Il Sole, la Luna e la Terra sono il ternario fondamentale per l’esistenza della vita nella sua manifestazione essenziale. In modo simile, parlando in termini astrologici per avere un’idea generica – ma fondante – di un tema natale bisogna conoscerne almeno la posizione del Sole, della Luna e dell’Ascendente, ovvero il punto in cui il Sole si colloca dall’ottica dell’osservatore sulla Terra. Il Sole tende ad energizzare e rinforzare mentre la Luna ha influenza concreta sui fluidi, smuove le masse acquatiche del pianeta, qualsiasi esse siano: le maree, ma anche la linfa nelle piante, il sangue negli animali e quindi nell’uomo; inoltre, i movimenti dei fluidi si manifestano come emozioni nei mammiferi. Le emozioni sono la parte della psiche più vicina ai sensi e queste sono influenzate dall’energia lunare, come accade per le maree.

Durante il primo e il secondo quarto, quando Luna e Sole si trovano in quadratura, le azioni delle maree sono di minore entità; al contrario, durante le sizigie, ovvero quando i due luminari sono praticamente allineati, in congiunzione o in opposizione, l’effetto sulle maree si amplifica. Inoltre, quando ciò avviene a ridosso di un equinozio si ottiene un ulteriore incremento. Forse per un motivo legato a questo fenomeno, seguendo i dettami dell’astrologia tradizionale, l’ultima sizigia prima dell’equinozio caratterizza la qualità del periodo a cui dà inizio; secondo questo sistema il procedimento va ripetuto per ogni inizio stagione, mentre per il metodo arabo dipende dal segno in cui si trova l’ascendente nel momento della congiunzione esatta.

Notiamo inoltre che l’ampiezza delle maree non è influenzata solo da fenomeni astronomici, cioè dalla posizione relativa di Sole, Terra e Luna, ma anche dalla conformazione dei fondali marini e dalle linee di costa, dalla presenza o meno di bacini più piccoli come insenature o baie; infatti le coste sono ostacoli al moto delle acque così, in una baia, l’altezza della marea aumenta. In astrologia, gli elementi che modificano la ‘marea emozionale’ sono le caratteristiche di cui siamo composti, ovvero l’impronta astrale generata dalla combinazione di tutti gli elementi celesti al momento della nascita, ma anche ciò che il cosmo e l’individuo insieme elaborano da questo potenziale.

PRIMAVERA: UN PLENILUNIO IN RISONANZA

Dato che il Sole si trova sopra l’orizzonte durante l’ultimo plenilunio del 18 Marzo 2022, prima dell’Equinozio di primavera, Francesco deduce che il grado in cui questo cade può essere rilevante alla luce dei simboli Sabiani. Queste 360 scene simboliche sono un’opera contemporanea eppure hanno già riscontrato successo nell’utilizzo della pratica astrologica grazie al loro potere di evocare connessioni simboliche tra l’immaginazione e gli eventi concreti.

 

Il simbolo Sabiano del plenilunio è quindi il 28° di Pesci, che recita:

UN GIARDINO FERTILE SOTTO LA LUNA PIENA
RIVELA UN’AMPIA GAMMA DI VERDURE MATURE

NOTA CHIAVE
La piena soddisfazione dei bisogni primari dell’individuo

Il potere della Luna di suscitare l’impulso istintivo di crescita.
Abbondanza adattata alle esigenze e ai desideri individualizzati.

 

I bisogni primari di un individuo non differiscono di molto da quelli dei suoi simili, tuttavia resta il fatto che ognuno è intrinsecamente diverso dal suo prossimo, fosse anche un fratello gemello, proprio come ogni fondale marino differisce per struttura e quindi modifica l’azione delle maree. Questa Luna piena contribuisce a far crescere ogni seme che abbiamo piantato e a maturare i frutti che abbiamo coltivato, sta però a noi la responsabilità di aver fatto un buon lavoro, scelto il seme giusto e il terreno adatto, così come aver fornito i minerali migliori e la corretta quantità di luce solare. La natura di questi frutti e il loro utilizzo è un tema che tornerà ancora più chiaramente durante l’ingresso autunnale, di cui parleremo più avanti. La luna piena prima dell’equinozio di Primavera mostra il frutto di un lento lavoro interiore che è giunto a maturazione e pronto per essere utilizzato; ma teniamo gli occhi aperti – o meglio, l’occhio interiore – perché c’è più abbondanza e oscurità di quanta spesso ne immaginiamo!

IL DITTATORE INTROIETTO

Considerando la peculiarità della tematica di questo grado, trattando della Luna piena è interessante considerare anche il simbolo del grado in cui si trova il nostro Satellite, opposto al Sole, il 28° di Vergine, tenendo però presente che almeno per l’Italia è il grado del Sole ad essere effettivamente attivato dal plenilunio, mentre la Luna gli fa – per così dire – da specchio, stimolando la riflessione:

UN UOMO CALVO CHE HA PRESO IL POTERE

NOTA CHIAVE
Il puro potere della personalità in tempi che invitano alla decisione

Un intenso bisogno di cambiamenti catartici mobilita la volontà e vengono prese decisioni traumatiche; in questi momenti, il problema deve essere affrontato e, per quanto spietato possa sembrare il potere, questo deve essere accettato.

