Il 16 Luglio 2022, è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari, ai colleghi e colleghe, ai soci del CIDA, il dott. Dante Valente, nato a Luino il 23 Giugno 1937. Dante ha avuto una formazione in studi classici, e si è laureato in Scienze Biologiche nel 1959. Dal 1961 al 2002 è stato operativo presso il Laboratorio di Biochimica dell’Ospedale Maggiore Ca’ Granda Milano, in qualità di Assistente e poi Direttore Biologo nel settore specialistico di Ricerche per Ormoni e Droghe. Con oltre 80 pubblicazioni scientifiche, tra cui segnalo quelle relative al primo isolamento mondiale della cocaina nei capelli, ha pubblicato alcuni testi scientifici come “Il dosaggio degli ormoni e delle droghe nei liquidi biologici” e “L’interpretazione nelle analisi cliniche”, è stato anche un amante della musica, un pianista amatoriale, appassionato di romanze italiane, operette viennesi, canzoni napoletane classiche; ha infatti collaborato con diversi artisti nella musica classica e lirica.

Di Dante vorrei tuttavia ricordare in particolare la sua collaborazione e intensa attività nel CIDA, Centro Italiano Discipline Astrologiche, fondato a Torino nel 1970; ad oggi si annoverano nell’Associazione oltre 4mila iscrizioni, nel CIDA hanno transitato illustri professionisti in ambito astrologico, sia italiani che esteri; l’Organo ufficiale del CIDA è senza ombra di dubbio LINGUAGGIO ASTRALE,  una rivista trimestrale dell’associazione che ha raccolto nei decenni un elevato numero di articoli, approfondimenti, indagini e ricerche di settore.

Presidenti del CIDA sono stati l’editore Federico Capone e la scrittrice Serena Foglia. Dal 1987 Dante Valente ha ricoperto la carica di Presidente dell’Associazione, per oltre 30 anni ha portato avanti le attività dell’Associazione, ricevendo l’approvazione costante di tutti i Soci e lavorando per il bene comune della comunità, in un lungo percorso fatto di dedizione e passione, oggi da tutti riconosciuto. Nel 2021 Dante ha rassegnato le sue dimissioni da Presidente, richiesta accolta alle ore 18:00 del 10 Dicembre 2021, ed è subentrato con il supporto e il sostegno dei Soci il nuovo Presidente del CIDA, attualmente il dott. Stefano Vanni.

Nella mattinata del 16 Luglio 2022, Dante Valente è morto, lasciando in tutti i suoi famigliari, amici, colleghi, un senso di tristezza per quella che è una “partenza” verso nuove terre, nuovi cieli e nuovi mondi.

APOCALISSE 21-1

Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c’era più.

LA NASCITA DI DANTE VALENTE

Secondo fonti attendibili (RR=A) è nato alle ore 11:30, a Luino, il 23 Giugno 1937.

Dante è nato in un cielo diurno, quando all’orizzonte sorgeva il Segno Zodiacale della Vergine; Mercurio, per la regola dei 5 gradi, è congiunto al Mezzo Cielo; Ascendente e Mezzo Cielo sono dotati di Mercuriale Virtù Apotelesmatica; Mercurio è nel suo Domicilio e governa entrambi. Mercurio sorge prima del Sole. Mercurio rispetta l’hairesis, è in hayz; è diretto, veloce. Mercurio non solo governa l’Ascendente e il Mezzo Cielo, ma ha anche diritto sull’Almuten Nativitatis essendo Signore della Genitura secondo il metodo di ibn Ezra. L’ultima parola è sempre data a Mercurio, astro degli intellettuali, di chi è mutevole ovvero plastico nell’assorbire le informazioni del mondo, curioso, indagatore, amante della conoscenza e della sperimentalità. Il Predominatore è il Sole, Oikodespotes del Predominatore è la Luna. I luminari sono opposti, dice Anubione che l’opposizione dei luminari è artefice di opulenza e stima (sono in muta ricezione per governatore e triplicità).  I due significatori sono posti in luoghi angolari, come lo è anche Mercurio Almuten Figuris, a sottolineare la forza delle decisioni, o l’ancoraggio a certi valori e a certi principi, il bisogno di affermarsi, di dirigere, come anche di raggiungere obiettivi elevati. Secondo la tecnica medievale il suo temperamento è collerico, a sottolineare ulteriormente la vocazione di leader e il desiderio del comando, e della direzione da dare alle cose: come ci ricorda Giuseppe Allievo in Studi Antropologici, sulla natura del collerico: “la sua fisionomia è espressiva, l’occhio ardente, lo sguardo vispo e penetrante… sensibilità viva e facilmente eccitabile… il collerico coniuga la fantasia feconda ed originale, con una memoria felice; il giudizio solido e riflessivo, con un profondo ancoraggio nella scienza e nei più piccoli rapporti tra le cose. Facoltà del sentimento energica, profonda, costante. Carattere fermo, inflessibile, nonché poderosa attività volontaria… lotta contro ogni difficoltà e non si arresta, non si ferma, mai; nel nome della passione ambiziosa, del desiderio della gloria e degli onori, egli sacrifica agi, piaceri della vita, amicizie, riguardi sociali, e ricorre ad ogni strumento per sostenere e mantenere il potere. Questa forte ambizione è ispirata da un grande e nobile ideale, al punto tale che nei collerici possiamo ritrovare anche l’eroe al quale è concessa l’ammirazione del mondo”.

