che divenne popolare tra i ricchi arabi in epoca medievale, costituito principalmente da legno di aloe, ambra grigia, muschio, legno di Boswellia sacra, benzoino. Per incenso di giava ci si riferisce solitamente al benzoino, ovvero ad un incenso ricavato dalla resina di una pianta ovvero l’arbusto Styrax benzoin. Ancora oggi dall’isola di Giava troviamo in vendita grani molto pregiati di questo incenso, chiamato kemenyan. Per costus ci si riferisce alla radice e ad altre parti della pianta Saussurea costus. In particolare l’olio essenziale ha un odore specifico, pungente, ovvero ha una fragranza di “odore animale” che ricorda il cuoio, con sottofondo legnoso e note di muffa.


mansione 11 – buccia di melograno
12 – noce moscata
13 – incenso orientale
14 – incenso orientale, semi di indaco
15 – incenso orientale
16 – seme di assenzio, camomilla
17 – pepe, zafferano, legno aromatico
18 – foglie di mirabolano bianco

Commento: le foglie di mirabolano bianco sono le foglie di un albero da cui si ricava anche un frutto commestibile. La pianta emana un gradevole profumo, non so se anche le foglie hanno fragranze particolari quando essiccate, ma sicuramnete il legno emana fragranze fruttate.

mansione 19 – buccia di melograno, mastice
20 – incenso orientale
21 – nardo, nadd incenso
22 – cartamo
23 – camomilla, cumino
24 – legno aromatico, mastice

Commento: il nardo è una pianta da cui si ricava un olio essenziale dotato di una importante profumazione, le sue fragranze sono dolci e legnose. Per cartamo ci si riferisce alle parti della pianta zafferanone (da non confondere con lo zafferano…), le note olfattive sono calde, intense e floreali.

mansione 25 – incenso orientale, pepe, sarcocolla
26 – incenso orientale, cumino nero, zafferano
27 – pepe, cannella
28 – cumino nero

Commento: per sarcocolla ci si riferisce con molta probabilità all’Astragalo sarcocolla (greco σαρκοκόλλα, da σάρξ “carne” e κόλλᾰ “colla”; arabo anzarūṭ, ʿanzarūt, kuḥl fārisī, kuḥl kirmānī; persiano anzarūt, ta sh m (< ča sh m ), kan dj ubā è un arbusto storico della Persia, da cui si ricava anche un balsamo. Alcune parti di questa pianta oggi sono state classificate come LETALI.

Stelle Fiduciarie e Mansioni Lunari

Come già affrontato nella sezione relativa alle Mansioni Lunari (LINK), quando si parla di dimore lunari non abbiamo come riferimento solo il Picatrix anche se oggi è il testo più gettonato e usato. Al contrario, abbiamo manoscritti e testi che affrontano le mansioni lunari ponendo l’attenzione sul ruolo delle stelle fiduciarie. Secondo le traduzioni del Šams al-maʿārif, testo attribuito ad Albiruni, curate dal professor Daniel Martin Varisco, riporto le Stelle Fiduciarie indicate da questo manoscritto. E’ lo stesso autore di questa ricerca a indicare come gli asterismi e quindi le stelle fiduciarie non intendono identificare “una porzione di longitudine eclittica” ma piuttosto dei “punti astronomici” di riferimento, per orientarsi nella ricerca delle mansioni nella associazione tra Luna con i 28 asterismi ovvero con le 28 stelle fiduciarie di ogni mansione. Infatti come si evince da questi autori non è presente l’elenco di nessuna longitudine eclittica (cosa che invece rintracciamo nel Picatrix), e sono semplicemente indicate le posizioni delle stelle fiduciarie. Superfluo dire che altri autori propongono per alcune mansioni posizioni diverse o asterismi diversi. Insomma la letteratura sulla questione mansioni lunari non è affatto omogenea!

FONTE

Illuminating the Lunar Mansions (manāzil al-qamar) in Šams al-maʿārif. Di Daniel Martin Varisco, ricerca pubblicata nell’opera “Arabica” ed edita da BRILL.

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