Tutto si piega al POTERE DELLA VOLONTÀ: divino, umano o satanico.

Il 3 Gennaio del 1925, anno in cui i simboli Sabiani vennero creati, fu pronunciato il discorso di Benito Mussolini sull’omicidio Matteotti, che è ritenuto il momento in cui il regime fascista si è rivelato come una dittatura a tutti gli effetti; fu questo evento probabilmente a ispirare la sensitiva Elsie Wheeler per questo grado. L’uomo calvo che ha preso il potere può rappresentare un male necessario alla sopravvivenza, o semplicemente una scelta drastica che elimina ogni concorrenza.

Dietro ogni fascismo c’è una rivoluzione fallita” sostiene il filosofo tedesco Walter Benjamin (1892 – 1940) ma il termine fascismo potrebbe essere esteso ad ogni forma di tirannia e dittatura; il problema è che il fallimento di una rivoluzione lascia un vuoto politico nella società e il bisogno di regole conduce a volerle applicare seguendo un’ideologia ma senza badare troppo al riscontro pratico che avranno sul popolo, di qui il concetto di assolutismo. È a questo punto che l’ideologia smette di essere un pensiero progressista e rivoluzionario assumendo l’identità di un dogma conservatore.

ISTRUIRE VS. EDUCARE

Potete immaginare cosa significhi venire al mondo con un totalizzante senso di perfezione? Inutile spiegarlo a chi non ne abbia fatto esperienza: è come se un neonato subisse un imprinting nei confronti dell’assoluto, di Dio. Cosa resterebbe della sua umanità?

Eppure dimentichiamo, grazie al cielo dimentichiamo, altrimenti non potremmo restare in vita su questo piano di esistenza, perché il mondo finisce sempre col disprezzare l’assoluto e chi se ne vorrebbe fare portavoce; e a buon merito si potrebbe pensare, perché il portatore dell’assoluto è sempre cardine di una qualche rivoluzione e non è detto che finisca con l’agire nel giusto per ognuno.

Quando il senso di perfezione cerca di imporsi sulla realtà oggettiva avviene sempre una rivoluzione, positiva o negativa a seconda delle prospettive da cui si osserva il fenomeno. Questo non è un male di per sé ma esiste anche un altro metodo che comporta l’analisi del “dato di realtà” e quindi un onesto adattamento di quella perfezione ideale all’oggettività, ma ciò richiede tempo, dedizione e umiltà, che purtroppo mancano durante un periodo di crisi; questo vale per la società ma anche per l’individuo.

Ogni essere vivente possiede quel senso di perfezione ma gli umani sono i soli in grado di non seguirlo; questo ci ha resi in qualche modo diversi dalla natura, e l’essere umano ha sviluppato anche un’altra dote, quella di copiare e riprodurre ciò che osserva: è questa la chiave per adattare gradualmente la perfezione al reale e non incorrere così in ribellioni che renderebbero necessario il “dittatore”.

La differenza essenziale tra i due metodi, che possiamo definire induttivo e adattivo, è quella che intercorre tra istruire ed educare nel loro senso etimologico di inserire ed estrarre: nel primo caso si tratta di addestrare l’altro ad un metodo immettendo informazioni, mentre nel secondo si lavora per tirare fuori delle competenze che sono già nell’individuo. Il primo metodo è rapido e funzionale ma pieno di controindicazioni, il secondo è saggio ma lento e complesso; uno è tipico dell’adolescenza e della giovinezza e l’altro è compagno della maturità.

In conclusione, il simbolo del plenilunio precedente l’equinozio di Primavera 2022 rappresenta il momento in cui si vedono i risultati del processo adattivo, in cui l’educazione dà i suoi frutti migliori specialmente quando deve opporsi a delle decisioni arbitrarie prese solo per imporre un’ideologia. Proprio come la Luna piena che – almeno dall’ottica di Roma – si trova al di sotto dell’orizzonte, il dittatore deve essere introiettato ma illuminato pienamente, riconosciuto come una delle funzioni attive che risiedono nell’inconscio: l’istruttore, opposto complementare ma necessario come la figura dell’educatore.

Fuor di metafora, sta a noi il dovere di istruire ed educare noi stessi così da fornirci gli elementi giusti per la maturazione che desideriamo avere. E ciò che avremo coltivato in noi sarà accresciuto esponenzialmente da questa Luna piena in risonanza, sia simbolica che materiale.

(… continua con le prossime sizigie stagionali, ovvero la successiva sarà quella dell’estate 2022)

ARTICOLO DI PAOLO DEL CASALE  “All’età di 11 anni viene travolto dalla passione per i tarocchi e, nel tempo, questi lo hanno guidato attraverso lo studio e la pratica della magia e del Thelema in particolare, in forma sia rituale che etica. In età più matura si interessa alla psicologia di ispirazione junghiana e al modello interpretativo della personalità chiamato Big 5, nonché allo studio della bioenergetica di Lowen. L’astrologia con i suoi simboli è per Paolo il mezzo supremo per dare significato profondo alla realtà, alla filosofia e alla spiritualità.”

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