La stella che segnalo nella natività di Dante è Capella: si posiziona nel mezzo cielo della nascita; è a 20° di Longitudine Zodiacale nel segno dei Gemelli; è per Grado di Passaggio a 18° in Gemelli, rispetto all’esperienza locale Capella risulta congiunta al Mezzo Cielo.

La stella Capella (alfa-Auriga) ha natura Marte Mercurio; è considerata da alcuni autori apportatrice di onori, conferisce doti di predominanza quindi capacità di leadership, amplificando la curiosità, l’amore per la cultura, in particolare per tutto ciò che ha sapore di innovazione. L’Auriga è una costellazione umana, quindi conferisce interesse per le questioni sociali e per le scienze umane; è associata all’Arcano Maggiore de IL CARRO, a evocare nei significati esoterici la contemplazione dell’iperuranio ovvero la comprensione oltre i cieli, oltre il mondo, oltre lo spazio al di là delle sfere celesti, nel Logos delle idee platoniche.

Dante Valente è stato un biologo, un appassionato di musica classica e lirica, interessato all’arte come anche alla scienza, la sua natura mercuriale lo ha spinto fino all’Astrologia scibile nel quale ha cercato sempre di trovare connessioni e relazioni tra scienza delle stelle, arte dell’interpretazione, e scienza ordinaria, vivendo nella sua esperienza un’astrologia sperimentale, di ricerca e di studio. Questa vocazione naturale lo ha portato nel 1987 alla guida del CIDA in una lunga e florida attività in qualità di Presidente, fino al 2021, portando avanti progetti e lavori di valorizzazione della dottrina astrologica e astronomica, sotto diversi punti di vista, tradizionali, moderni, con la sua sempre viva curiosità sperimentale che proviene dalla indiscutibile forma mentis scientifica.

CONCLUSIONI

In questa non esaustiva testimonianza, ho voluto ricordare Dante Valente in uno dei due momenti più importanti della vita, che sono la Nascita e la Morte. Sappiamo come la morte sia un fatto ineluttabile, l’exitus è costantemente strisciante in ogni giorno che viviamo, ce lo ricorda il Sole con il suo costante sorgere e tramontare, nascere e morire, e sappiamo dal ciclo solare come ad ogni tramonto corrisponde sempre una nuova alba. Non è la fine. È solo un continuum fatto di arrivi (nascere) e di partenze (morire), perché l’esistenza è un eterno fluire, nulla può essere realmente distrutto, tutto è naturalmente inclinato a trasformarsi.

Dove finisce la nostra essenza dopo la morte?

Pitagorici, orfici e platonici ritenevano che l’anima possedesse una sorta di veicolo chiamato OCHEMA, Platone descrive nel Fedro l’Anima come “un qualcosa” dotato di splendore e luce, ci si riferisce spesso all’anima come ad una entità luminosa trasportata da un carro. Plutarco nel testo De sera numinis vindicta descrive l’anima come un involucro di fuoco, e dice che alcune anime sono dotate di luce di plenilunio, altre di colori sfumati, altre di macchie pallide a altre di graffi e lacerazioni. Anche in questo caso si rimanda ad una idea di anima connessa alla Luce e alle cose dotate di  una emanazione luminescente.

