I dodici luoghi celesti non sono solo “settori dell’esperienza umana”, ma sono prima di tutto porzioni della sfera locale, dove avvengono nel metodo astrologico alcuni fenomeni legati al moto diurno degli astri. Le case celesti sono importanti anche per lo studio delle qualità accidentali degli astri. Così la posizione delle luci del cielo all’interno di queste 12 sezioni della sfera locale, ci possono dare informazioni di tipo fisico, organolettico, informazioni che conferiscono certe qualità specifiche all’astro.

In questa occasione opinerò e tratterò sulla condizione di AL-IDBAR termine arabo che significa “trattenuto in casa o ritornando a casa” oppure “frenato in casa, costretto in casa” e che possiamo tradurre oggi con il termine RIPIEGAMENTO. Ovvero: un astro nelle case cadenti (XII – IX – VI – III) è in al-idbar, in fase di ripiegamento. Ma cosa significa? In generale quando un astro è in una casa cadente perde la forza accumulata precedentemente e vive un momento di debolezza o di introflessione. Da astro attivo e reattivo nei confronti del mondo, diventa più recessivo, debole, appesantito, in difficoltà ad espletare completamente il suo potenziale intrinseco.

Il ragionamento astrologico è alla fine un ragionamento astronomico, relazionato a concetti di filosofia naturale. Le case cadenti sono luoghi celesti che vengono DOPO UN CARDINE. Il cardine cos’è? È un angolo, diciamo per semplificare un punto di intersezione tra osservazione dalla terra, sfera locale, sfera celeste, il pianeta terra. Sono punti, ovvero angoli quindi cardini, di intersezione tra alcune variabili terrestri e alcune variabili celesti. Tipo: il punto dell’orizzonte in cui avviene il sorgere della volta celeste è l’Ascendente, il punto opposto dove avviene il tramonto è il Discendente. Abbiamo poi un punto verticale in alto, diciamo sopra la testa dell’osservatore, quello è il punto più elevato verso cui noi abbiamo una percezione nei confronti dell’astro osservato in una sua massima elevazione, quello è il mediocielo, in opposizione ovvero sotto ai nostri piedi vi è il punto più profondo, il fondocielo. Tutti questi angoli sono il “fulcro” in ogni studio astrologico: di una carta di nascita, di evento, di una sizigia, i 4 angoli determinano ogni cosa! Relazionando i 4 angoli con gli altri luoghi celesti, capiremo che “dopo un angolo” seguirà “una casa cadente”, ovvero un luogo in cui l’astro comincerà a perdere la forza acquisita nell’angolo, quindi “cede un po’ della sua forza” e va in ripiegamento.

Lo studio degli astri all’interno di un grafico, dipenderà da molte variabili, quindi l’osservazione della loro disposizione è solo parte di questo studio. Ma osserviamo dall’immagine come nel “movimento degli astri” (che è un moto diurno) le luci procedono in senso antiorario, quindi un astro che è in casa uno, andrà nel suo moto diurno verso la casa dodici; e via dicendo.

Quando abbiamo degli astri in CASE CADENTI significa che essi sono stati caratterizzati da una fase accidentale in un angolo, e quindi la posizione degli astri nei luoghi cadenti è definita dagli arabi in fase di ripiegamento: [ripiegare significa rinunciare a un proposito suoi sinonimi sono arretramento, indietreggiamento, retrocessione, ritirata, e tutti quei termini che significano il ritirarsi da una posizione precedentemente acquisita]. In virtù di questo, il pianeta in casa cadente si “ritira” dalla posizione di potere e forza acquisita precedentemente, nel luogo angolare. Ma che tipo di informazioni questi astri possono darci? Quanto segue è una osservazione personale frutto della mia esperienza nello studio delle carte di natività, delle sizigie, carte di evento, eccetera.

1. Quando un astro è in CASA DODICI e in casa NOVE è in al-idbar quindi in ripiegamento; l’astro abbandona la posizione di dominio e forza che aveva acquisito nei luoghi precedenti ovvero casa uno (ascendente) e casa dieci (mediocielo). Gli astri qui posti possono esprimere un senso di debolezza nei confronti dell’azione esterna, di ciò che possiamo oggi chiamare “estroversione”, una debolezza nei confronti degli stimoli del mondo, e una tendenza quindi a subire le azioni degli altri, passivamente. Gli astri qui presenti rendono l’agire della persona sottoposta alle decisioni altrui, o comunque legata / vincolata o soggetta alle scelte degli altri. L’astro spingerà quindi a “evadere” da certi luoghi della tradizione o da certi ambienti comuni, per cercare un proprio riscatto personale, emancipandosi lontano da ciò che può vincolare o limitare. Gli astri in casa dodici e nove sono in al-idbar quindi perdono un po’ della loro forza. Specialmente quelli in casa dodici subiscono un’improvvisa perdita di forza acquista nell’angolo più forte di tutti, quindi spingono a un improvviso calo di energia e di vitalità, è come un uomo che viene privato del suo potere e della sua autorità, e sottoposto all’autorità di qualcun altro, è come un uomo che da uno stato di privilegio e di vantaggio, è rinchiuso in una condizione di limite, frustrazione e di impedimento. Gli astri in casa nove si stanno allontanando dal cardine della casa dieci, il mediocielo. Questo angolo è molto forte, e infatti è associato ai concetti di massima autorità, potere, dominio, emancipazione. Un astro in luogo nove è in al-idbar e abbandona il cardine superiore quindi è un astro che lascia il terreno di battaglia, o il luogo del potere, un astro che subisce l’esperienza della detronizzazione, di conseguenza gli astri in nona possono indicare o rappresentare energie che nell’individuo danno un senso di inadeguatezza, di fastidio, di sensazione di frustrazione legata a tutti i luoghi di appartenenza della persona, un senso quindi di disorientamento che spinge a fuggire via da certe situazioni di normalità, perché non ci si sente a proprio agio o non ci si riconosce realmente in esse, ecco che l’astro sarà quindi spinto a invadere posti esotici e lontani, dove ricercare “nuovi regni” da occupare, è come un re che viene condannato all’esilio e in quanto tale è costretto a fuggire dal suo regno e a richiedere asilo politico, oppure ad approdare in un’isola deserta da colonizzare.