Molti autori della filosofia naturale concordano nel ritenere che il nostro corpo biologico, gli organi, i tessuti, siano presieduti da una sorta di anima transitoria, una specie di ninfa o guardiano del corpo, e all’evento di morte questo guardiano si discioglie improvvisamente mentre un’altra parte di questa anima vegetativa rimarrebbe nel corpo, e verrebbe disciolta insieme alla dissoluzione della materia organica. Mentre ci sarebbe in noi una parte razionale, irrazionale e dotata di passione, come riporta anche Filopono, che permarrebbe anche dopo la morte, ed è quella parte di noi che salirebbe verso le sfere celesti, verso le stelle e l’infinito, ritornando in un certo senso nel luogo originario, ove tutto ha avuto origine.

Nell’ottica astrologica la struttura dell’anima e del corpo può essere ricavata da Proclo secondo il quale noi siamo la rappresentazione di un microcosmo dove è riprodotto e contenuto il tutto, in scala umana. Quindi in noi c’è intelletto, ragione, in un corpo divino e mortale, dunque siamo divinità all’interno di un corpo mortale. Per questo possiamo ricavare da Proclo che: La natura intellettuale corrisponde alle stelle fisse. La ragione a Saturno. L’aspetto sociale a Giove. La parte irrazionale e passionale a Marte. L’eloquenza a Mercurio. Il desiderio a Venere. La facoltà percettiva al Sole. La vita vegetativa alla Luna.

In Liber de lunaticis Paracelso ritiene che al momento della morte una parte di noi si conserverebbe come espressione di uno spettro che sarà gradualmente assorbito dalla terra, mentre un’altra parte raggiungerebbe le stelle, ritornando in una dimensione ultraterrena e infinita, ritornando nel luogo originario. E proprio lì che tutti noi ci ritroveremo in attesa di nuovi mondi, e di nuove realtà da esplorare. Mi unisco alle commemorazioni, ai pensieri, ai momenti di raccoglimento, che famigliari, amici stretti e cari, colleghi e colleghe, soci del CIDA, stanno esercitando in questo momento di ricordo, che possa il nostro pensiero lenire il dolore per la partenza di Dante accompagnandolo in questo doveroso commiato.

Buon viaggio Dante.

SEGNALAZIONE
Proprio poco tempo fa, Dante ha realizzato un saggio astrologico dove ha voluto raccogliere tutti i suoi pensieri e le sue ricerche e considerazioni relative all’Astrologia, in quello che ad oggi assomiglia sempre di più ad un Libro Testamento. Lo trovate nelle librerie, o potete prenotarlo anche tramite internet, nel sito di Hoepli.it/.
ASTRO-SOFIA di Dante Valente (link)

ALCUNE CITAZIONI RECENTI DI DANTE

  • Nello spolverare la mia  biblioteca, mi sono capitati fra le mani due testi meritevoli di commento abbinato: uno di Alan Leo (Casting the Horoscope), che acquistai a Londra nel 1978, per approfondire la tecnica (la mia formazione si era basata su Alan Leo e Sepharial,  i fondatori inglesi dell’astrologia moderna). L’originale era del 1908, non contiene interpretazioni, un solo reverente grafico di Edoardo VII; per il resto contiene solo 350 pagine di formule, tabelle, logaritmi e trigonometria. All’epoca i calcoli si facevano solo a mano! L’altro, ovvero l’unico mio testo astrologico, pubblicato nel 1982 per affettuosa imposizione di Serena Foglia, per una collana di Armenia sui 12 segni . Mi è sembrato  utile per indicare ai giovani  come si lavorava allora, con calcoli manuali e schemi ausiliari personali. Ci ho ritrovato anche l’entusiasmo e la fiducia di allora, e qualche ingenuità. Nella scelta di due personaggi del segno  scelsi  correttamente Helen Keller, un Cancro da manuale, ma anche Giulio Cesare nato il 12 luglio; ma in seguito seppi che l’anno non era sicuro e con sua stessa riforma bisognava levare 80 giorni per cui  il suo sole risultava in realtà ai primi gradi Toro, come Hitler. Ma vi confesso che già allora trovai forzoso evidenziare in Cesare delle doti “cancerine!
  • A fine anni ottanta, a Londra partecipai ad un Congresso della Astrological Association. Una relatrice dissertò abilmente su Chirone, poi col mitico pragmatismo inglese ci chiese di distribuirci nell’Aula secondo la casa in cui avevamo Chirone, e di nominare un referente: lei come riferimento sarebbe stata il Mezzo cielo. In 5 minuti fluidamente ognuno si sistemò nella propria con 12 gruppetti. Io l’ho in decima e mi posi nel gruppo alla sua destra. Noi eravamo in 7 (5 donne) e  ben 6 lavoravano nel campo medico-ospedaliero! Misteriosamente… fui scelto come referente! Assai interessanti i risultati per le altre case. Da allora cominciai a crederci e ancor oggi lo ritengo prezioso.
  • Saturno femminile. Quando iniziai lo studio dell’Astrologia, negli autori inglesi dell’Ottocento (Sepharial, Raphael, ecc.) trovai Saturno definito femminile. Meditandoci sopra, convenni che era giustificato, per una serie di ragioni che vi riporto: Saturno è ripetutamente opposto al Sole maschile : come  domicilio (Leone-Aquario) e come esaltazione (Ariete-Bilancia). I 7 pianeti risultano così bilanciati : con tre pianeti maschili e tre femminili. Mercurio neutro o bisessuale. Oggi sarebbe più logico prevedere una versione del potere maschile (Giove) e una al femminile (Saturno). La donna è Luna + Venere da nubile, e diventa Saturno da padrona di casa (rezdora). O cos’altro sarebbe? Il matriarcato è indubitabilmente  saturnino, “ingoiante”. Tuttavia mi chiedo se oggi – con la “parità” dei sessi – abbia ancora senso una distinzione fra maschile e femminile, che fino a poco tempo fa erano chiare e attribuite anche ai pianeti, in base al differente comportamento sociale. Il discorso può essere allargato ai pianeti tradizionali: Saturno in capricorno diventa maschile perché opposto alla Luna. Marte è maschile in Ariete, ma più malizioso nel segno femminile dello Scorpione, e Venere è nettamente femminile solo nella Bilancia; per Mercurio possiamo considerarlo giovane in Gemelli e anziano nella Vergine.
  • Quando vi dileggiano perché credete  nell’Astrologia, potete ribadire “mi sono fidato di Dante, Shakespeare, Ariosto,  Galileo, Keplero, Pessoa e Jung che l’hanno studiata a fondo”. Se meritano di infierire, potete aggiungere: beato te che sei più intelligente di loro!. E godetevi gli embè embè, mentre cercano invano una risposta. Sono i soliti che credono che consista solo nel trovare l’anima gemella e voi siete ingenui sprovveduti!
  • Nascita effettiva: Il feto produce un ormone (estriolo) eliminato con le urine, che cessa molto bruscamente quando iniziano le contrazioni (es. in 24 ore si passa da 18 mg e 3.5). Siccome è stato il mio lavoro per parecchi anni, spesso mi sono chiesto se in effetti sia il feto a scegliere  il momento in cui il cielo meglio “risuona” con il suo carattere, che  è già definito sia geneticamente che dalle esperienze amniotiche, come ampiamente dimostrato. Sorge però il problema: alla fine vale di più il momento della prima contrazione o il momento del parto (che fra l’altro non è istantaneo), oppure il feto “si appresta con congruo anticipo” sapendo che il momento sta arrivando? (ma il ritardo è imprevedibile).
  • Le stelle ci indicano sempre la causa, ma noi possiamo solo vedere gli effetti, che “associamo” più o meno arbitrariamente alla causa. Ad esempio nell’Astrologia medica è chiara e affascinate la logica che presiede alle parti del corpo e  alle funzioni con i rispettivi segni e pianeti, ma – nella mia esperienza – la patologia è complicata, perché nel corpo ogni parte è informata sulle restanti, concorre a suo modo alla guarigione di un’altra e noi ne vediamo solo il punto di scarico. Ad esempio un gonfiore ai piedi non va cercato nei Pesci se dipende dal cuore o dal rene, ecc. Analogamente per le finalità misteriosa di un evento traumatico.