2. Mentre per quanto riguarda la CASA SEI e la CASA TRE, ci troviamo sempre in luoghi cadenti, ovvero in al-idbar, l’astro è in ripiegamento e sta lasciando altri due cardini importanti. Nella Casa Sei l’astro ha lasciato il cardine del discendente. In questa casa cadente l’astro è in un certo senso sottoposto agli altri, alle regole degli altri, e deve attraverso queste regole adattarsi al “mondo degli altri”, ciò crea inevitabilmente un senso di malattia e di inadeguatezza, perché si è letteralmente sottoposti all’altro: è come un uomo che viene privato del suo potere decisionale, sottoposto alle regole degli altri, che deve rispettare per poter sopravvivere. Mentre nella casa tre l’astro ha appena lasciato il cardine del fondocielo che è molto importante perché rappresenta il fondamento di tutta la “manifestazione” della vita e dell’esistenza, così come ci ricorda la struttura del Thema Mundi. Quindi un astro in terza abbandona il luogo della radice, della tradizione, della stabilità, delle fondamenta: è come un uomo privato delle sue origini e in quanto tale costretto a ricercare nuove identità di sé stesso. L’astro in terza casa può indicarci sovente un senso di smarrimento o di non riconoscimento rispetto a certi mood-ereditati o appartenenti a ciò che possiamo definire “tradizione”, perde forza questo tipo di identità e saremo quindi spinti a ricercare nuove identità, lontano però da ciò che riteniamo famigliare, consueto, ereditato.

Le indicazioni riportate sono ovviamente generali e tracce di orientamento, come spesso indico nei miei approfondimenti, lo studio di un grafico astrologico deve tenere conto di più variabili, ma questa indicata è una di queste variabili indicate nelle 25 condizioni di Albumasar, quindi una variabile da tenere comunque in considerazione.

Celebre il Saturno in Terza Casa di Paul Verlaine, poeta maledetto, in domicilio ma in luogo di ripiegamento, governa proprio la casa IV e ben si colloca quindi nella difficile situazione di questo personaggio che ha avuto da sempre un problema di adattamento, anche di tipo artistico e letterario, non riusciva a identificarci nelle “correnti tradizionali” e normali, e quindi risultava riottoso verso di esse, anacronista per i tempi in cui è vissuto, non si riconosceva nella “tradizione” dei suoi tempi, e questo ben si struttura in Saturno della sua natività, in terza casa e nel suo domicilio, in un tema notturno, che in qualche modo spinge il nativo a valutare i concetti dell’appartenenza alle tradizioni verso le quali ha difficoltà nel riconoscervici. Paul Verlaine poco prima di morire, tentò di uccidere sua madre strangolandola.

Significativo anche il Sole in IX di Robin Williams: il luminare diurno quando in IX casa è in ripiegamento e si trova a occupare un luogo denominato “casa di dio”. Infatti nella casa dieci troviamo la “casa del re” ovvero del potere sulla terra, mentre in casa nove in un certo senso troviamo o incontriamo un potere da acquisire in un altro mondo, in un luogo quindi alienato, lontano da quello terreno e terrestre, esotico. Robin Williams aveva una forte visione idealistica della vita, e specialmente nella sua ultima parte di vita non si è riconosciuto nell’esistenza terrena, provando verso di essa un forte disgusto o un forte senso di inadeguatezza. Purtroppo Robin ha estremizzato questa sensazione e non è riuscito ad affrontare il disagio e la depressione, ma in un certo senso il Sole in IX spinge tutti i loro possessori a non riconoscersi nel “dominio delle cose terrene” e ad una ricerca più trascendentale, più orientata verso una ricerca divina, superiore, e celeste, ed è per questo che gli astri presenti in IX sono un po’ più deboli, perché meno “radicati” o meno collegati alla materialità e alla realtà terrena.

 

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